Farnese Festival. Rassegna internazionale di musica antica. Il Combattimento di Tancredi e Clorinda
Apertura
Date di apertura
Evento giornaliero
Prenotazione Obbligatoria
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 20:00 - 22:30
- Mer
- Chiuso
- Gio
- Chiuso
- Ven
- Chiuso
- Sab
- Chiuso
- Dom
- Chiuso
Informazioni apertura
InfoBiglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 18:00 - 20:30
- Mer
- Chiuso
- Gio
- Chiuso
- Ven
- Chiuso
- Sab
- Chiuso
- Dom
- Chiuso
Informazioni biglietteria
InfoDescrizione
PARMA | TEATRO FARNESE
DAL 6 AL 19 GIUGNO 2023
FARNESE FESTIVAL
Rassegna internazionale di musica antica
I EDIZIONE
Martedì 6 giugno 2023, ore 20.30
Il combattimento di Tancredi e Clorinda
FABIO BIONDI direttore e violino
EUROPA GALANTE
Testo
MARK MILHOFER tenore
Clorinda
MONICA PICCININI soprano
Tancredi
VALENTINO BUZZA tenore
Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643)
Toccata per l’Elevazione, Bergamasca, Capriccio sopra la Girolmeta
da Fiori Musicali op.12 (1635)
Dario Castello (1602 - 1631)
Sonata a quattro n.15
da Sonate concertate in stil moderno (Libro II,1629)
Giovanni Legrenzi (1626 - 1690)
Sonata a quattro n.17 da La Cetra op.10 (1673)
? / Adagio / Presto / Presto / Presto
Claudio Monteverdi (1567- 1643)
Il Combattimento di Tancredi e Clorinda SV153
(in Madrigali guerrieri et amorosi, Libro VIII, 1638)
dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso
Canto XII, 52 – 62, 64 – 68
EUROPA GALANTE
Beatrice Scaldini, Matilde Tosetti violini primi
Andrea Rognoni, Silvia Falavigna, Rossella Borsoni violini secondi
Stefano Marcocchi viola
Alessandro Andriani violoncello
Riccardo Coelati Rama violone
Patxi Montero viola da gamba
Luca Quintavalle clavicembalo e organo
Marta Graziolino arpa
Giangiacomo Pinardi tiorba
Per la mirabile potenza del diletto musicale nasce il Teatro Farnese
In fatto di gusti musicali, ai primi del ‘600 le corti italiane privilegiano decisamente la novità che è il Cantar solo, il Recitar cantando, il Sonar con affetto rispetto al genere polifonico. Anche a Parma la Cappella di corte fondata da Cipriano de Rore ed istituita presso i Farnese, da subito grandi mecenati per i musicisti, si trasforma in luogo formativo e fucina da cui attingere strumenti e suonatori, perché la musica, di fatto, si insinua nel teatro che a Parma era già molto amato. L’emblema di questa passione è il Teatro Farnese costruito dall’architetto ferrarese Giovanni Battista Aleotti nel 1618 ed inaugurato 10 anni dopo, il 21 dicembre 1628, per le nozze tra Odoardo Farnese e Margherita de’ Medici con il torneo regale Mercurio e Marte di Claudio Monteverdi, ovvero “il miglior musico d’Italia” che purtroppo è andato perduto.
Il concerto intende rendere omaggio alla musica di quegli anni, ai nuovi gusti e alle forme considerando in particolare l’aspetto vocale, ponendo al centro l’atto storico d’inaugurazione del Farnese affiancandolo al nome di Claudio Monteverdi che, nel cercare i luoghi con le migliori condizioni per esprimere il suo genio, si ferma a Parma, al Farnese. La nascita di questo teatro viene vista come una sorta di sublimazione dove la musica si pone in relazione profonda con la bellezza allo stato puro. Il magnifico contenitore, in effetti, evoca questo. (Fabio Biondi)
Il viaggio inizia con Girolamo Frescobaldi, autore della fondamentale raccolta dei Fiori musicali. Hauendo io conosciuto quanto accetta sia la maniera di sonare con affetti cantabili e con diversità di passi... -scrive il compositore ferrarese... non dee questo modo di sonare stare soggetto a battuta, come ueggiamo usarsi nei Madrigali moderni... Nelle toccate ho hauuta consideratione non solo che siano copiose di passi diuersi et di affetti... Si intende render conto di questo fenomeno presso la corte farnesiana radunata attorno suo teatro che sempre diventa un diletto sempre più cercato e goduto.
