Farnese Festival. Rassegna internazionale di musica antica. Boccherini, un italiano alla corte di Spagna
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InfoDescrizione
PARMA | TEATRO FARNESE
DAL 6 AL 19 GIUGNO 2023
FARNESE FESTIVAL
Rassegna internazionale di musica antica
I EDIZIONE
Mercoledì 7 giugno, ore 20.30
Boccherini, un italiano alla corte di Spagna
Luigi Boccherini (1743 - 1805)
Duo in sol maggiore per due violini n. 1 op. 3 G 56
Grazioso - Allegro - Presto
Trio in re maggiore per violino, viola e violoncello n. 4 op. 14 G 98
Allegro giusto - Andantino - Allegro assai
Quartetto in do maggiore per archi n. 56 G214
Prestissimo - Tempo di minuetto - Andante flebile - Prestissimo
Quintetto re maggiore per archi e chitarra Fandango G 448
Pastorale - Allegro maestoso - Grave assai - Fandango
Dodici Variazioni in do maggiore su La Ritirata di Madrid per quintetto d’archi e chitarra
QUINTETTO EUROPA GALANTE
Fabio Biondi e Andrea Rognoni violini
Stefano Marcocchi viola
Alessandro Andriani violoncello
Giangiacomo Pinardi chitarra
Eleganza, aspetti cortesi, forme ben tornite... più di un secolo dopo i fasti farnesiani la predominanza della scuola strumentale italiana è ancora nel suo splendido fulgore quando si afferma il lucchese Luigi Boccherini, violoncellista e fondatore di uno dei primi quartetti stabili della storia. Compositore raffinato e musicista cosmopolita, a soli tredici anni nel 1757, allievo prima del padre poi dell’abate Vannucci, è già un insuperabile strumentista che a Vienna, diviene membro dell’orchestra del Teatro Imperiale. In seguito, ha stretti contatti con la corte del re di Prussia Federico Guglielmo II che si dilettava suonando il violoncello, per trasferirsi a Madrid presso l’Infante Don Luis, fratello del Re Carlo III, figlio di Elisabetta Farnese di Parma. Senza mai perdere d’eleganza, un virtuosismo accentuato trasudano i concerti per violoncello ma, a proposito di sperimentalismi, tutta la sua musica, si può considerare imprevedibile per la copiosa inventiva e l’esuberanza di una scrittura molto personale.
Il programma monografico a lui dedicato e in “crescendo”, quanto ad ampiezza degli ensemble, vuol dimostrare la profonda e sempre varia espressione di una creatività imperniata su forme ben tornite e varietà di dinamiche che rivelano uno spirito autenticamente cameristico. Poiché Boccherini evita la scrittura puramente ornamentale, esteriore e vuota, in favore di un atteggiamento dialogante, di un rapporto paritetico tra gli strumentisti che vengono spesso chiamati a scambiarsi di ruolo. Talvolta è tale la libertà, che sembrano portare in mano il pennello e dipingere paesaggi e situazioni.... il riferimento va al Quintetto detto del Fandango o alle Variazioni su La Ritirata di Madrid entrambi con chitarra. Quest’ultimo si basa su un preciso effetto di avvicinamento ed allontanamento della musica, anticipatore di diverse composizioni del XX secolo... effetto che in questo caso, contribuisce ad accrescere la fascinosa comunicativa della scrittura boccheriniana.
Sembra strano, ma Boccherini è l’unico autore che Europa Galante ha sperimentato e continua a proporre in maniera monografica, dato che regge benissimo un’intera serata, conquistando davvero il pubblico mentre viene catturato dai temi popolari che sgorgano con immediatezza. Boccherini plasma delle forme solide, ma capaci di assorbire dei temi popolari e sorprende perché trasuda una sensibilità preromantica e fa pensare a Schubert.
(Fabio Biondi)
EUROPA GALANTE
É nata nel 1989 dal desiderio del suo direttore artistico, Fabio Biondi, di fondare un gruppo strumentale italiano per le interpretazioni su strumenti d’epoca del grande repertorio barocco e classico. La scoperta della musica antica era allora appannaggio esclusivo dei musicisti del Nord d’Europa, e l’esigenza di una rilettura italiana di questo repertorio è stata alla base della costituzione di Europa Galante. L’ensemble ha ottenuto grande successo con la pubblicazione del suo primo disco, dedicato ai concerti di Antonio Vivaldi (Premio Cini di Venezia, Choc de la Musique in Francia).
Negli anni seguenti, la rivelazione del suo carattere nuovo e unico è stata corroborata da un’eccezionale lista di riconoscimenti discografici – numerosi Diapason d’Oro e Choc du Monde de la Musique, svariati BBC editor’s choice, premi RTL e ben tre nomination per i Grammy Awards – ma soprattutto dalla sua presenza nelle sale da concerto e teatri più importanti del mondo.
