Musei nazionali di Perugia - Galleria nazionale dell’Umbria
Biglietteria
Orario di apertura:
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Informazioni biglietteria
Infocard annuale € 25 (abbonamento nominale valido 365 giorni dal primo accesso);
gratuito fino ai 18 anni e altre categorie.
Per agevolazioni e gratuità consultare il sito del Museo o chiedere in biglietteria.
Descrizione
La Galleria Nazionale dell’Umbria accoglie una delle più ricche collezioni d’arte d’Italia ed è, allo stesso tempo, uno scrigno della memoria cittadina di Perugia. Le opere diventano pietre miliari
di un viaggio che parte dal XIII e arriva al XIX secolo, un percorso
indimenticabile nella storia artistica e culturale dell’Umbria e
dell’Italia. L'esposizione si sviluppa ai piani superiori del Palazzo dei Priori di Perugia, sede del Comune fin dall’epoca medievale e unico palazzo pubblico italiano a ospitare un grande museo nazionale: 3500
metri quadri distribuiti in 40 sale, una torre e una
cappella, per un viaggio lungo 800 anni nella storia dell’arte italiana.
Le opere della Galleria Nazionale dell’Umbria hanno alle spalle un
percorso affascinante che si snoda tra la prima apertura al pubblico nel
1863, la successiva trasformazione in museo statale nel 1918 fino alla
nomina a istituto museale autonomo nel 2015. Il primo nucleo di questa straordinaria collezione si collega alla
presenza in città di un’Accademia di Belle Arti: era una delle più
antiche d’Italia, fondata nel 1573 con il nome di Accademia del Disegno.
In epoca napoleonica, qui erano confluite le opere provenienti dalle
congregazioni religiose soppresse. Tra le opere ospitate nell’ex monastero olivetano di Montemorcino
Nuovo, dove l’Accademia aveva trovato sede a partire dal 1813, erano
giunti così anche il polittico di Piero della Francesca, la pala dei
Guidalotti di Beato Angelico e la pala di Santa Maria de’ Fossi del
Pinturicchio.
Tutte opere destinate (e riservate!) allo studio dei giovani artisti che qui si formavano alle “belle arti”. La nascita del Regno d’Italia nel 1860 e la conseguente requisizione
del patrimonio ecclesiastico, incrementano l’inventario della
pinacoteca, che si arricchisce di molte nuove opere provenienti anche
dalle province umbre.
Con il Regio decreto del 21 aprile 1862,
questo patrimonio entra a far parte dei beni demaniali attribuiti dal
nuovo Stato italiano alle competenze giuridiche e gestionali del
Municipio perugino. Si tratta perlopiù di opere a cui, fino a quel momento, era stato
attribuito un valore devozionale in chiese e conventi. Da quel momento, è
necessario assicurare loro un nuovo ruolo, in linea con la nuova
identità civile della comunità umbra. Il Comune accelera così l’allestimento, presso quelle che erano state
la sagrestia e la chiesa del convento di Montemorcino, di un museo
pubblico di nuova istituzione. La pinacoteca, che in quel momento accoglieva 449 opere, apre le
porte al pubblico nel giugno del 1863 e viene intitolata a una delle
maggiori glorie artistiche della città: Pietro Vannucci detto il
Perugino: nasce la Civica Pinacoteca Vannucci. Negli anni successivi, la collezione si amplia grazie agli oggetti
d’arte che continuano ad arrivare da chiese e monasteri cittadini ma
anche da donazioni private; l’afflusso di nuove opere è tale che gli
spazi non sono più sufficienti e si rende necessaria un’esposizione più
armonica della collezione. Nel 1879, sotto la guida di Francesco Moretti, nominato dal Comune
primo direttore del museo, la Pinacoteca Vannucci viene trasferita a una
sede più ampia e allestita con nuovi e più attenti criteri al terzo
piano del Palazzo dei Priori. Si apre un’era nuova per il museo, che viene rinnovato anche
nell’organizzazione e nella gestione. Il considerevole aumento delle
visite, per esempio, porta all’introduzione di un biglietto di entrata
da 1 lira, salvo per i perugini che possono entrare gratuitamente la
prima e la terza domenica del mese.
Il percorso espositivo permanente continua ad arricchirsi e questo
accresce la popolarità della Pinacoteca Vannucci anche fuori dai confini
provinciali. Il suo contributo alla valorizzazione del patrimonio
artistico nazionale le conferisce, nel 1918, un altro importante
riconoscimento: il passaggio di gestione allo Stato, che converte la
Pinacoteca Vannucci in Regia Galleria Vannucci. Da allora, la Galleria non ha mai interrotto il suo lavoro di ricerca e di cura della collezione.
Oggi,
grazie alle oltre 70 persone che vi lavorano e alle relazioni
instaurate sia a livello nazionale che internazionale, il museo funge da
“antenna culturale”: intercetta e diffonde le voci dell’arte e della
cultura, come richiede il ruolo di istituto museale autonomo
assegnatogli dal 2015 dal Ministero della Cultura. La collezione della Galleria Nazionale dell’Umbria accoglie più di
3000 opere tra dipinti, sculture, ceramiche, tessuti e oreficerie: di
queste potrai ammirarne più di 500, mentre le altre sono conservate nei
depositi. Il percorso espositivo si articola su due piani, come un filo
che ricama la testimonianza di otto secoli di storia e cultura
italiana. Il viaggio alla GNU comincia tra Duecento e Trecento, tra la
magnificenza degli affreschi di Benedetto Bonfigli nella cappella dei
Priori e la Madonna con Bambino di Duccio di Buoninsegna.
Prosegue con il tardogotico perugino di Gentile da Fabriano e si inoltra
tra i capolavori di esponenti del Rinascimento come Beato Angelico,
Benozzo Gozzoli e Piero della Francesca. E proprio nella sala 13 si trova il capolavoro simbolo della Galleria
Nazionale dell’Umbria: il polittico di Sant’Antonio di Piero della
Francesca. Le sale e le logge della Galleria raccontano spazi e storie che hanno
forgiato la fama di Perugia come una delle città di riferimento del
patrimonio artistico italiano. Ne sono un esempio le incantevoli sale monografiche dedicate a
Pinturicchio e al maestro Perugino, del quale la Galleria raccoglie la
collezione più ricca e completa al mondo. La sala di Raffaello, invece, celebra l’eredità del grande maestro con copie e opere di artisti ispirati dalla sua arte. È un percorso da ammirare anche con lo sguardo rivolto verso l’alto,
come succede nella Sala Farnesiana decorata con gli affreschi delle Storie di personaggi della famiglia Farnese. Le ampie e comode sedute e gli strumenti multimediali che troverai
nelle sale ti permetteranno di scoprire tutti i dettagli che potrebbero
facilmente sfuggire a un attraversamento frettoloso di questo spazio.
L’ultima parte del percorso museale espone il meglio dell’arte in
Umbria tra Seicento e Novecento: tra gli altri, qui parlano artisti come
Orazio Gentileschi, Valentin de Boulogne, Pietro da Cortona, il
Sassoferrato, Francesco Trevisani, Gerardo Dottori, Piero Dorazio e
Alberto Burri e Piero Dorazio.
Esplora la collezione e gli artisti esposti alla GNU.
La Galleria ospita anche un laboratorio di restauro, una biblioteca specializzata in Storia dell’Arte con oltre 25.000 volumi aperta a studiosi e studenti, una sala convegni e l’affrescata Sala Podiani, dove vengono ospitate mostre temporanee, concerti e spettacoli. Spazi accessibili pensati per accogliere persone curiose, diverse e con l’arte nel cuore.
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