Accanto a Frescobaldi, il programma comprende Dario Castello, contemporaneo di Monteverdi, ed esponente della scuola veneziana la cui opera contribuisce alla definizione di quelle forme delle nuove - in particolare la Sonata il riferimento va alle Sonate concertate in stil moderno - che in Legrenzi vediamo già ben definita.
Chiude Il Combattimento di Tancredi e Clorinda composto dal “divino Claudio” negli anni proprio in cui sorgeva il Farnese, mentre egli si trovava spesso a Parma per provare le macchine sceniche del teatro. Eseguito per la prima volta a Venezia a Palazzo Mocenigo nel 1638: In tempo di carnevale per passatempo di veglia alla presenza di tutta la nobiltà, la quale restò mossa dall’affetto di compassione che quasi fu per gettar le lacrime; et ne diede applauso per essere stato genere di canto non più visto né udito.
Il testo, ripreso dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, descrive lo scontro tra Tancredi e Clorinda che indossa un’armatura da uomo; i due sono mediati da un altro personaggio, musicalmente preponderante, che narra il fatto. Monteverdi mette in contrapposizione due passioni contrarie: ira e sdegno, accorata preghiera e calma rassegnata in un modo secondo il quale ai passaggi in stile temperato, fatti di movimenti melodici ampi, contrappone momenti in stile concitato, con note ribattute, rapidi ritmi, contrattempi, di tremoli degli strumenti ad arco.
Da La Gerusalemme Liberata, Il duello di Tancredi e Clorinda, (contesto e racconto in sintesi)
Clorinda e Argante hanno tentato con successo una sortita notturna nella quale hanno incendiato e distrutto la possente torre d'assedio dei crociati, servendosi di unguenti infiammabili preparati dal mago Ismeno: si apprestano a rientrare a Gerusalemme da una delle porte, incalzati dai soldati nemici, quando Clorinda si attarda a scontrarsi con un cristiano che l'ha colpita e rimane chiusa fuori. Mentre la guerriera si accinge a raggiungere un'altra porta approfittando dell'oscurità, è raggiunta da Tancredi che non la riconosce (la donna indossa un'armatura nera, diversa da quella consueta) e inizia un duello furibondo con lei, senza sapere che sta lottando contro la donna che ama. Il duello sarà senza esclusione di colpi e Clorinda avrà la peggio, anche se in punto di morte la guerriera chiederà di essere battezzata dal proprio uccisore e si salverà l'anima.
MARK MILHOFER
I progetti attuali e futuri di Mark Milhofer includono i ruoli di Mortimer in Lessons in Love and Violence, Lenia in Eliogabalo a Zurigo, Eumete ne Il ritorno d'Ulisse in patria a Ginevra, Linfea nella Calisto’alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Alessandro ne Il Re Pastore a Salisburgo e la Passione secondo Giovanni diretta da René Jacobs. Di recente, ha cantato, tra gli altri, in Fairy Queen al Festival di Peralada, Ferrando (Così fan tutte) con la Freiburger Barockorchester, ne ll Palazzo incantato di Luigi Rossi a Nancy e Dijon, King Arthur di Purcell al Theater an der Wien. Altri importanti progetti sono stati l’Orfeo di Rossi, Il ritorno d'Ulisse alla Royal Opera House, ‘Actéon’ con Les Talents Lyriques, La Rappresentazione di Anima et di Corpo alla Staatsoper di Berlino e Il Barbiere di Siviglia al Concertgebouw di Amsterdam.
La sua carriera internazionale lo ha portato in alcuni dei teatri e festival europei più prestigiosi; inoltre ha cantato in Così fan tutte - nella rinomata produzione di Giorgio Strehler - a Pechino e Mosca, mentre in concerto si è esibito con René Jacobs e B'Rock, The King's Consort al Proms di Londra, I Pomeriggi Musicali, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Orchestre Philharmonique di Montecarlo, al Festival di Aldeburgh e in recital al Queen Elizabeth e alla Wigmore Hall.
VALENTINO BUZZA tenore
Dopo il diploma al Conservatorio Bellini di Catania nel 2008, si perfeziona con Leone Magiera, Edda Moser e Renato Bruson. In seguito, si aggiudica il “Luciano Pavarotti Prize” della Fondazione Marcello Giordani (2016) e il Primo Premio al Concorso Lirico “Tito Schipa” (2012) e partecipa a svariate produzioni operistiche presso il Centre de Perfeccionament “Plácido Domingo” a Valencia. Tra le opere affrontate: Il sogno di Scipione di Mozart al Teatro Malibran, L’Incoronazione di Dario di Vivaldi (Federico Maria Sardelli direttore) a Valencia; Bastien et Bastienne (regia di Davide Livermore) a Genova; Dido and Æneas di Purcell (Stefano Montanari direttore) a Firenze; sempre di Vivaldi, (direzione di Diego Fasolis) Ottone in villa e Farnace al Teatro La Fenice; e ancora, sostiene i ruoli di Nemorino (L’elisir d’amore) a Firenze e a Catania; Edmondo (Manon Lescaut) a San Paolo.
Sotto la direzione di Fabio Biondi, interpreta Israele in Egitto di Handel a Valencia e l’Orfeo di Monteverdi al Theater an der Wien, all’Elbphilharmonie di Amburgo, al Liceu di Barcellona e all’Auditorio Nacional de Música di Madrid. A Firenze canta nella Messa dell’incoronazione di Mozart sotto la direzione di Zubin Mehta. In questa stagione canta nelle Astuzie femminili di Cimarosa (Alessandro De Marchi direttore) a Roma e a Rieti, Il libro della Giungla a Parma, Modena, Reggio Emilia, Novara, e Catone in Utica (ruolo principale) di Vivaldi al Teatro Comunale di Ferrara.
MONICA PICCININI
Nata a Reggio Emilia, dopo gli studi di violino ha studiato canto con Henny Von Walther, Franca Mattiucci ed Elena Kriatchko, sotto la cui guida si è diplomata. Debutta nei ruoli de La Musica e Euridice in Orfeo di Monteverdi al Teatro Real di Madrid nel 1999 sotto la direzione di Jordi Savall con il quale collabora regolarmente negli ensemble Hesperion XXI e La Capella Reial de Catalunya in programmi diversi.
Dal 2002 è membro di Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini, e collabora con Europa Galante diretta da Fabio Biondi, Accademia Bizantina, Ensemble Zefiro, La Venexiana, Concerto Romano, Concerto Palatino, Simone Vallerotonda e I Bassifondi. Ha cantato inoltre con Collegium Vocale Gent, Les Talens Lyriques, La Petite Bande, Al Ayre Español, Ricercar Consort, Dolce & Tempesta, la Bayerische Rundfunk Orchestra, l’Orquesta Barroca de Sevilla, l'Orchestre de Chambre de Lausanne.
Si è esibita in Europa, Stati Uniti, Messico, Colombia, Libano, Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda sotto la direzione di Christoph Rousset, Philippe Herreweghe, Jordi Savall, Rinaldo Alessandrini, Ottavio Dantone, Fabio Biondi, Alfredo Bernardini, Philippe Pierlot, Sigiswald e Wijland Kuijken, e con registi quali Gilbert Deflo, Brockhaus, Davide Livermore, Jacopo Spirei, Hinnrich Hortskotte, Adrian Schwazstein, Bob Wilson.
Ha ricevuto la nomination ai Grammy Awards 2008 per l’interpretazione de La Musica ne L’Orfeo di Monteverdi (Rinaldo Alessandrini, Naive 2007) e incide per Naïve, Glossa, Alia Vox, Opus 111, Stradivarius, Tactus, Symphonia, Dynamic, Fuga Libera, Christophorus, Deutschlandfunk, NovaAntiqua, Brilliant. Insegna Canto Rinascimentale e Barocco al Conservatorio “Rossini” di Pesaro.
