Area archeologica di Conza
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Descrizione
I
resti dell’antica città di Compsa sono stati rinvenuti al di sotto delle
rovine del borgo medievale e moderno di Conza della Campania (AV), distrutto
quasi totalmente dal terribile sisma del 23 novembre del 1980.
Ubicato
sulla riva destra del Fiume Ofanto nei pressi della Sella di Conza, naturale
linea di demarcazione fra Appennino Campano e Appennino Lucano, il colle di
Toppa Muraglia ha sempre rappresentato un luogo di difesa e controllo
territoriale, snodo strategico dei collegamenti sia in senso nord-sud che tra i
versanti tirrenico e adriatico della Penisola.
Il
sito ha restituito tracce di un’occupazione pluristratificata, con le prime
testimonianze insediative che risalgono all’età del Ferro (VIII-VII sec. a.C.).
L’antico
centro dei Sanniti Hirpini, entrato nell’orbita di Roma dopo la
sconfitta di questi ultimi nel 275 a.C., è ricordato dallo storico Livio per la
sua defezione a favore di Annibale nel 216 a.C. e per la successiva
riconquista, due anni dopo, per opera di Quinto Fabio Massimo.
In età
tardo-repubblicana, all’indomani della guerra sociale, la città acquisì lo
status di municipium e venne ascritta alla tribù Galeria. A questa fase
corrispondono i resti del Foro civile – al di sotto del quale gli scavi dei
primi anni Ottanta hanno rivelato le tracce di una pavimentazione a spina di
pesce riferibile all’insediamento sannita – con parte di un portico e un tratto
del lastricato che conserva tracce di un’iscrizione in lettere in bronzo menzionante
il committente, Quinto Antisio della gens Hirpinia.
A nord
del Foro è stato rinvenuto il podio di un edificio templare, mentre l’anfiteatro
può essere localizzato nella parte più alta del sistema terrazzato del centro
storico.
All’età
imperiale appartengono un ulteriore edificio pubblico su podio affiancato al tempio,
un impianto termale pluristratificato e i resti di una domus in via
Forno, mentre anche il Foro fu interessato da interventi di ristrutturazione.
Del reticolo viario dell’antica Compsa si riconoscono tre assi paralleli
con orientamento est-ovest e due assi trasversali.
A
seguito del crollo dell’Impero Romano e delle violente guerre greco-gotiche (VI
sec. d.C.) il tessuto insediativo della città inizia il suo lento processo di
disgregazione, con il conseguente riadattamento delle strutture preesistenti in
base a nuove esigenze di controllo e difesa. È questo il periodo in cui l’area
dell’anfiteatro viene interessata dalla costruzione di un castrum più
volte trasformato nelle fasi successive, da quella longobarda a quella
aragonese.
Ricordata
come sede vescovile già nel VI sec. d.C., tra i secoli X e XI la nuova Conza
viene a strutturarsi intorno alla prima chiesa eretta in prossimità del Foro,
promossa a cattedrale con la dedica a S. Maria Assunta in Cielo. Il primitivo edificio
cristiano sarà ampliato in età tardo-rinascimentale e ulteriormente nel secolo
XVIII, venendo a occupare l’estremità orientale dell’antico Foro.
Il
nuovo centro di aggregazione così strutturato sarà alla base del successivo
sviluppo urbanistico, la cui vita si sarebbe protratta senza soluzione di
continuità fino ai drammatici eventi del 1980.
Info dettaglio visite:
visitabile su richiesta chiamando il Comune di Conza (AV) ai numeri: +39 082739013; +39 3457193376.
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