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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-11325 del dep. Ricardo Antonio Merlo. Problematiche inerenti contributi ex art. 31 D.Lgs. n. 42 del 2004.
Testo del comunicato
Nell’interrogazione parlamentare n. 4-11325, premesso che, secondo l’Onorevole interrogante, lo Stato non avrebbe corrisposto ai privati quanto dovuto a titolo di contributo ex art. 31 del decreto legislativo n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) per gli interventi di restauro su beni d’interesse storico-artistico, si chiede di sapere quali siano i motivi per i quali i fondi non sono stati erogati e se il Ministero non ritenga di dover erogare acconti sulla somma dovuta a coloro i quali ancora non li hanno ricevuti. A tal proposito si fa presente quanto segue. Il tema sollevato dall’Onorevole interrogante è cruciale poiché i contributi ai privati previsti dal Codice dei beni culturali sono una forma di riconoscimento materiale, da parte dello Stato, della funzione sociale svolta dai proprietari di beni culturali vincolati, che lo affiancano nell’attività di conservazione e quindi nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale. E’ del resto noto che i beni culturali privati, per il restauro dei quali si riceve un contributo, devono essere aperti alla pubblica fruizione, sulla base di apposite convenzioni. L’attuale situazione, circa il rapporto fra pubblico e privato, con particolare riferimento all’ambito richiamato dall’Onorevole interrogante, non può essere considerata soddisfacente e del resto il grande tema del rapporto pubblico-privato nel campo dei beni culturali potrà richiedere nuove riflessioni e interventi, da collocare anche in una prospettiva più ampia. Per quanto riguarda il quesito circa l’erogazione dei contributi in conto capitale, questa avviene sulla scorta di una programmazione annuale, predisposta sulla base delle risorse disponibili, e secondo il criterio dell’ordine cronologico in ambito regionale, che costituisce rigoroso principio di riferimento. Nell’ambito di ciascuna regione, gli interventi sono inseriti nel programma, secondo gli elenchi inviati dai Segretariati regionali e secondo il parere delle commissioni regionali, nonché dei Direttori generali competenti per settore, in base all’ordine cronologico della data di collaudo dei lavori, fino ad esaurimento del budget regionale disponibile, calcolato percentualmente sulla base degli interventi richiesti su tutto il territorio nazionale. Un altro principio utilizzato nell’erogazione dei contributi tiene conto dell’entità degli stessi, rateizzandone il pagamento secondo il seguente schema: da 0 a € 300.000: pagamento totale del contributo; da € 300.001 a € 500.000: acconto del 50% del contributo con saldo nell’anno successivo; -oltre € 500.000: acconto di un terzo del contributo e saldo mediante due rate successive. E d’altra parte l’articolo 1, comma 26 ter, del decreto legge n. 95/2012, ha disposto che, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del suddetto decreto e fino al pagamento dei contributi già concessi alla medesima data e non ancora erogati ai beneficiari, sia sospesa la concessione dei contributi di cui agli articoli 35 e 37 del Codice dei beni culturali. Pertanto, a partire dal 15 agosto 2012, non è stato più possibile rilasciare le “dichiarazioni di ammissibilità” ai contributi di cui ai citati articoli 35 e 37, da parte degli Uffici competenti, neanche in relazione ad istanze pervenute al protocollo dei suddetti uffici in data antecedente al 15 agosto 2012. Viceversa tutti gli interventi per i quali sia stata rilasciata la dichiarazione di ammissibilità entro il 14 agosto 2012, saranno finanziati nei tempi consentiti dalle risorse disponibili. Al riguardo, si ricorda che la legge di assestamento del bilancio per l'anno finanziario 2015 ha stanziato 10 milioni di euro sul capitolo 7441/1 a decorrere dal 2015, per “l’estinzione dei debiti pregressi nei confronti dei proprietari, possessori o detentori di beni culturali ai sensi degli articoli 31, 35 e 36 del Codice beni culturali e del paesaggio, per i contributi concessi fino al 15 agosto 2012”. Si è trattato di un primo passo nella direzione giusta, e tuttavia il Ministero è consapevole della esigenza di provvedere ulteriormente, confidando anche nel sostegno del Parlamento. Ad ogni buon fine, si unisce un riepilogo con il trend delle risorse per i contributi in conto capitale dal 2009 ad oggi, con l’avvertenza che il 2016 è ancora in fase di programmazione: 2009, 17.670.782; 2010, 24.369.132; 2011, 23.663.485; 2012, 50.663.485 ; 2013, 15.047.923; 2014, 17.830.222; 2015, 10.136.445; 2016, 10.167.301 (da programmare).
Documentazione:
Ricardo 20 luglio 2016
(documento in formato pdf, peso 141 Kb, data ultimo aggiornamento: 05 settembre 2016 )