Le sue interpretazioni caratterizzate dal dinamismo e dalla raffinatezza (The New York Times) l’hanno portata nelle principale sale dal concerto del mondo: al Teatro alla Scala, alla Suntory Hall di Tokyo, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Royal Albert Hall di Londra, al Lincoln Center e Carnegie Hall di New York, alla Disney Hall di Los Angeles, alla Sydney Opera House, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, al Baalbek Festival in Libano, al Festival di Edinburgo, al National Center of Performing Arts di Pechino, alla Hong-Kong City Hall, alla Shanghai Concert Hall.
Oltre alla riscoperta delle composizioni più note del repertorio barocco italiano, come la sua rivoluzionaria interpretazione delle Quattro Stagioni di Vivaldi divenuta mitica, si è anche impegnata nel recupero di tesori nascosti del Settecento: collaborando con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel recupero di Oratori di Antonio Caldara, Leonardo Leo e Gian Francesco de Mayo. Si è anche impegnata nella diffusione del repertorio scarlattiano – tra i molti titoli: Carlo Re d’Allemagna, Il Trionfo dell’Onore e Massimo Puppieno.
Per questo lavoro di ricerca, unitamente all’esecuzione del Trionfo dell’Onore, nel 2002 Fabio Biondi ed Europa Galante hanno ottenuto il Premio Abbiati della critica musicale italiana e due anni dopo il Premio Scanno per la Musica e nel 2008 insieme alla Compagnia Colla, il Premio speciale Abbiati per Filemone e Bauci di Haydn. Ma la loro curiosità va oltre il limite del Barocco e del Classico: infatti nel 2001 hanno effettuato la loro prima incursione nel repertorio belcantistico con una Norma di Bellini su strumenti originali per il Festival Verdi. Malgrado lo scalpore suscitato tra le file dei loggionisti di Parma, questa Norma ha segnato l’inizio di un percorso di rilettura a livello sia musicologico sia organico della musica ottocentesca italiana. Numerosi interlocutori hanno accompagnato Europa Galante in questo appassionante percorso di riscoperta: il Festival di Rieti con titoli come I Capuleti e I Montecchi di Bellini e Anna Bolena di Donizetti, il Festival di Brema con La Cenerentola di Rossini, ma soprattutto uno dei Festival più importanti d’Europa, il Festival Chopin che dal 2016 accompagna e sostiene l’orchestra in tutti i suoi progetti nel repertorio belcantistico (Bellini, Donizetti e Verdi). A Varsavia, Europa Galante presenta regolarmente opere del noto compositore polacco Stanislaw Moniuszko: Halka, Flis, Hrabina, Verbum Nobile; per agosto prossimo è in programma Paria.
Europa Galante è formata da musicisti che, insieme e sotto la guida di Fabio Biondi, ne costituiscono l’anima, fatta di anni di lavoro e intesa, una visione e una passione comune. Più che una comune orchestra, Europa Galante pare una chitarra o arpa multiregistro percossa dalla mano maestra di Biondi (Amadeus). Un commento per tutti, quello scritto dal New York Times: la musicalità è così elevata che sembra ingiusto identificare singoli musicisti per lodarli individualmente.
Da quest’intesa nasce anche l’Europa Galante in veste cameristica, che spazia tra le sonate italiane del Settecento, ai quintetti di Luigi Boccherini, passando per i quartetti inediti del milanese Carlo Monza presentati con grande successo del Festival di Edimburgo e registrati per la casa discografica NAIVE nel 2022.
Dopo la sofferta pausa per la pandemia mondiale di Covid-19, Europa Galante ha ripreso la sua attività nella stagione 2021/22 con progetti quali L’Orfeo di Monteverdi, al Theater an der Wien e alla Elbphilarmonie di Amburgo, oltre ad un tour europeo di musica da camera di Haydn. L’ensemble ha iniziato la stagione 2022/2023 con una tournée negli Stati Uniti, in Giappone e Corea che includerà la messa in scena al Teatro di Yokohama del Silla di Haendel, mentre Gran Théâtre di Ginevra sarà impegnata ne Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, e in seguito, in forma di concerto, a Madrid e al Gran Teatre del Liceu Barcellona.
Oltre a una presenza sempre stabile nelle sale italiane - Venezia, Siena, Pisa e Parma su esibirà a Stavanger, Siviglia, al Festival di Bergen, Salisburgo e al Bach Festival di Lipsia.
Europa Galante è orchestra residente della Fondazione Teatro Due di Parma, con la quale collabora ciclicamente per la messa in scena di alcuni progetti.
Posizione
Contatti
- Website
- https://complessopilotta.it/