Tipo Luogo:
Museo, Galleria e/o raccolta
Museo archeologico territoriale della penisola sorrentina "Georges Vallet"
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 09:00 - 13:00
- Mer
- 12:30 - 17:30
- Gio
- 09:00 - 13:00
- Ven
- 12:30 - 17:30
- Sab
- 09:00 - 13:00
- Dom
- 12:30 - 17:30
Informazioni apertura
Info
Per lavori di messa in sicurezza in corso, sono al momento visitabili le sale espositive al piano terra e il corridoio dedicato all’Athenaion e la sala n. 2, al primo piano.
Aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, con il seguente orario:
Martedì, giovedì, sabato: 9.00-13.00, ultimo ingresso ore 12.30.
Mercoledì, venerdì, domenica: 12.30-17.30, ultimo ingresso ore 17.00.
Chiusura settimanale: lunedì
Aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, con il seguente orario:
Martedì, giovedì, sabato: 9.00-13.00, ultimo ingresso ore 12.30.
Mercoledì, venerdì, domenica: 12.30-17.30, ultimo ingresso ore 17.00.
Chiusura settimanale: lunedì
Per prenotare:
- Tel
- +39 081 8087078
- drm-cam.georgevallet@cultura.gov.it
- Website
- https://portale.museiitaliani.it/b2c/it/buyTicketless/ef7afd2e-610d-4979-8cbe-019967a21b1c
Biglietteria
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- 09:00 - 12:30
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- 12:30 - 17:00
Informazioni biglietteria
Info
I biglietti potranno essere acquistati:
- on line sul sito web Musei Italiani (https://www.museiitaliani.it/acquista-biglietto);
- da smartphone tramite l'app Musei Italiani (disponibile su Apple Store o Google Play);
- con carta di credito o bancomat, presso la biglietteria automatica posta all'ingresso del Museo.
Per supporto all'acquisto on line: e-mail info@museiitaliani.it, tel. +39 06 87570182 (tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:30).
Descrizione
Il Museo archeologico territoriale della penisola sorrentina, intitolato all’archeologo e studioso Georges Vallet, è ospitato nelle sale della splendida villa Fondi de Sangro.
La villa e il suo parco fanno parte della vasta produzione architettonica di residenze patrizie che caratterizzò la prima metà del secolo scorso.
Il museo nasce dall’esigenza di raccogliere la documentazione e i risultati degli scavi sul territorio con l’obiettivo di ricostruire le fasi di popolamento e di trasformazione della penisola sorrentina.
Il Museo si apre con una sezione dedicata alle ville marittime della penisola sorrentina e ai pregevoli manufatti rinvenuti sul territorio. All’ingresso, a sinistra dello scalone, è collocata la statua colossale di Demetra in marmo proveniente dalle terme suburbane (attuale area dell’Hotel Royal) di Sorrento e ritrovata nel 1970. È esposto, inoltre, un pavimento a mosaico ritrovato in marina di Puolo, pertinente ad una villa marittima nella baia dove dimorò il tramandato da Stazio “Pollio Felice”. Sempre al piano terra quattro leoni in tufo danno un’idea di come poteva presentarsi il tumulo del mitico fondatore di Sorrento, Liparos.
Sulla base di un’ipotesi del prof. Giovanni Colonna il monumento dedicato a Liparos aveva una pianta circolare con un piccolo tumulo sormontato dalla stele e i quattro leoni posti intorno. Identificati in un primo momento come di provenienza etrusca, dall’area di Vulci, sono state in seguito rilevate stringenti somiglianze con analoghe sculture in pietra di area ionico – orientale. Per questo motivo secondo Colonna i leoni sarebbero una creazione originale di scultori “ionico-campani”, che operavano sotto l’influenza delle colonie greche di Dicearchia (Pozzuoli).
Nella sala successiva continua il fil rouge del vivere in villa con una ricostruzione della nota villa del Capo di Sorrento mediante un plastico realizzato negli anni ’80 poco dopo gli importanti restauri dell’intero complesso. La villa rappresentò in età romana un luogo privilegiato per la potente aristocrazia urbana, che subì il fascino di queste terre quando si diffuse la moda delle coste campane come luoghi di villeggiatura e d’ozio.
Suggestiva è la ricostruzione del noto mosaico con decorazione a giardino dalla villa detta di Pipiano a Massalubrense con una nuova forma di fruizione, attraverso l’ausilio del videomapping.
La scelta della lettura del mosaico in versione digitale, mediante la comparsa di fasci di luce ed immagini che inquadrano il mosaico all’interno di un reale contesto di ninfeo, quale era previsto nella sua originaria collocazione sul costone calcareo, lo ricollega all’altra porzione esposta nel giardino. Infatti, uscendo dal museo nel parco di Villa Fondi, sulla sinistra, si può ammirare la ricostruzione della restante parte del ninfeo a mosaico di Massalubrense. Il grande mosaico (lungh. 25 m.; alt. 2, 70 m.), con gioco d’acqua che alimenta una natatio, ha per tema principale un giardino fiorito visto dietro una transenna a incannucciata e presenta varie nicchie rivestite di mosaici in pasta vitrea con un’alternanza di blu e di verdi.
Al primo piano la sala 1 raccoglie gli scavi condotti nel Comune di Piano di Sorrento, in località Trinità, relativi ad un insediamento della cultura del Gaudo (II millennio a. C.), gli scavi delle necropoli arcaiche e classiche di Massalubrense (S. Agata sui due Golfi, Loc. “"Deserto"), di Vico Equense (via Nicotera) e di Sorrento. Il vano che collega questa sala alla successiva ospita reperti dalle stipi votive del santuario di Athena di Punta Campanella e un calco dell’iscrizione sannitica (II sec. a.C.) incisa sulla parete calcarea che sovrasta la scala che dall’approdo conduceva al santuario.
La sala 2 del primo piano affronta la problematica della formazione della città di Surrentum presentando l’aggiornamento della carta topografica della città con l’ubicazione dei saggi e delle strutture emerse negli ultimi interventi di archeologia urbana condotti dal 1993 ad oggi. Sono esposti i reperti provenienti da circa 30 anni di scavi di tutela nel centro urbano di Sorrento.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:55:09 / Ultimo aggiornamento 2024-06-01 11:53:17
Posizione
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- +39 081 8087078
- drm-cam.georgevallet@cultura.gov.it drm-cam@pec.cultura.gov.it
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