Tipo Luogo:
Architettura Fortificata
Castello svevo di Trani
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
Informazioni apertura
Info
Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
Per prenotare:
Biglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- 08:30 - 18:30
- Mar
- 08:30 - 18:30
- Mer
- 08:30 - 18:30
- Gio
- 08:30 - 18:30
- Ven
- 08:30 - 18:30
- Sab
- 08:30 - 18:30
- Dom
- 08:30 - 12:30
Descrizione
Il Castello di Trani fa parte di un imponente sistema difensivo fatto erigere da Federico II di Svevia a protezione del Regno di Sicilia. Sorge a breve distanza dalla celebre cattedrale, strategicamente collocato al centro di una rada, i cui bassi fondali hanno costituito da sempre un’ottima difesa naturale, sia dalla furia delle onde che da eventuali attacchi del nemico.
Costruito su modello dei castelli crociati di Terra Santa, il castello si presenta a pianta quadrangolare, rinforzato ai vertici da quattro torri quadrate di uguale altezza. Nel XVI secolo, con l’avvento delle armi da fuoco, il castello viene adeguato alle nuove tecniche difensive e nell’Ottocento è oggetto di nuovi lavori di restauro, diventando carcere.
Negli anni Settanta del Novecento passa in consegna al Ministero della Pubblica Istruzione, oggi Ministero della cultura, che ne ha curato negli anni i lavori di restauro e la musealizzazione. L’edificio presenta due saloni monumentali al primo piano, di epoca federiciana. Tale nucleo centrale è stato ampliato con la costruzione di bastioni, quello a nord – est a pianta quadrata e quello a sud – ovest a punta di lancia, collegati dall’antemurale che racchiude ampi cortili secondari. Il corpo delle casematte, realizzato in epoca rinascimentale, delimita il cortile centrale. La visita del castello permette di conoscere, attraverso la successione dei vari ambienti e cortili, l’avvicendarsi delle tecniche costruttivo – difensive che hanno reso il castello nel Medioevo uno dei più moderni baluardi difensivi della dinastia sveva, passando poi al Rinascimento, con l’ispessimento del fronte Sud e la costruzione dei bastioni, terminando quindi con gli interventi di epoca ottocentesca, con le celle di detenzione e la torre dell’orologio. Nel Museo del Castello, ubicato al piano terra del bastione quadrato, sono custoditi reperti lapidei provenienti dagli scavi effettuati durante i restauri del XX secolo.
Inoltre, dal 12 ottobre 2022, grazie alla collaborazione tra Direzione regionale Musei Puglia e Palazzo Reale di Napoli, il Castello ospita al secondo piano delle casematte “La collezione della Regina Margherita da Napoli a Trani”, allestimento che dà il via alla seconda fase di “100 opere tornano a casa”, progetto curato dalla Direzione Generale Musei e dall’Ufficio del Gabinetto del Ministro della Cultura, mirato a rendere visibili opere conservate nei depositi e non accessibili al pubblico. La collezione della Regina Margherita, frutto di acquisti presso le grandi rassegne nazionali e quindi rappresentativa delle tendenze artistiche italiane fra '800 e '900, venne donata nel 1928 allo Stato italiano da re Vittorio Emanuele III, che eseguì la volontà della madre scomparsa due anni prima.
Costruito su modello dei castelli crociati di Terra Santa, il castello si presenta a pianta quadrangolare, rinforzato ai vertici da quattro torri quadrate di uguale altezza. Nel XVI secolo, con l’avvento delle armi da fuoco, il castello viene adeguato alle nuove tecniche difensive e nell’Ottocento è oggetto di nuovi lavori di restauro, diventando carcere.
Negli anni Settanta del Novecento passa in consegna al Ministero della Pubblica Istruzione, oggi Ministero della cultura, che ne ha curato negli anni i lavori di restauro e la musealizzazione. L’edificio presenta due saloni monumentali al primo piano, di epoca federiciana. Tale nucleo centrale è stato ampliato con la costruzione di bastioni, quello a nord – est a pianta quadrata e quello a sud – ovest a punta di lancia, collegati dall’antemurale che racchiude ampi cortili secondari. Il corpo delle casematte, realizzato in epoca rinascimentale, delimita il cortile centrale. La visita del castello permette di conoscere, attraverso la successione dei vari ambienti e cortili, l’avvicendarsi delle tecniche costruttivo – difensive che hanno reso il castello nel Medioevo uno dei più moderni baluardi difensivi della dinastia sveva, passando poi al Rinascimento, con l’ispessimento del fronte Sud e la costruzione dei bastioni, terminando quindi con gli interventi di epoca ottocentesca, con le celle di detenzione e la torre dell’orologio. Nel Museo del Castello, ubicato al piano terra del bastione quadrato, sono custoditi reperti lapidei provenienti dagli scavi effettuati durante i restauri del XX secolo.
Inoltre, dal 12 ottobre 2022, grazie alla collaborazione tra Direzione regionale Musei Puglia e Palazzo Reale di Napoli, il Castello ospita al secondo piano delle casematte “La collezione della Regina Margherita da Napoli a Trani”, allestimento che dà il via alla seconda fase di “100 opere tornano a casa”, progetto curato dalla Direzione Generale Musei e dall’Ufficio del Gabinetto del Ministro della Cultura, mirato a rendere visibili opere conservate nei depositi e non accessibili al pubblico. La collezione della Regina Margherita, frutto di acquisti presso le grandi rassegne nazionali e quindi rappresentativa delle tendenze artistiche italiane fra '800 e '900, venne donata nel 1928 allo Stato italiano da re Vittorio Emanuele III, che eseguì la volontà della madre scomparsa due anni prima.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:56:27 / Ultimo aggiornamento 2024-07-31 13:46:29
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