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#iorestacasa. Alla scoperta de "Le origini di Numana" 14a parte
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Descrizione
Una teca dell’Antiquarium Statale di Numana è dedicata alla singolare esposizione delle ossa di due defunti deposti tra il III sec. e l’inizio del II sec. a.C., che si è deciso di illustrare per le numerose informazioni che possiamo desumere dallo studio di questi preziosi resti.
L’antropologo, infatti, è in grado di carpire numerose indicazioni sulle abitudini del defunto, che sono state “registrate” in vita dallo scheletro, riuscendo così a ricostruire una sorta di identikit dell’individuo e, all’interno di una necropoli, a effettuare uno studio sulla popolazione.
Lo studio paleopatologico va ad analizzare l’impatto delle attività umane sullo scheletro: attraverso microlesioni dell’osso o delle articolazioni o artrosi secondarie, si può risalire ai microtraumi dovuti ad attività fisiche e occupazionali intense e ripetitive, per definire così quelle che possono essere chiamate sindromi da patologie professionali dell’epoca. Una ricerca davvero affascinante, che ci consente di ricostruire uno spaccato delle condizioni di vita, spesso assai dure, affrontate da questi individui.
Si scopre così che il defunto della tomba 512, un maschio adulto di oltre 50 anni, in vita ha esercitato un’intensa attività fisica o lavorativa, coinvolgendo il cinto scapolare destro, l’avambraccio destro e gli arti inferiori, verosimilmente perché avvezzo all’arte della guerra e all’utilizzo della lancia. Dallo studio dei denti si desume un’abitudine alimentare al consumo di carne, suggerendo l’appartenenza a un rango sociale particolarmente agiato.
L’inumato della tomba 503 è invece riferibile a un individuo adulto di sesso femminile (tra i 50 e i 59 anni), affetto da artrosi nell’articolazione costo-vertebrale. Prolungate sedute su superfici dure potrebbero giustificare la presenza sulle ossa del bacino di determinati segni di degenerazione. Significativi marcatori riscontrati sui femori sono riconducibili a posizioni con gambe incrociate, verosimilmente perché la defunta praticava un’attività occupazionale statica, passando molto tempo seduta, dedicandosi probabilmente alla filatura e alla tessitura.
(Continua…)
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-06-22 12:38:46 / Ultimo aggiornamento 2020-06-22 12:38:46
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