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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-02758 del senatore Giorgio Pagliari. Riorganizzazione del Ministero. Biblioteche. Sedi non dirigenziali.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo 4-02758, con il quale l’interrogante chiede se questa Amministrazione non ritenga che l’assetto organizzativo prefigurato dal nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che, in materia di biblioteche, prevede la perdita dello status dirigenziale di molte biblioteche, fra cui la biblioteca Palatina di Parma, non comporti un rallentamento, se non la paralisi, delle attività di crescita e di sviluppo delle stesse. Al riguardo si comunica quanto segue. La riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo trae origine dalle politiche di spending review, in virtù delle quali ogni Ministero ha dovuto dotarsi di un nuovo regolamento di organizzazione che operasse riduzioni di pianta organica. La riduzione degli organici del personale dirigenziale - nella misura del 20% degli uffici dirigenziali di prima e seconda fascia - e la riduzione del 10% della spesa complessiva della dotazione organica del personale non dirigenziale era stata, peraltro, imposta dal decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e modificato dall’articolo 2, comma 7, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, tenuto conto della riduzione delle dotazioni organiche individuate, per il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla tabella 8 allegata al DPCM del 22 gennaio 2013. A tale scopo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 agosto 2014, n. 171, recante il Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance, ha adottato numerose misure di riorganizzazione, tanto per gli uffici centrali, quanto per quelli periferici dell’Amministrazione. Ad esso è poi seguito il Decreto ministeriale 27 novembre 2014, con cui è stata esplicata l’articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: fra essi non compare la Biblioteca Palatina di Parma. La riduzione del numero di sedi dirigenziali per biblioteche – e anche archivi – è stata d’altra parte necessaria al fine di riequilibrare il numero di dirigenti previsti per gli istituti della culturali, posto che ai musei sino al dPCM n. 171 del 2014 sostanzialmente mai era stata riconosciuta la qualifica di ufficio dirigenziale L’amministrazione delle biblioteche è stata razionalizzata mantenendo la fondamentale autonomia scientifica delle stesse, indipendentemente dal fatto se ad esse sia preposto o meno un dirigente. La configurazione organizzativa indicata nei provvedimenti citati prevede anche che le biblioteche uffici dirigenziali possano svolgere le funzioni di poli bibliotecari, fermi restando la vigilanza e il collegamento funzionale della direzione generale competente. La valutazione effettuata sulla titolarità dirigenziale o meno della singola biblioteca statale deve essere, pertanto, considerata nel complesso generale degli aspetti emergenti dal nuovo assetto organizzativo. In particolare va evidenziato che le biblioteche sono ora articolazioni della Direzione generale biblioteche, quando prima della riforma esse erano articolazione delle Direzioni regionali: la riorganizzazione ha quindi potenziato l’autonomia dell’intero settore, ripristinando il collegamento diretto tra uffici periferici e struttura centrale. Le esigenze degli istituti bibliotecari, dirigenziali e non, saranno tutte uniformemente valutate, dal punto di vista organizzativo e sotto il profilo delle preminenti esigenze di tutela dei patrimoni bibliografici di cui sono custodi. I rispettivi direttori, dirigenti o alti funzionari, saranno individuati con rigorose procedure selettive di livello nazionale. Preme, al riguardo, sottolineare che questo Ministero si avvale di elevate professionalità interne, non necessariamente identificate nei dirigenti, che continueranno la loro opera a servizio delle attività di tutela e di valorizzazione dell’inestimabile patrimonio da esse posseduto.
Documentazione:
Interrogazione parlamentare del 15 aprile 2015
(documento in formato pdf, peso 2373 Kb, data ultimo aggiornamento: 08 maggio 2015 )