Museo archeologico nazionale di Teanum Sidicinum
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
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Info- on line sul sito web Musei Italiani (https://www.museiitaliani.it/acquista-biglietto);
- da smartphone tramite l'app Musei Italiani (disponibile su Apple Store o Google Play);
- con carta di credito o bancomat, presso la biglietteria automatica posta all'ingresso del Museo.
Per supporto all'acquisto on line: e-mail info@museiitaliani.it, tel. +39 06 87570182 (tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:30).
Per prenotare:
- Tel
- +39 0823657302
- drm-cam.teano@cultura.gov.it
- Website
- https://museicampania.cultura.gov.it/
Biglietteria
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- con carta di credito o bancomat, presso la biglietteria automatica posta all'ingresso del Museo.
Per supporto all'acquisto on line: e-mail info@museiitaliani.it, tel. +39 06 87570182 (tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:30).
Descrizione
Servizi
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Sala convegni
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Spazi espositivi
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Archivio
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Didascalie
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Carosello galleria
Teano, mosaico da loc. S. Amasio. Marmo e pasta vitrea. Terzo venticinquennio IV secolo d.C. Iscrizione: u]tere semper (Chrismòn) F[elix] Felicita P(ie) S(eses)
Teano, loc. Settequerce, tomba 5 (inizio IV sec. a.C.): Skyphos (Inv. 313748) ad impasto.
Statua di Demetra/Cerere con porcellino, VI sec. a.C. La statua, rappresentata nell'iconografia con porcellino, è attribuibile a Demetra/Cerere. Per la robustezza delle forme e per la resa della veste, caratterizzata da pieghe stilizzate e pesanti, che ricadono verso il basso parallele, essa è accostabile alle figure acroteriali del santuario tardo-arcaico di Portonaccio a Veio. La statua è stata probabilmente prodotta in una bottega capuana.
Ritratto femminile in marmo della prima metà del I sec. a.C. La matrona, pettinata alla moda delle "Augustae", era con ogni probabilità rappresentata come sacerdotessa "capite velato". La particolare lavorazione del lato posteriore della testa si giustifica, infatti, con l'inserimento al di sotto di un velo. Considerata la provenienza del ritratto dall'area del santuario di Loreto, è suggestiva l'ipotesi che il personaggio rappresentato fosse una delle sacerdotesse di "Iuno Populona" ricordate da epigrafi dello stesso periodo.