FABIO BIONDI
Nato a Palermo, inizia la carriera internazionale molto giovane, spinto da una precoce curiosità culturale e musicale che lo porta a collaborare, quale primo violino, con i più famosi ensemble specializzati nell’esecuzione di musica antica con strumenti e prassi esecutiva originali. Nel 1989 la svolta decisiva: fonda Europa Galante, che in pochissimi anni, grazie ad un’attività concertistica estesa in tutto il mondo e ad un incredibile successo discografico, diviene l’ensemble italiano specializzato in musica antica più famoso e più premiato in campo internazionale. Con Europa Galante, è invitato nei più importanti Festival e nelle sale da concerto più famose del mondo, dalla Scala di Milano all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, dalla Suntory Hall di Tokio al Concertgebouw di Amsterdam, dalla Royal Albert Hall di Londra al Musikverein a Vienna, dal Lincoln Center di New York alla Sydney Opera House.
In pochi anni vende quasi un milione di dischi, e Le quattro stagioni’ vivaldiane incise per Opus 111 diventano un vero caso internazionale. Europa Galante conquista i più importanti premi discografici internazionali.
Oggi, Fabio Biondi incarna il simbolo della perpetua ricerca dello stile, uno stile libero da condizionamenti dogmatici e interessato alla ricerca del linguaggio originale. Questa inclinazione lo porta a collaborare in veste di solista e direttore con orchestre quali: Santa Cecilia a Roma, Chicago Symphony Orchestra, Opera di Halle, Orchestra da Camera di Zurigo, Orchestra da Camera di Norvegia, Orchestra Mozarteum di Salisburgo, la Mahler Chamber Orchestra. Negli ultimi anni, il repertorio si è ampliato – Anna Bolena e Lucrezia Borgia di Donizetti, Macbeth, Il Corsaro ed Ernani di Verdi – ponendo attenzione agli autori preromantici e romantici sempre nell’ottica di una riscoperta dei linguaggi originali.
Nella stagione in corso, in qualità di solista, si è esibito al Théâtre de la Ville di Parigi, alla Reading Concert Hall e al Kings Place di Londra con le Sonate e Partite’di Bach, pubblicate per Naïve nel 2022.
EUROPA GALANTE
É nata nel 1989 dal desiderio del suo direttore artistico, Fabio Biondi, di fondare un gruppo strumentale italiano per le interpretazioni su strumenti d’epoca del grande repertorio barocco e classico. La scoperta della musica antica era allora appannaggio esclusivo dei musicisti del Nord d’Europa, e l’esigenza di una rilettura italiana di questo repertorio è stata alla base della costituzione di Europa Galante. L’ensemble ha ottenuto grande successo con la pubblicazione del suo primo disco, dedicato ai concerti di Antonio Vivaldi (Premio Cini di Venezia, Choc de la Musique in Francia).
Negli anni seguenti, la rivelazione del suo carattere nuovo e unico è stata corroborata da un’eccezionale lista di riconoscimenti discografici – numerosi Diapason d’Oro e Choc du Monde de la Musique, svariati BBC editor’s choice, premi RTL e ben tre nomination per i Grammy Awards – ma soprattutto dalla sua presenza nelle sale da concerto e teatri più importanti del mondo.
Le sue interpretazioni caratterizzate dal dinamismo e dalla raffinatezza (The New York Times) l’hanno portata nelle principale sale dal concerto del mondo: al Teatro alla Scala, alla Suntory Hall di Tokyo, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Royal Albert Hall di Londra, al Lincoln Center e Carnegie Hall di New York, alla Disney Hall di Los Angeles, alla Sydney Opera House, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, al Baalbek Festival in Libano, al Festival di Edinburgo, al National Center of Performing Arts di Pechino, alla Hong-Kong City Hall, alla Shanghai Concert Hall.
Oltre alla riscoperta delle composizioni più note del repertorio barocco italiano, come la sua rivoluzionaria interpretazione delle Quattro Stagioni di Vivaldi divenuta mitica, si è anche impegnata nel recupero di tesori nascosti del Settecento: collaborando con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel recupero di Oratori di Antonio Caldara, Leonardo Leo e Gian Francesco de Mayo. Si è anche impegnata nella diffusione del repertorio scarlattiano – tra i molti titoli: Carlo Re d’Allemagna, Il Trionfo dell’Onore e Massimo Puppieno.
Per questo lavoro di ricerca, unitamente all’esecuzione del Trionfo dell’Onore, nel 2002 Fabio Biondi ed Europa Galante hanno ottenuto il Premio Abbiati della critica musicale italiana e due anni dopo il Premio Scanno per la Musica e nel 2008 insieme alla Compagnia Colla, il Premio speciale Abbiati per Filemone e Bauci di Haydn. Ma la loro curiosità va oltre il limite del Barocco e del Classico: infatti nel 2001 hanno effettuato la loro prima incursione nel repertorio belcantistico con una Norma di Bellini su strumenti originali per il Festival Verdi. Malgrado lo scalpore suscitato tra le file dei loggionisti di Parma, questa Norma ha segnato l’inizio di un percorso di rilettura a livello sia musicologico sia organico della musica ottocentesca italiana. Numerosi interlocutori hanno accompagnato Europa Galante in questo appassionante percorso di riscoperta: il Festival di Rieti con titoli come I Capuleti e I Montecchi di Bellini e Anna Bolena di Donizetti, il Festival di Brema con La Cenerentola di Rossini, ma soprattutto uno dei Festival più importanti d’Europa, il Festival Chopin che dal 2016 accompagna e sostiene l’orchestra in tutti i suoi progetti nel repertorio belcantistico (Bellini, Donizetti e Verdi). A Varsavia, Europa Galante presenta regolarmente opere del noto compositore polacco Stanislaw Moniuszko: Halka, Flis, Hrabina, Verbum Nobile; per agosto prossimo è in programma Paria.
Europa Galante è formata da musicisti che, insieme e sotto la guida di Fabio Biondi, ne costituiscono l’anima, fatta di anni di lavoro e intesa, una visione e una passione comune. Più che una comune orchestra, Europa Galante pare una chitarra o arpa multiregistro percossa dalla mano maestra di Biondi (Amadeus). Un commento per tutti, quello scritto dal New York Times: la musicalità è così elevata che sembra ingiusto identificare singoli musicisti per lodarli individualmente.
Da quest’intesa nasce anche l’Europa Galante in veste cameristica, che spazia tra le sonate italiane del Settecento, ai quintetti di Luigi Boccherini, passando per i quartetti inediti del milanese Carlo Monza presentati con grande successo del Festival di Edimburgo e registrati per la casa discografica NAIVE nel 2022.
Dopo la sofferta pausa per la pandemia mondiale di Covid-19, Europa Galante ha ripreso la sua attività nella stagione 2021/22 con progetti quali L’Orfeo di Monteverdi, al Theater an der Wien e alla Elbphilarmonie di Amburgo, oltre ad un tour europeo di musica da camera di Haydn. L’ensemble ha iniziato la stagione 2022/2023 con una tournée negli Stati Uniti, in Giappone e Corea che includerà la messa in scena al Teatro di Yokohama del Silla di Haendel, mentre Gran Théâtre di Ginevra sarà impegnata ne Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, e in seguito, in forma di concerto, a Madrid e al Gran Teatre del Liceu Barcellona.
Oltre a una presenza sempre stabile nelle sale italiane - Venezia, Siena, Pisa e Parma su esibirà a Stavanger, Siviglia, al Festival di Bergen, Salisburgo e al Bach Festival di Lipsia.
Europa Galante è orchestra residente della Fondazione Teatro Due di Parma, con la quale collabora ciclicamente per la messa in scena di alcuni progetti.
Posizione
Contatti
- Website
- https://complessopilotta.it/
- Social
- Facebook Twitter Instagram Youtube