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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-06752 dell'on. Paolo Grimoldi. Arredi di Villa Reale di Monza
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-06752, con il quale l’Onorevole interrogante chiede se risponda al vero che presso alcune ambasciate italiane all’estero si trovino arredi della Villa Reale di Monza e se non ritengano i Ministri interrogati di assumere le necessarie iniziative per la restituzione di questi arredi alla Villa Reale di Monza. Al riguardo si comunica quanto segue. La dispersione degli arredi della Villa Reale di Monza iniziò per disposizione della Corte sabauda, in particolare per volere di Vittorio Emanuele III, a seguito dell’assassinio di Umberto I avvenuto a Monza il 29 luglio del 1900. Questo avvenimento determinò il futuro della Villa, che non ospitò più la Corte. Gran parte degli arredi furono inviati a Roma proprio dalla Casa di Sua Maestà, che dispose i primi spostamenti degli oggetti di proprietà privata già dall’ottobre del 1900, quando vennero ritirati dalla Regina Margherita mobili, suppellettili e, successivamente, i libri che arricchivano la Biblioteca Reale (Bolletta di scarico n.62 del 18 ottobre1900, Inventario N. Prop. Priv. di Sua Maestà). Nell’ottobre del 1901 il Ministero della Real Casa dispose una ricognizione generale, che si chiuse con la campagna inventariale del 1908, e che figurò una Villa che, sebbene avesse già vissuto una prima fase di spoliazione, era ancora in gran parte arredata. A seguito di questa campagna di ricognizione vennero effettuati molti movimenti inventariali con passaggi di oggetti dall’Inventario Mobiliare Dotazione Corona a quello di Proprietà Privata e trasferimenti (con relativi scarichi inventariali ) ad altre residenze. In questi anni, importanti trasferimenti di arredi ebbero come destinazione Roma, in particolare il Real Palazzo del Quirinale e la residenza della Regina Madre (movimenti annotati negli inventari del Novecento dove, a margine, vengono indicati i Verbali di consegna e le Bollette relative, aggiornati fino al passaggio al Demanio dello Stato). Infatti nel 1919 la Villa, con altri Palazzi di proprietà della Corona, venne ceduta da Vittorio Emanuele III allo Stato italiano, passando così al Demanio statale. Con il regio decreto legge del 3 ottobre 1919, n. 1792, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno n. 237 del 6 ottobre 1919, tutti i beni retrocessi al Demanio venivano in parte assegnati in uso al Ministero dell’Istruzione Pubblica. Nell’estate del 1920 la “Presidenza del Consiglio dispone di destinare parte dei mobili dei Palazzi Reali all’arredamento delle Rappresentanze Nazionali all’Estero, del Nuovo Palazzo della Camera dei Deputati e della nuova sede del Ministero dell’Interno” (telegramma del 14 luglio 1920 e nota n. 335 del 6 agosto 1920). Gli studi condotti in questi anni sul patrimonio della Villa permettono di segnalare che presso l’Archivio di Stato di Roma sono conservati, nei fondi del Ministero della Real Casa, Retrocessione allo Stato dei beni di dotazione della corona 1919, tutti i carteggi, le consegne, le Bollette di carico e scarico, relative al Ministero degli Affari Esteri per la distribuzione degli arredi alle Ambasciate italiane nel mondo. Si segnala, infine, che è in corso, ad opera della Direzione generale “Belle arti e paesaggio”, una ricognizione dei beni dati in uso alle ambasciate italiane all’estero, dalla quale potrebbero emergere ulteriori elementi informativi relativi ai beni della Villa Reale di Monza che vennero consegnati al detto Ministero. Il Ministero è naturalmente disponibile a fornire ogni utile informazione che potrà emergere dagli accertamenti in corso.
Documentazione:
Interrogazione parlamentare del 15 aprile 2015
(documento in formato pdf, peso 1653 Kb, data ultimo aggiornamento: 11 maggio 2015 )