Tipo Luogo:
Archivio di Stato
Archivio di Stato di Belluno
Apertura
Prenotazione Obbligatoria
Orario di apertura:
- Lun
- 09:00 - 17:30
- Mar
- 09:00 - 13:00
- Mer
- 09:00 - 13:00
- Gio
- 09:00 - 17:30
- Ven
- 09:00 - 13:00
- Sab
- Chiuso
- Dom
- Chiuso
Informazioni apertura
Info
La Sala di Studio è liberamente accessibile al pubblico, tuttavia è richiesta la prenotazione per la consultazione dei fondi digitalizzati (Catasto, Archivio del processo penale del Vajont) per poter garantire all'utenza la disponibilità delle postazioni informatiche.
È inoltre vivamente consigliata la richiesta di appuntamenti per la consultazione di fondi non dotati di strumenti di consultazione analitici, per assicurare all'utenza adeguata consulenza e guida alla ricerca.
È inoltre vivamente consigliata la richiesta di appuntamenti per la consultazione di fondi non dotati di strumenti di consultazione analitici, per assicurare all'utenza adeguata consulenza e guida alla ricerca.
Per prenotare:
- Tel
- 0437940061
- as-bl@cultura.gov.it
Descrizione
Istituito il primo dicembre del 1973, in base alla normativa che prevedeva - e tuttora prescrive - la presenza di un Archivio di Stato in ogni capoluogo di provincia, l'Istituto ha sede in uno dei più bei palazzi del centro cittadino. L’edificio fu per secoli sede della ‘Scuola’ (confraternita laicale) dei Flagellanti di Santa Maria dei Battuti ed è adiacente alla chiesa omonima. Sorto nell’Italia centrale nel 1260, il movimento dei Flagellanti si diffuse rapidamente verso nord. L’istituzione della confraternita a Belluno e la redazione della relativa mariegola (matricola) datano al 1310.
La sala di studio dell'Istituto occupa l'antica sala capitolare della Scuola dei Battuti: d’impianto trecentesco, pur avendo subito vari rimaneggiamenti, conserva ancora molteplici decorazioni ad affresco del tardo secolo XV, nonché – della stessa epoca – una ricca serie di formelle (tavolette) lignee dipinte inserite tra le antiche travi del soffitto, che rappresentano rare testimonianze del perdurante gusto gotico in città. In seguito alle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi e delle congregazioni laicali, l'edificio divenne di proprietà demaniale (com’è ancor oggi) e fu destinato ad ospitare l’Archivio notarile distrettuale dal 1806 al 1971.
Nel 1973 venne consegnato in uso al Ministero dell’Interno, come sede per l’Archivio di Stato che, istituito in quello stesso anno, era provvisoriamente ospitato nella locale Prefettura.
La nuova sede fu effettivamente occupata nel 1976 e successivamente interessata da laboriosi interventi di consolidamento statico e ristrutturazione dei depositi e della sala di studio.
La chiesa, pure intitolata a Santa Maria dei Battuti, fu edificata intorno al 1330; di qualche decennio posteriore è invece il portale gotico, che nel 1892 venne asportato e inserito sulla facciata laterale della chiesa di S. Stefano, ove si trova tuttora.
Risale invece al 1415 la costruzione della torre campanaria, che fu in parte demolita nel 1878, perché divenuta pericolante in seguito ai danni causati dal terremoto del 29 giugno 1873. Il portalino sulla destra della facciata, che dava accesso a un chiostro, o comunque a una struttura coperta di cui rimangono tracce lungo la muratura sud della chiesa, reca una datazione al 1441.
La chiesa conteneva opere di alto livello artistico, che nei primi decenni dell’Ottocento andarono disperse o trasferite in altri edifici di culto: nelle fonti si ricorda la pala dell’altar maggiore di Alvise Vivarini, nonché dipinti di Antonio Vassilacchi (detto l’ “Aliense”), Paris Bordon, Carletto Caliari, Girolamo Dente, Agostino Ridolfi, Gaspare Diziani.
Dopo l’indemaniazione napoleonica, la chiesa conobbe una vicenda diversa rispetto alla Scuola, essendo stata ben presto alienata dall’amministrazione italica a privati.
Il compendio originario si è ricostituito nel 1984, quando la chiesa, ritornata di proprietà statale, è stata assegnata all’Archivio come sussidiario per usi istituzionali. Attualmente ospita la biblioteca dell'Istituto e viene utilizzata per incontri, conferenze, convegni, mostre e laboratori didattici.
Di notevole interesse è anche il giardino interno dell'Istituto, che conserva un lungo tratto delle antiche mura di cinta della città fortificata, offrendo un suggestivo affaccio sulle circostanti Dolomiti bellunesi.
L’Archivio di Stato di Belluno conserva la documentazione prodotta dalle istituzioni preunitarie e dagli uffici statali della provincia: nell’ambito delle prime si segnalano il fondo archivistico relativo ai territori ex asburgici di Livinallongo e Ampezzo, nonché le “Raspe”, sentenze criminali del Podestà e capitano di Belluno (1538-1740), raccolte in 55 volumi con piatti di legno finemente dipinti o scolpiti; gli archivi delle confraternite, degli enti ecclesiastici estinti e delle corporazioni religiose soppresse, tra le quali la certosa di Vedana (con documentazione dal sec. XI). I fondi statali postunitari più consistenti sono costituiti dal cessato catasto, dai registri di leva e dei ruoli matricolari, dagli atti notarili, dalla documentazione prodotta dal Corpo forestale dello Stato, dalla Prefettura, dal Partito nazionale fascista e dal Provveditorato agli studi.
A questi si aggiungono alcuni fondi archivistici privati acquisiti in dono, tra i quali gli archivi gentilizi delle famiglie Miari e Doglioni, e quello della Banca Bellunese Prosdocimi.
Dal 2010 conserva inoltre, in deposito temporaneo, l'Archivio del processo penale del Vajont, ora interamente digitalizzato e consultabile online tramite la piattaforma della DGA Archivio digitale.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:36 / Ultimo aggiornamento 2025-11-13 14:10:50
Servizi
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Archivio
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Visite guidate
Posizione
Archivio di Stato di Belluno
via Santa Maria dei Battuti - 32100 Belluno (BL)
Contatti
- Tel
- +39 0437 940061
- as-bl@cultura.gov.it as-bl@pec.cultura.gov.it
- Website
- http://www.archiviodistatobelluno.beniculturali.it/
Responsabile:
Eugenio Sief
Carosello galleria
Facciata della Chiesa gotica di S. Maria dei Battuti
Monofora gotica con vista sul giardino dell'Istituto
La sala di studio dell'Istituto
Interno della ex chiesa di S. Maria dei Battuti, ora sede sussidiaria dell'Istituto
Sala di studio. Tavoletta lignea dipinta del soffitto (fine sec. XV)
Statuto della confraternita dei pellicciai di Belluno (secc. XIV-XVIII)
Sala di studio. Tavoletta lignea dipinta del soffitto (fine sec. XV)
Protocolli notarili (secoli XV-XVIII)