
Tipo Evento:
Festival
ATTRAVERSAMENTI, la via Appia tra Pietra e Visione 2025 | ECUBA | domenica 6 luglio

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Informazioni apertura
InfoDescrizione
ECUBA | domenica 6 luglio | ATTRAVERSAMENTI, la via Appia tra Pietra e Visione 2025
domenica 6 luglio 2025
ore 21,00
Area mausoleo Cecilia Metella / Chiesa di San Nicola (Castrum Caetani)
# teatro
Centro Teatrale Artigiano
ECUBA
L’insostenibile sofferenza della consapevolezza
da Euripide, versione di Marina Pizzi
regia di Silvio Giordani
musiche Francesco Verdinelli
con Angiola BAGGI, Maria Cristina GIONTA
Luca NEGRONI, Emiliano OTTAVIANI
Ogni guerra è un immane misfatto dell’uomo. Un male assoluto per tutti, vincitori e vinti. In questa versione di Ecuba è la voce delle donne a risuonare alta nella dolorosa esperienza umana d’ognitempo. Con un linguaggio asciutto, senza concessioni e di grande efficacia, l’adattamento rigoroso e moderno al tempo stesso, rispetta il testo greco ma diventa, a fronte di tutte le guerre che ci circondano, un’opera quasi contemporanea. Il cuore femminile di Ecuba urla, con tutta la forza dell’amore e della passione, la lacerazione di una madre, di una sposa, di una sorella, di una figlia. E’ l’annullamento di una stirpe, di una città, di una civiltà, di una memoria. E’ l’insostenibile consapevolezza della fine di un mondo. Nella messa in scena assume un ruolo molto importante anche la figura di Polissena, fuori da ogni canone, lontana da ogni ambiguità. Accanto alle due gigantesche figure femminili si agitano Odisseo, Agamennone, lo spettro di Priamo, Taltibio e Polimestore. Personaggi che rappresentano, invece, quell’universo maschile condannato all’odio e alla guerra dai lacci fallaci e vincolanti dell’eroismo, dell’onore, della retorica della bella morte e della tradizione millenaria che pone l’uomo lupo all’uomo. Purtroppo ancora oggi non riusciamo a liberarci da quell’Idra a più teste che è la guerra in ogni sua forma e il pianto delle madri si proietta nel futuro, all’infinito, come un cappio inesorabile che ci stringe la gola. Tempo che torna, tempo che fugge, tempo che non esiste. La guerra cantata da Omero diventa passato e futuro insieme, fugacità e simmetria. E come ci spiega oggi la meccanica quantistica un evento che si svolge nel presente di un osservatore, si può collocare nel futuro o nel passato di un altro soggetto. L’effetto visibile è quello di un bicchiere che si ricompone in modo spontaneo a partire dai suoi cocci. In una delle battute finali, Agamennone, il condottiero dei Greci, dice: “il vento sta cambiando. Lieto viaggio ci ridia serene case, liberi ormai dalle pene della guerra...” E’ quello che ci auguriamo tutti, ma il ritorno a casa del guerriero Argivo non fu propriamente felice… e il “nostos”, il viaggio di ritorno dei greci sarà “algos”, doloroso, molto doloroso…
© 2021 MiC - Pubblicato il 2025-07-01 16:55:12 / Ultimo aggiornamento 2025-07-02 09:46:11
Posizione
Parco Archeologico dell'Appia Antica - Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola
via Appia Antica, 161 - 00179 Roma (RM)
Responsabile:
Simone Quilici
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