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Risposta scritta pubblicata Lunedì 6 settembre 2021 nell'allegato B della seduta n. 558 4-08493 presentata da BILOTTI Anna
Testo del comunicato
Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto notizie riguardo alla realizzazione di un depuratore consortile nel comune di Maiori (Salerno).
Sulla base degli elementi acquisiti per il tramite della competente Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino, si rappresenta quanto segue.
Nel comune di Maiori (Salerno) è prevista la realizzazione di un depuratore consortile che ingloba sei comuni: Ravello, Scala, Atrani, Minori, Tramonti e Maiori.
Il progetto è stato proposto dalla regione nell'ambito del POR Campania Fesr 2014-2020 e la provincia in data 8 gennaio 2021 ha pubblicato il bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione.
La sua realizzazione implicherebbe una serie di opere ed impianti nei comuni interessati ed avrebbe un pesante impatto ambientale sull'intera Costiera amalfitana.
L'opera è contrastata dal comitato «Tuteliamo la Costiera amalfitana» che propone di valutare anche una soluzione alternativa più sostenibile riguardante la realizzazione di una condotta sottomarina da collegarsi al grande depuratore di Salerno.
Dalla documentazione in possesso della Soprintendenza, risulta che:
con nota del 19 luglio 2018, la provincia di Salerno – con riferimento all'intervento denominato «Comparto 6 Grande Progetto Risanamento Ambientale dei corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno – Realizzazione dell'impianto di depurazione dei comuni di Maiori e Minori – POR FESR 2014-2020-Asse VI-Priorità 6b O.S.6.3-azione 6.3.1.» – ha richiesto la «Verifica preventiva dell'interesse archeologico in sede di progetto di fattibilità tecnica ed economica ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 50 del 2016» e rinviato ad un apposito link per la consultazione degli elaborati;
con nota del 4 settembre 2018 la Soprintendenza ha chiesto integrazioni della relazione archeologica e, all'esito dell'inoltro degli elaborati richiesti, relativamente alla sola competenza archeologica ha emesso il provvedimento del 7 dicembre 2018.
Non risulta che per detto intervento sia stata successivamente attivata alcuna procedura inerente alla parte terza del decreto legislativo n. 42 del 2004.
Dall'esame degli elaborati pubblicati sul link – recuperati dall'allora responsabile della provincia – ed in particolare dalla relazione illustrativa, si rileva che è previsto:
«l'intercettazione dei reflui raccolti in Comune di Minori a monte dell'impianto di depurazione esistente (per consentirne la futura dismissione) e convogliamento ad una nuova stazione di sollevamento all'interno della quale sarà predisposto un manufatto di sfioro per l'allontanamento delle portate superiori alla 3Qm, che sarà invece sollevata al nuovo impianto di depurazione previsto in progetto e sito in località di Via del Demanio;
il convogliamento, allo stesso manufatto di sollevamento e sfioro, dei reflui provenienti dai Comuni di Rovello, Scala e Atrani mediante una rete di collettamento non oggetto del presente progetto;
il sollevamento della portata sfiorata, eccedente la portata 3Qm, e la relativa reimmissione nel collettore esistente che attualmente convoglia i reflui depurati alla stazione di sollevamento in testa al molo di Minori, per lo scarico in condotta sottomarina;
un tratto di lunghezza pari a 550 metri per la condotta di mandata a valle del sollevamento di Minori da realizzarsi mediante tecnologia T.O.C.;
una nuova stazione di sollevamento in corrispondenza dell'attuale impianto di depurazione di Maiori, costituita da n. 4 pompe + 1 di riserva destinata al sollevamento di una portata, proveniente dall'abitato di Maiori, pari a 3Qm al nuovo depuratore e allo sfioro; della portata eccedente all'interno del manufatto esistente, dove sarà sottoposta al trattamento prima dello scarico a mare; esso avverrà mediante il ripristino della condotta sottomarina oggi in disuso;
le condotte di mandata dalle stazioni di sollevamento di Minori e Maiori al nuovo impianto di Via del Demanio;
il nuovo impianto di depurazione e delle aree annesse: isola ecologica, parcheggio, edificio magazzino;
una nuova vasca di calma a valle del nuovo impianto sia per la raccolta delle acque trattate dal nuovo depuratore, che per l'eventuale raccolta della portata trattata dal depuratore di Pucara, convogliata da una condotta non oggetto del presente incarico di progettazione;
la condotta a gravità dalla nuova vasca di calma ubicata a valle del nuovo impianto allo scarico delle acque depurate nella condotta sottomarina tuttora utilizzata e con imbocco in corrispondenza dell'attuale depuratore di Maiori;
una nuova centrale idroelettrica a quota +25 metri s.m.m., in grado di generare energia sfruttando il dislivello geodetico disponibile per la condotta di scarico che recapita a valle la portata depurata».
Inoltre, dalla scheda programmatica allegata al Puc di Maiori, recentemente adottato, denominata PIU_20 «impianto pubblico polifunzionale di rilievo sovracomunale in località Demanio» si rileva che il programma, oltre ad altre opere, prevede la «realizzazione di un nuovo impianto di depurazione di natura sovracomunale (a servizio dei comuni di Maiori, Minori e Tramonti» da attuare con intervento diretto e di cui la provincia di Salerno è il soggetto capofila.
Dall'esame delle opere previste – a parte le stazioni di sollevamento, la vasca di calma e la nuova centrale idroelettrica, le cui valutazioni sono legate alla redazione di un progetto corredato degli elaborati necessari – l'intervento di maggiore consistenza, in questa fase preliminare, sembrerebbe quello previsto in località Demanio del comune di Maiori, dove sarebbe localizzato il nuovo impianto di depurazione, un parcheggio e una nuova isola ecologica.
È indubbio che la natura dell'opera prevista (depuratore di natura sovracomunale) comporta la realizzazione di interventi di rilevante impatto nel particolare ambito paesaggistico caratterizzato da una notevole naturalità e considerando che l'area interessata rientra nel Sito Unesco «Costiera Amalfitana».
Le prime soluzioni progettuali contenute nello studio di fattibilità non sembrano affrontare in modo efficace l'inserimento di un impianto tecnologico in un contesto pregevole e vulnerabile dove si dovrebbe intervenire con estrema cautela, assecondando la morfologia e le peculiarità dei luoghi.
Inoltre, la previsione contrasta con le disposizioni del PUT che, tra l'altro, per la zona 12 prescrive «la redazione obbligatoria del Piano particolareggiato (esteso all'intera zona)».
Dunque, la sua attuazione dovrà necessariamente essere preceduta dall'approvazione della variante al Piano urbanistico territoriale con valenza paesaggistica e l'approccio progettuale dovrà essere principalmente caratterizzato dalla ricerca delle più efficaci e risolutive opere di mitigazione dell'impatto.
La Sottosegretaria di Stato per la cultura: Lucia Borgonzoni.