Tipo Luogo:
Area Archeologica
Area archeologica di San Paragorio
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Descrizione
Molti anni sono stati necessari per trasformare il sito da area di scavo ad Area Archeologica: all’articolata serie di campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza a partire dagli anni Settanta si sono affiancate numerose opere di restauro e consolidamento finalizzate alla conservazione della chiesa e dei resti messi in luce, per una loro valorizzazione e fruizione.
Dopo anni di studi progettuali, nel 2007 è stata realizzata una copertura in vetro per l’intera area e sono state installate passerelle che permettono al visitatore una visione complessiva. L’installazione di supporti illustrativi, recentemente rinnovati, accompagnano nella visita e garantiscono un’ampia fruibilità.
La chiesa di San Paragorio, di proprietà della Parrocchia e i cui accessi vengono attualmente gestiti da questa in collaborazione con l’associazione Amici di San Paragorio, può essere considerata uno dei più importanti monumenti della Liguria romanica; la sua datazione, agli inizi del secolo XI, ne fa una delle fondazioni più antiche note in territorio regionale.
La chiesa di San Paragorio, di proprietà della Parrocchia e i cui accessi vengono attualmente gestiti da questa in collaborazione con l’associazione Amici di San Paragorio, può essere considerata uno dei più importanti monumenti della Liguria romanica; la sua datazione, agli inizi del secolo XI, ne fa una delle fondazioni più antiche note in territorio regionale.
L’edificio di culto, di tipo romanico lombardo, presenta particolari analogie con edifici coevi provenzali e catalani. L’aspetto attuale della fabbrica è il risultato di una radicale opera di restauro attuata, successivamente a un terremoto avvenuto alla fine del XIX secolo, da Alfredo d’Andrade, che ne mise in luce l'originaria facies protoromanica.
I perimetrali esterni, le cui murature sono scandite da lesene e archetti binati e presentano aperture tipiche del panorama romanico, sono realizzati con blocchetti di pietra di provenienza locale. Corrono lungo l’esterno tombe di XIII e XIV secolo. L’interno è suddiviso in tre navate da pilastri robusti; il presbiterio risulta sopraelevato per la presenza di una cripta voltata, che reimpiega piccole colonne in marmo di epoca romana.
Nell’area della cripta si sarebbe sviluppata la necropoli e il primitivo insediamento di culto, con il noto battistero paleocristiano ancora parzialmente visibile all’esterno.
I molteplici interventi archeologici attuati dalla Soprintendenza hanno messo in evidenza un intenso utilizzo dell’area dall’epoca romana a quella bassomedievale. E’ stata messa in luce, infatti, seppur limitatamente, una frequentazione attribuibile a periodo romano imperiale.
Successivamente è stata documentata la sequenza relativa al primitivo edificio di culto paleocristiano, con la realizzazione del battistero. In una fase di poco successiva si colloca la realizzazione del corpo di fabbrica più noto, databile alla metà del V secolo. Con il passare del tempo vengono realizzate strutture tombali monumentali (prima metà del VI secolo) nell’area adiacente alla chiesa. La stratigrafia mostra notevoli interventi di modifica accorsi alla necropoli e al battistero.
Si impiantano nell’area strutture riferibili a una frequentazione insediativa e produttiva di ambito altomedievale, con successive risistemazioni.
Le ultime fasi del battistero si inquadrano tra la seconda metà e la fine del secolo XI, prima di un grande incendio che interessa l’insediamento altomedievale. Lo scavo ha restituito notevoli tracce di legni carbonizzati diffusi arealmente che testimoniano distruzioni e crolli dovuti all’incendio.
Agli inizi del secolo XI si attribuiscono le tracce del cantiere per la realizzazione della chiesa romanica, la cui datazione è stata confermata anche dall'esame di dieci bacini in ceramica islamica inseriti nella muratura esterna dell'abside maggiore al momento della sua costruzione.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:29 / Ultimo aggiornamento 2024-04-10 08:40:46
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