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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-04602 del sen. Pietro Liuzzi. Costituzione dei caschi blu della cultura.
Testo del comunicato
Nell’atto ispettivo 4-04602, il Senatore interrogante chiede di conoscere i tempi di costituzione dei caschi blu della cultura, nonché di sapere se si intenda di coinvolgere nella costituzione di tale corpo specializzato personale altamente qualificato dei dipartimenti universitari per la conservazione e il restauro dei beni culturali e di altri istituti di eccellenza (quali l’Opificio delle pietre dure di Firenze e l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma) e l’ICCROM; se ci si intenda adoperare affinché il Consiglio di sicurezza dell’ONU adotti deliberazioni per bloccare la vendita di reperti archeologici, trafugati dai paesi in conflitto; se non si ritenga di avvalersi dei carabinieri del Comando per la tutela del patrimonio culturale e, infine, se non si ritenga opportuna la costituzione di un apposito fondo di bilancio dedicato alla tutela del patrimonio culturale minacciato da conflitti, calamità e disastri. L’Italia è in prima linea a difesa della cultura ed è fra i Paesi più attivi nel sostenere iniziative in ambito multilaterale per tutelare il patrimonio culturale in pericolo e combattere il traffico illecito di beni culturali, non solo in Siria ma anche in Iraq, in Libia e, più in generale, nelle aree di crisi. Il nostro Paese è stato il promotore della risoluzione 38C/48, adottata all’unanimità a Parigi dalla 38a Conferenza generale dell’Unesco il 18 novembre 2015, che prevede l’istituzione di una task force internazionale denominata Unite4Heritage (i cosiddetti caschi blu della cultura), composta da team di esperti provenienti da vari paesi, da mobilitare a tutela del patrimonio culturale a rischio distruzione in aree di crisi. Al fine di dare seguito concreto alla risoluzione Unesco, il 16 febbraio 2016 è stato firmato a Roma dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Gentiloni e dalla direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, alla presenza del ministro dei Beni e della attività culturali e del turismo, Franceschini e del ministro della Difesa, Pinotti, un Memorandum of Understanding (MoU) per l’istituzione della task force italiana Unite4Heritage, composta da personale specializzato (esperti civili e carabinieri del Comando per la tutela del patrimonio culturale - CCTPC) in materia di tutela del patrimonio materiale e immateriale. La task force avrà la funzione di valutare i rischi e quantificare i danni al patrimonio culturale, ideare piani d'azione e misure urgenti, effettuare la supervisione tecnica, realizzare corsi di formazione per il personale nazionale, fornire assistenza al trasferimento di oggetti mobili in rifugi di sicurezza e rafforzare la lotta contro il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali. Il MoU Italia-Unesco ha costituito il tema centrale del primo incontro "inter-sessionale" del Consiglio esecutivo dell’organizzazione parigina, tenutosi il 19 febbraio scorso e aperto alla partecipazione di tutti i paesi membri. In tale occasione, la direttrice generale Unesco ha espresso grande apprezzamento per la leadership esercitata dall'Italia nel settore e ha invitato gli altri stati membri a seguire l'esempio italiano, procedendo alla costituzione di analoghi meccanismi a livello nazionale. Molte delegazioni presenti all’incontro, tra cui quella americana, hanno peraltro manifestato interesse ad impostare intese bilaterali con l'Unesco sul modello di quella italiana. Il memorandum sancisce la nascita sotto l’egida Unesco di una formazione internazionale tutta italiana pronta a intervenire nelle aree di crisi per la tutela del patrimonio culturale mondiale. La task force, addestrata all’azione in situazioni di pericolo, è composta da un primo nucleo di carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, storici dell’arte, studiosi e restauratori dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, dell’Istituto centrale per la conservazione e il restauro del patrimonio archivistico e librario e dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione. In futuro entreranno a far parte di questa unità anche docenti universitari che hanno già manifestato la propria disponibilità. La task force interverrà su richiesta di uno stato membro che sta affrontando una crisi o colpito da una catastrofe naturale per stimare i danni sul patrimonio culturale, pianificare operazioni per misure di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale colpito, fornire supervisione tecnica e formazione per assistere i restauratori locali nelle azioni di tutela, prestare assistenza al trasporto in sicurezza di beni culturali mobili, contrastare il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali. Il 19 aprile 2016, il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Franceschini, ha presentato al Parlamento europeo di Bruxelles la task force italiana Unite4Heritage. L’intervento del Ministro è avvenuto nel contesto dell’evento “I caschi blu della cultura: ruolo e visione dell’Italia” che si è svolto presso l’aula Aldo Moro dell’edificio Altiero Spinelli del Parlamento europeo. L’iniziativa ha visto la partecipazione, tra gli altri, del commissario europeo per l’Istruzione e la cultura, Tibor Navracsics, dei vice presidenti del Parlamento europeo, Antonio Tajani e David Sassoli, del presidente della