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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-03089 della sen. Alessia Petraglia. Museo Richard-Ginori della manifattura di Doccia.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo 4-03089, con il quale l’interrogante chiede se il Ministro sia a conoscenza delle vicende che hanno coinvolto il museo Richard-Ginori della manifattura di Doccia, chiuso e messo in liquidazione dal mese di maggio 2014, e quali misure intenda attuare. Al riguardo si comunica quanto segue Il museo Richard-Ginori della manifattura di Doccia, come ricordato dagli Onorevoli interroganeti, è stato chiuso il 16 maggio 2014 a seguito del fallimento della società “Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia s.r.l”, come comunicato alla Soprintendenza competente per territorio dai curatori fallimentari il 6 giugno 2014. Il Museo, costituito dall’edificio, con i relativi arredi di allestimento museale, e dalla collezione dei beni della Manifattura di Doccia, è stato dichiarato di particolare interesse culturale sia per quanto riguarda l’immobile e i relativi arredi pertinenziali di allestimento museale, che per i nuclei pertinenziali costituenti l’intera collezione, ed è, quindi, sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio. Considerato, pertanto, che tutti i beni mobili costituenti la collezione - raggruppati nei seguenti nuclei: beni storico-artistici esposti nel museo e conservati nei depositi, cosiddetto museo delle terre, modelli in gesso, impronte di cammei in zolfo, lastre in metallo incise, cromolitografie - risultano pertinenziali all’edificio, appositamente progettato, nel 1963, dall’architetto Berardi come galleria per la collezione, non potranno essere previsti, al cambiamento di proprietà, trasformazioni sostanziali che ne alterino la fisionomia e, in ogni caso, le eventuali modifiche saranno sottoposte all’autorizzazione della competente Soprintendenza che cura con attenzione da anni la tutela dell’importante complesso. Nella relazione storico-artistica dell’istruttoria del vincolo erano state, peraltro, contemplate eventuali rotazioni nell’esposizione, a condizione che venisse assicurato in via permanente lo stretto legame tra l’immobile e la collezione nel suo insieme, rotazioni che dovranno essere approvate dall’Ufficio di tutela. Nel corso dei sopralluoghi effettuati dai funzionari del Ministero lo scorso 12 novembre, si è constatato che l’allestimento espositivo è rimasto inalterato e i manufatti sono in buone condizioni conservative, mentre l’edificio necessita di sostanziali lavori di manutenzione e di adeguamento museale secondo le problematiche già da tempo emerse e relative, ad esempio, alla necessità di revisioni delle coperture e degli impianti e alla predisposizione di una rampa per i disabili. Nonostante la chiusura del museo e delle relative attività didattiche, fatto che rappresenta un grave danno per le scuole, per la comunità locale, per gli studiosi e per il pubblico in genere, è stato possibile, in accordo coi liquidatori e la Soprintendenza, assicurare prestiti di opere delle collezioni per attività espositive di rilievo tenute in Italia e in ambito internazionale. Si è inoltre a conoscenza del fatto che il Comune di Sesto Fiorentino ha emanato in data 27 novembre 2014 una mozione inviata ai curatori fallimentari per sollecitare la riapertura del museo in concomitanza con Expo 2015, obiettivo pienamente condiviso da questa Amministrazione che, attraverso gli uffici sul territorio, si impegna a offrire il contributo più utile a tal fine, in spirito di attiva collaborazione con tutte le istituzioni interessate.
Documentazione:
Interrogazione del 21 aprile 2015
(documento in formato pdf, peso 2724 Kb, data ultimo aggiornamento: 11 maggio 2015 )