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Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 settembre 2021 nell'allegato B della seduta n. 562 4-08415 presentata da PARENTELA Paolo
Testo del comunicato
Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo indicato in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto di conoscere quali iniziative sono state adottate per l'immediato ripristino del soffitto dell'Albergo delle Fate sito nel comune di Taverna.
Sulla base degli elementi forniti dalla direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio e della competente soprintendenza territoriale, si rappresenta quanto segue.
A seguito dell'incendio che ha interessato il Grande Albergo delle Fate il giorno 29 febbraio 2020, la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Crotone e Catanzaro, in data 15 settembre 2020, unitamente al personale del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Cosenza ed alla presenza del responsabile dell'ufficio tecnico comunale e del maresciallo dei Carabinieri della stazione di Villaggio Mancuso, ha effettuato un sopralluogo al fine di accertare i danni occorsi al manufatto tutelato.
Nel corso della ricognizione si è osservato che l'incendio ha interessato una porzione limitata della falda di copertura, alcuni elementi strutturali, che sono risultati bruciati superficialmente, ed una ridotta porzione del soffitto della camera sottostante.
Si è riscontrato che i danni causati alla copertura sono stati già riparati previa la sostituzione di circa sette tavole lignee e la posa di una guaina asfaltica.
Tale intervento – non essendo stata data alcuna comunicazione alla soprintendenza territoriale – è da ritenersi eseguito in mancanza delle necessarie autorizzazioni ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo n. 42 del 2004.
L'articolo 27 del Codice dei beni culturali e del paesaggio prevede che in caso di assoluta urgenza sui beni culturali «possono essere effettuati gli interventi provvisori indispensabili per evitare danni al bene tutelato, purché ne sia data immediata comunicazione alla soprintendenza, alla quale sono tempestivamente inviati i progetti degli interventi definitivi per la necessaria autorizzazione».
Il Grande Albergo delle Fate è, inoltre, apparso in gravissimo stato di conservazione.
Le strutture e in particolar modo le facciate, presentano diffusi ammaloramenti per le continue infiltrazioni dalle acque meteoriche. Le assi di legno costituenti la facciata, infatti, appaiono in molti casi prive della vernice protettiva, ed affette da degrado biologico con formazioni di funghi e muffe.
In particolare i balconi della facciata principale appaiono ampiamente deformati ed a rischio di crollo. Il calpestio dei balconi, inoltre è causa di una forte infiltrazione che ha danneggiato le strutture lignee sottostanti.
Il degrado osservato in facciata è evidente anche all'interno del manufatto, dove si riscontra in alcuni ambienti la sostituzione dei pavimenti originali come, anche, il forte ammaloramento delle travi dei solai. Queste, particolarmente esposte alle infiltrazioni provenienti dai terrazzini della facciata, hanno le teste del tutto ammalorate, ridotte nella sezione resistente e talvolta spezzate. Alcune travi risultano, inoltre, affiancate da altre di recente posa e fabbricazione o sostenute da nuovi e non originali telai in legno. Anche tali interventi, non trovando alcuna corrispondenza in atti d'archivio, risultano realizzati in mancanza delle necessarie autorizzazioni previsti dal decreto legislativo n. 42 del 2004.
Il decadimento riscontrato appare ancora più evidente negli ambienti di servizio, che conservano materiali originali, quali le perline in faesite, usate come rivestimento delle pareti. In questi locali l'umidità è causa del rigonfiamento delle perline e delle assi dei soffitti. Negli ambienti del corpo aggiunto in cemento armato, inoltre, si è osservato il crollo di materiale proveniente dai soffitti.
La copertura è, inoltre, apparsa particolarmente esposta all'azione degli eventi climatici, così come è si sviluppa durante la posa della guaina. Inoltre, il rivestimento in guaina asfaltica, non consentendo la naturale ventilazione della copertura, ha mutato le condizioni termo-igrometriche dell'ambiente sottostante, favorendo la costituzione di un ambiente idoneo alla proliferazione di insetti xilofagi, di muffe e di funghi. Appare, altresì, possibile che durante la posa della guaina si siano arrecati danni ad altra parte della copertura che, pertanto, potrebbe risultare annerita se non bruciata.
Una situazione ancor più grave si riscontra nell'edificio ad una sola elevazione che si osserva sul retro del Grande Albergo delle Fate e, probabilmente, un tempo adibito a locale di servizio e lavanderia.
Questo immobile appare in totale stato di abbandono e presenta diffuse rotture nelle pareti perimetrali e nelle tramezzature interne, sconnessione ai pavimenti, infissi non più funzionanti e percolamenti dalla apertura.
Il Grande Albergo delle Fate, per quanto sopra osservato, si presenta, quindi, in uno stato di conservazione scadente, che coinvolge le pareti perimetrali, i solai, gli infissi, le coperture e le strutture portanti e quanto altro costituisce il bene tutelato. Poiché, nel corso del sopralluogo molti degli elementi che costituiscono la struttura del bene sono apparsi in precarie condizioni di sicurezza e stabilità, la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Crotone e Catanzaro ha ritenuto improcrastinabile un intervento urgente di messa in sicurezza del manufatto.
Considerati gli obblighi di conservazione disposti dall'articolo 30 del decreto legislativo n. 42 del 2004, ricadenti sui proprietari di beni culturali, la soprintendenza ha diffidato la proprietà a presentare un progetto di restauro del manufatto al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza e conservazione dell'opera. Contestualmente, la proprietaria è stata diffidata ad eseguire ulteriori interventi sul bene tutelato in mancanza dei necessari atti autorizzativi.
Ravvisandosi le condizioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità la competente, il Ministero ha invitato l'amministrazione comunale a provvedere agli adempimenti di competenza.
La Sottosegretaria di Stato per la cultura: Lucia Borgonzoni.