Tipo Luogo:
Museo, Galleria e/o raccolta
Museo archeologico nazionale di Crotone
Biglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 09:00 - 19:30
- Mer
- 09:00 - 19:30
- Gio
- 09:00 - 19:30
- Ven
- 09:00 - 19:30
- Sab
- 09:00 - 19:30
- Dom
- 09:00 - 19:30
Descrizione
Aperto al pubblico nel maggio 1968, il Museo archeologico nazionale di Crotone nasce in seguito all’acquisizione da parte dello Stato delle collezioni appartenenti al locale Museo Civico, il cui nucleo originario era costituito da raccolte formate nel corso del XIX secolo grazie all’opera meritoria di alcuni latifondisti locali, e dei tanti rinvenimenti di reperti archeologici che venivano alla luce nei loro terreni durante le quotidiane pratiche agricole.
Fra tali raccolte spiccavano quelle dei marchesi Armando Lucifero e Filippo Eugenio Albani, i quali, assieme al barone Nicola Sculco, in occasione della venuta a Crotone tra il 1909 e il 1910 dell’archeologo Paolo Orsi, primo Soprintendente della Calabria, si fecero promotori della formazione di un museo locale.
I ritrovamenti fortuiti, e soprattutto quelli derivanti dall’intervento condotto da Orsi tra marzo e maggio del 1910 sul promontorio di Capo Colonna, evidenziavano difatti sempre più la necessità di una sede museale che impedisse la dispersione di questo ingente patrimonio archeologico, che, nel corso degli anni, era stato ammassato in una vecchia scuderia, inadatta alla funzione di tutela, raramente accessibile e solo da parte di studiosi.
Nel settembre 1909 venne istituito il Museo Civico. Durante la Seconda Guerra Mondiale parte dei reperti andarono dispersi; tuttavia, le raccolte archeologiche rimasero sempre ospitate nel Castello fino al 1966, anno di chiusura del Museo Civico e dello spostamento delle collezioni. Dopo l’apertura del 1968 l’allestimento del Museo statale archeologico cambiò più volte, aggiornandosi continuamente e divenendo, di fatto, il luogo in cui contenere ed esporre i reperti via via ritrovati nel corso delle attività della Soprintendenza archeologica che lo aveva eletto a sede di un Ufficio Scavi.
Lavori di adeguamento e di ampliamento, oltre alla concomitante necessità di esporre i nuovi materiali scoperti nell’area archeologica di Capo Colonna, portarono nel 1995 alla chiusura del Museo e all’organizzazione nel 1996 di una mostra temporanea presso Palazzo Morelli. La riapertura al pubblico si ebbe soltanto nel 2000, anno in cui venne realizzato l'attuale allestimento e il Museo acquisì la denominazione di Museo archeologico nazionale.
Il patrimonio museale si è nel tempo arricchito di importanti reperti recuperati dal Comando Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale: nel 2007 un askos (unguentario) in bronzo dal Paul Getty Museum di Malibu, datato V secolo a.C. in forma di sirena; nel 2018 una museruola da parata in bronzo per cavalli datata IV secolo a.C. da scavi clandestini presso il santuario di Hera a Vigna Nuova.
Il Museo propone un percorso espositivo articolato in due sezioni, all’interno di ampie sale open-space disposte su due piani. Al piano terreno il visitatore è guidato, secondo un criterio cronologico, a scoprire le principali tappe storiche dell’antica città greca di Kroton, a partire dai rapporti con le comunità indigene preesistenti al momento della fondazione (avvenuta tra terzo ed ultimo venticinquennio dell’VIII secolo a.C.) attraverso la storia dei suoi atleti, medici e filosofi, fino alla tarda antichità. Vi è poi un approfondimento sull’archeologia urbana e una sezione dedicata ai corredi funerari dalla necropoli in località Carrara. Il secondo piano offre, invece, una panoramica sugli insediamenti del territorio (Krimisa, Petelia, Makalla), che ricadono in aree geografiche ricche di tradizioni mitiche e legate a culti fondamentali per la polis greca (Sirene, Filottete, Apollo Alaios).
Sono poi illustrati i principali santuari della città: particolare riguardo gode il santuario della dea Hera Lacinia presso Capo Colonna con il suo tesoro, fra cui spiccano per bellezza il diadema aureo e l’affascinante quanto misteriosa barchetta nuragica, realizzata in bronzo.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:15 / Ultimo aggiornamento 2024-10-03 12:29:24
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Carosello galleria
Sezione di archeologia urbana
Lekythoi attiche dalla necropoli di località Carrara
Unguentari in forma di sirena in bronzo
Provenienti da località Murge di Strongoli (480-470 a.C.) e da località S. Anna di Cutro (540-530 a.C.)
Museruola da parata in bronzo (seconda metà IV sec. a.C.)
Proveniente dal santuario di località Vigna Nuova a Crotone
Barchetta nuragica in bronzo (VII sec. a.C.)
Proveniente dall'edificio B del santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna
Ex voto dal cosiddetto “Tesoro di Hera”
Diadema in lamina aurea (VII sec. a.C.)
Proveniente dall'edificio B del santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna