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Risposta scritta all'interrogazione n.4-09683 del dep. Fabio Rampelli. Fondazione Teatro dell’Opera di Roma capitale.
Testo del comunicato
Nell’interrogazione parlamentare n. 4-09683, con riguardo alla notifica di avvio della procedura di licenziamento collettivo ex lege 223 del 1991 dell'orchestra e del coro del Teatro dell’Opera, senza che fosse avvenuto alcun preventivo incontro con i sindacati previsto dall'articolo 38 del contratto collettivo nazionale del settore, l’On. Interrogante chiedeva se il Ministero avesse assunto iniziative riguardo la legittimità di tale licenziamento, nonché quale fosse il reale impatto economico delle spese relative ai contenziosi della fondazione Teatro dell'Opera di Roma non affidate all'Avvocatura dello Stato. A tal proposito si rappresenta quanto segue, anche sulla scorta di dati richiesti dalla Direzione Generale Spettacolo alla Fondazione di Roma Capitale e trasmessi dal Sovrintendente del Teatro. Per quanto attiene al quesito circa la legittimità dei licenziamenti collettivi in rapporto al parere dell'Avvocatura riportato nella premessa dell'atto parlamentare, l'iter che ha portato il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma a deliberare il provvedimento di esternalizzazione dell'orchestra e del coro mediante una procedura ai sensi della legge n. 223/91 è stato riportato ampiamente e correttamente dagli organi di stampa, così come la positiva conclusione della vicenda, che ha visto il ritiro della procedura relativa ai licenziamenti a seguito dell'accordo del 18 novembre 2015 sottoscritto tra la Fondazione e tutte le sigle sindacali. La stampa ha riportato anche la smentita circa la presunta lettera di parere dell'Avvocatura dello Stato che conteneva - per errore della stessa Avvocatura dello Stato — un riferimento di protocollo precedente relativo ad un ricorso per decreto ingiuntivo (prot. 2523 dell’8 aprile 2015). La Fondazione, a causa delle infondate informazioni circolate per il tramite de "Il Tempo", ha proceduto a querela. Nel corso del 2014 la Fondazione ha attuato una profonda ristrutturazione dei costi del personale, poiché nel 2013 gli stessi erano giunti a livelli insostenibili, contribuendo al dissesto economico-finanziario della Fondazione. Tale attività di ristrutturazione che, nel 2014, ha portato i costi del personale ad un livello di 33,6 milioni di euro, in diminuzione di 6 milioni circa (pari al 15%) rispetto al dato del 2013, è stata ottenuta attraverso: il pensionamento di n° 37 dipendenti a tempo indeterminato; la realizzazione di considerevoli economie sui contratti di natura professionale e sull'utilizzo di personale aggiunto. Gli obiettivi di risparmio del costo del personale sono stati conseguiti senza ricorrere a licenziamenti né all'apertura di procedure di mobilità verso Ales, pur previste dalla legge 112/13 (cd. Legge Bray) alla quale la Fondazione ha aderito nel dicembre 2013. I criteri con i quali sono stati realizzati i pensionamenti sono unicamente legati al raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Secondo i dati contenuti nel bilancio 2014 della Fondazione, il peso della componente amministrativa rispetto al totale del costo del personale è pari all'11%, contro il 47%delle masse artistiche (orchestra, coro e ballo) ed il 33% dei tecnici. Gli attuali 29 funzionari dell'area tecnico-amministrativa (che non sono dirigenti ma responsabili di funzione) rappresentano il 14% di tutto il personale del comparto. Nel corso del 2015, grazie al pensionamento di 3 funzionari, tale percentuale è scesa ulteriormente di circa 1 punto. Si tratta di dati del tutto coerenti con le necessità connesse alla gestione amministrativa di una istituzione che conta complessivamente 590 unità di personale full time equivalent. Le attribuzioni categoriali e gli adeguamenti contrattuali che sono stati deliberati nel corso del 2014 sono collegate unicamente a scelte legate all'organizzazione aziendale e all'efficientamento dei processi produttivi. In ogni caso essi hanno tenuto conto dei vincoli di budget definiti dal Piano di risanamento ex lege 112/13 che sono stati, fino ad ora, pienamente rispettati. Per quanto riguarda le nomine e gli emolumenti dei dirigenti, figure apicali di ordine "artistico", sostiene la Fondazione che d'intesa con il Presidente della Fondazione, Sindaco di Roma Capitale, nell'ottica di una maggiore offerta al pubblico non solo di tradizionale programmazione basata sul grande repertorio operistico e ballettistico, ma anche di interesse verso i nuovi linguaggi e l'opera contemporanea, è stato pensato di ampliare