commissione Cultura del Parlamento europeo Silvia Costa e del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. “I caschi blu della cultura – ha detto il Ministro Franceschini ai parlamentari europei – nascono dalla pronta risposta dell’Italia all’appello dell’Unesco, che con l’iniziativa Unite4Heritage ha invitato la comunità internazionale a adoperarsi con maggiore impegno per la tutela del patrimonio culturale mondiale nelle aree di crisi. Saremo pronti a intervenire quando l’Unesco ce lo chiederà, perché se il patrimonio è dell’umanità è giusto che sia la comunità internazionale a mobilitarsi. L’auspicio – ha concluso il Ministro – è che altre forze da altri Paesi si uniscano agli uomini messi a disposizione dall’Italia”. Dal 4 al 29 aprile 2016, si è svolto il primo corso di qualificazione della task force italiana per i caschi blu della Cultura, presso la caserma La Marmora, sede del Reparto operativo dei Carabinieri-Comando tutela patrimonio culturale a Roma e la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Al corso hanno partecipato trenta carabinieri del CCTP e ventinove tecnici del Ministero. Si tratta di restauratori, architetti, archeologi e storici dell’arte, di cui sette provenienti dall’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICRCPAL), sedici dall’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (ISCR), cinque dall’Opificio delle pietre dure di Firenze (OPD) e uno dall’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD). “Questo primo corso - ha dichiarato il ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini - è l’esito dell’accordo per la costituzione della task force italiana Unite4Heritage sottoscritto dal Governo italiano e dall’Unesco lo scorso 16 febbraio alle Terme di Diocleziano con un’attività formativa che proseguirà nella sede Onu-Unesco di Torino. Donne e uomini di grande esperienza e professionalità sono pronti ora ad assumere incarichi in ambito internazionale, sotto l’egida ONU, per la tutela del patrimonio culturale mondiale. Prosegue così il percorso cominciato all’Expo, quando il 1 agosto 2015 oltre 80 ministri della cultura siglarono la Dichiarazione di Milano per la difesa dei beni artistici, storici e archeologici minacciati dalla distruzione, proseguito all’Assemblea generale dell’Onu di settembre con l’intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e formalizzato con l’approvazione della proposta italiana da parte del Consiglio esecutivo Unesco il 17 ottobre. Un successo italiano che conferma quanto il nostro Paese sia una grande potenza culturale”. Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e il presidente del Consiglio hanno consegnato il 29 aprile 2016, nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, alla presenza del ministro dell’Istruzione, università e ricerca i diplomi ai partecipanti al primo ciclo di qualificazione della task force italiana destinata a operare nella difesa del patrimonio culturale nelle aree di crisi. Parallelamente all’istituzione dei caschi blu della cultura, la summenzionata risoluzione Unesco 38C/48 ha invitato la direzione generale dell’UNESCO a continuare a sollecitare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite affinché includa una componente culturale nei mandati delle missioni di mantenimento della pace, secondo il modello della missione MINUSMA in Mali del 2013. Tale componente culturale è stata, peraltro, espressamente richiamata dal presidente del Consiglio Renzi al vertice sul Peacekeeping, presieduto dal presidente Obama, svoltosi a New York il 28 settembre 2015. L’Italia è inoltre fortemente impegnata nell’ambito della cooperazione internazionale per la lotta al contrabbando di beni culturali ed archeologici. All’interno del “Counter ISIL Finance Group”, l'Italia ha attivamente sostenuto la costituzione di un sotto-gruppo dedicato a tale tema, ottenendone la presidenza. La strategia dell’Italia mira ad identificare e contrastare le principali vie di traffico illecito di beni culturali e si snoda lungo due direttrici: da un lato, prevede la definizione di un sistema di catalogazione dei reperti e l’utilizzo di banche dati per facilitare l’individuazione degli stessi; dall’altro, intende svolgere un’azione di contrasto sul lato della domanda nei mercati di sbocco dei beni. Tali azioni sono svolte in stretto raccordo con questo Ministero e con il CCTPC. E’ bene evidenziare che quest’ultimo, oltre a compiere un’efficace attività investigativa, svolge anche una importante attività formativa in stretta collaborazione con l’Unesco e l’Interpol, a favore delle forze di polizia e di dogana e dei funzionari dei ministeri della cultura di tanti paesi, al fine di rafforzare le capacità delle autorità locali nel contrastare il fenomeno del traffico illecito di beni culturali. Per quanto concerne, infine, il Fondo internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale a rischio in aree di crisi, attualmente gli Stati membri, Italia compresa, stanno facendo le proprie valutazioni sui contributi volontari con i quali finanziare il fondo. Quest’ultimo, una volta operativo, servirà a mettere in atto iniziative urgenti a tutela del patrimonio culturale in pericolo, tra cui il parziale finanziamento della costituenda task force internazionale Unite4Heritage, dando così nuovo slancio alle attività dell’Unesco nello specifico settore.
Documentazione:
Liuzzi 10 giugno 2016
(documento in formato pdf, peso 220 Kb, data ultimo aggiornamento: 20 luglio 2016 )