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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-11519 del dep. Umberto Marroni. Città della Scienza. Via Guido Reni. Roma.
Testo del comunicato
Nell’interrogazione parlamentare n. 4-11519 l’Onorevole interrogante, premesso che in data 23 dicembre 2014 CDP «Investimenti Sgr» ha bandito, d'intesa con il comune di Roma, un concorso di progettazione urbana per il quartiere della città della scienza, con la previsione di spazi e servizi pubblici, funzioni private prevalentemente residenziali e la realizzazione della città della scienza nell'area dell'ex stabilimento macchine elettriche di precisione dell'Agenzia del demanio collocato tra via Guido Reni e viale del Vignola a Roma; che il complesso dell'ex stabilimento macchine elettriche rappresenta un significativo esempio di archeologia industriale del Novecento, con una struttura a viali delimitati da platani che costeggiano l'impianto a padiglioni, inserito in un brano di tessuto urbano qualitativamente eccellente per la presenza di architetture novecentesche, moderne e contemporanee; tutto ciò premesso, chiede per quale motivo non sia stato ancora avviato l'urgente e necessario procedimento di dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera d) del decreto legislativo n. 42 del 2004 per il suddetto complesso di archeologia industriale. A tal proposito si rappresenta quanto segue sulla base degli elementi forniti dagli uffici territorialmente competenti del Ministero. La Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma ha comunicato, con nota dell’8 marzo 2016, di essere stata invitata ad una Conferenza di servizi tenutasi in data 5 novembre 2015 all’Ufficio Dipartimento tutela ambientale – Direzione rifiuti risanamenti ed inquinamenti del Comune di Roma, in seno alla quale sono stati esaminati dei sondaggi geologici volti alla ricerca di tracce di inquinamento da idrocarburi, sondaggi circa i quali la Soprintendenza non aveva ricevuto nessuna notizia né alcuna richiesta di autorizzazione (come sarebbe dovuto accadere) per la realizzazione degli stessi da parte della società incaricata CDP. Al momento tale Soprintendenza non possiede ulteriori elementi informativi, essendo venuta a conoscenza del progetto solamente in sede di riunione con il Comune di Roma. La soprintendenza Belle arti e paesaggio del Comune di Roma, con nota del 4 febbraio 2016, ha comunicato che la verifica dell'interesse culturale del complesso in argomento, ai sensi dell'art.12 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio, è stata inoltrata dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio con nota del 20 novembre 2013. La suddetta Soprintendenza con nota del 23 dicembre 2013 ha espresso il parere di competenza in merito alla verifica dell'interesse culturale suddetta, comunicando che il complesso immobiliare non riveste allo stato attuale interesse tale da motivare la proposta di un provvedimento di tutela. Tuttavia, nell'eventualità che approfondimenti storico critici o rinvenimenti di rilievo dovessero indurre una diversa valutazione circa l'interesse di cui al Codice si potrà proporre la tutela secondo il disposto della normativa vigente. Successivamente la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, con nota del 24 dicembre 2013, in relazione ai pareri precedentemente espressi dalle Soprintendenze territoriali competenti, ha comunicato all'Agenzia del Demanio l'esito negativo in merito alla verifica dell'interesse culturale del complesso in oggetto. Tuttavia, nell'eventualità dell'esecuzione di futuri lavori che interessino il sottosuolo ove insistono gli immobili in oggetto, trattandosi di area avente notevole rilevanza archeologica, la Direzione regionale ha segnalato che i progetti delle opere da realizzare dovranno essere preventivamente sottoposti alla valutazione della Soprintendenza archeologica competente per territorio.
Documentazione:
Marroni 2 maggio 2016
(documento in formato pdf, peso 40 Kb, data ultimo aggiornamento: 21 giugno 2016 )