la direzione artistica, costituendo una équipe di grandi professionisti del settore lasciando al M° Alessio Vlad il coordinamento della programmazione operistica mentre al M° Giorgio Battistelli è stato affidato il coordinamento dei programmi di musica sinfonica e di opera contemporanea. All'étoile Eleonora Abbagnato, danzatrice di fama internazionale, è stata affidata la direzione del corpo di ballo del Teatro dell'Opera in segno di crescita per l'offerta artistica e la qualità degli spettacoli programmati al Teatro Costanzi e alle Terme di Caracalla. Al momento la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma ha, dunque, 3 dirigenti in carica: il Sovrintendente; il Direttore della risorse umane e organizzazione; il Direttore della funzione affari legali e servizi generali. Il costo stimato di questi dirigenti per il 2015 ammonta a poco meno di 580mila euro, mentre quello per le consulenze continuative (che comprendono, tra l'altro i Direttori artistici, il Direttore del corpo di ballo ed il Direttore del coro) ammonta a circa 645mila euro. Il costo totale per la Fondazione delle figure apicali ammonta a 1,224 milioni di euro. I dati analitici relativi ai compensi di ogni singolo dirigente e professionista sono pubblicati sul sito della Fondazione, nella sezione Amministrazione Trasparente, ai sensi dell'art. 15, comma 2, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. L'andamento dei costi per dirigenti e per consulenze continuative nel corso degli ultimi tre anni presenta la seguente situazione (importi in euro): Dirigenti: 2013: 735.324,63; 2014: 346.736,43; 2015: 579.746,67. Consulenze continuative: 2013: 779.748,94; 2014: 709.897,44; 2015: 644.520,00. Rispetto al 2013 il costo aziendale della retribuzione dei dirigenti nel 2015 è diminuito di 156mila euro (-21,2%), mentre quello per le consulenze continuative di 135mila euro (-17.3%). Complessivamente il costo per le figure apicali è diminuito, rispetto al 2013, di 290mila euro (¬19,2%). I risparmi sul costo del personale delle figure apicali della Fondazione sono del tutto in linea con i risparmi conseguiti sul costo del personale totale: infatti il costo complessivo del personale nel bilancio previsionale 2015 ammonta a poco più di 32 milioni di euro, dato che determina una diminuzione del costo del personale rispetto a quello consuntivato nel 2013 pari al 19,2%, percentuale sostanzialmente analoga a quella delle figure apicali. L'incremento che si è verificato tra il 2014 ed il 2015 (+176mila euro) è determinato essenzialmente dal fatto che nel 2014 il Sovrintendente percepiva un compenso simbolico di appena 14.400 euro lordi annui. Il costo delle consulenze continuative ha continuato il suo trend discendente senza interruzioni. Circa l'offerta relativa alla programmazione artistica, su 10 titoli d'opera, 5 di essi sono - secondo l'ente - il risultato di importanti trattative internazionali, nel segno della grande richiesta di collaborazione per il ruolo che il Teatro dell'Opera di Roma riveste sempre di più a livello internazionale; non risponde al vero che per i titoli in coproduzione verranno sostituiti i complessi artistici. Le coproduzioni, infatti, riguardano esclusivamente gli allestimenti scenici. Con la stagione 2015/2016 l'Opera di Roma viene incontro alle esigenze, alle richieste, ai desideri culturali attuali. I concerti pop rappresentano una fonte di finanziamento per la Fondazione e le manifestazioni, che hanno visto artisti quali Bob Dylan ed Elton John, hanno registrato ricavi comunque superiori ai costi sostenuti per gli ingaggi. L'utile viene appunto utilizzato per finanziare l'attività istituzionale. Infine, in relazione alla gestione del contenzioso, nella seduta del Consiglio di indirizzo del 26 giugno 2015, in considerazione della situazione relativa al contenzioso del lavoro, è stato presentato un protocollo d'intesa tra la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma e l'Avvocatura Generale dello Stato. Il Consiglio di indirizzo, preso atto del protocollo d'intesa, ha confermato che la difesa del Teatro dell'Opera di Roma continua a poter essere affidata ad avvocati del libero foro nelle controversie in materia di lavoro, previdenza e assistenza, promosse o da promuovere nei tre gradi di giudizio, tranne quelle di eccezionale rilevanza generale ed aventi considerevoli riflessi sostanziali sugli assetti organizzativi e finanziari della Fondazione, per le quali si ritiene di potersi far ricorso al patrocinio dell'Avvocatura dello Stato.
Documentazione:
Rampelli 2 maggio 2016
(documento in formato pdf, peso 185 Kb, data ultimo aggiornamento: 20 giugno 2016)