VILLINVITA. Aperture straordinarie serali e visite guidate gratuite
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- 20:00 - 21:30
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- +39 055 877012
Descrizione
Torna anche quest’anno “Villinvita”, un ciclo di aperture straordinarie in orario serale con visite guidate gratuite agli appartamenti monumentali della Villa medicea di Poggio a Caiano nell’ambito del piano di valorizzazione della Direzione regionale Musei nazionali Toscana.
Le prossime aperture straordinarie sono in programma domenica 1 e 8 settembre alle 20 e alle 21.30 (in collaborazione con il Comune di Poggio a Caiano) e saranno dedicate rispettivamente al Museo della Natura Morta, che aprirà la sua collezione di più di duecento dipinti eseguiti su commissione medicea tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Settecento, e alle figure del granduca Cosimo I de’ Medici e del pittore, architetto e storico dell’arte Giorgio Vasari, per ricordare le due grandi figure a 450 anni dalla loro morte, con lo storico dell’arte Marco Betti.
Il Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano rappresenta un unicum nel panorama museale italiano, un luogo che rivela l’eccezionale raffinatezza del gusto dei Medici. Inaugurato nel 2007, il museo ospita una collezione di circa duecento dipinti, provenienti dalle gallerie fiorentine, che documentano l’evoluzione del genere della natura morta dalla fine del Cinquecento alla metà del Settecento. Questa raccolta, una delle più importanti al mondo per estensione e qualità, è il frutto di una paziente opera di collezionismo da parte dei Granduchi di Toscana. I Medici, infatti, non si limitarono a commissionare opere ai più celebri artisti del loro tempo, ma manifestarono un vivo interesse per questo genere pittorico, tanto da riunire un nucleo di dipinti di straordinaria varietà stilistica e iconografica. Il percorso museografico, articolato in sedici sale, consente di apprezzare la ricchezza e la complessità di questa collezione. Le nature morte, spesso realizzate con minuziosa perizia tecnica, sono vere e proprie “stanze delle meraviglie”, in cui gli oggetti rappresentati – frutti, fiori, animali, strumenti musicali – assumono un valore simbolico e alludono a concetti più ampi, legati alla vanità, alla caducità delle cose terrene, alla simbologia cristiana. I maestri fiamminghi e olandesi, apprezzati dai Medici per la loro minuziosa capacità descrittiva, si affiancano ai grandi artisti italiani, dando vita a un dialogo fecondo tra le diverse scuole pittoriche. Ognuno di questi dipinti è un piccolo mondo a sé, un invito alla contemplazione e alla riflessione sulla natura del tempo e sulla fragilità dell’esistenza.
Tra le opere più significative del museo il Vaso di fiori di Jan Brueghel il Vecchio, i grandi dipinti raffiguranti agrumi e uva di Bartolomeo Bimbi e le pergamene di Giovanna Garzoni, pittrice e miniaturista del Seicento.
Sotto il governo di Cosimo I de’Medici la villa di Poggio a Caiano fu un luogo di fondamentale importanza: già nel giugno del 1539 Eleonora di Toledo vi soggiornò per qualche giorno, prima di riprendere il viaggio iniziato da Napoli alla volta di Firenze, dove fu accolta trionfalmente come nuova duchessa. Di questa breve e prestigiosa sosta si trova una memoria visiva nell’affresco di Giovanni Stradano nel quartiere di Leone X in Palazzo Vecchio: la pittura risulta di grande interesse poiché mostra l’esterno dell’edificio, dando un’idea di come fosse la facciata prima dell’intervento ottocentesco di Pasquale Poccianti.
La dimora era particolarmente amata da Cosimo anche perché si trovava in una zona suburbana, particolarmente adatta alla caccia, una delle più grandi passioni del sovrano: di questo svago, proprio su commissione di Cosimo I e in seguito del figlio ed erede Francesco I per la decorazione degli ambienti della villa di Poggio a Caiano, abbiamo una straordinaria testimonianza nella serie degli arazzi raffiguranti scene di caccia a diversi animali selvatici, tessuti su disegni preparatori di Giovanni Stradano e Alessandro Allori. Gli arazzi, realizzati con maestria dai tessitori fiamminghi, offrono un’accurata ricostruzione delle pratiche venatorie del XVI secolo, con un’attenzione particolare ai dettagli e un realismo senza precedenti. Del ciclo originario, composto da 36 panni, ne sono pervenuti fino ad oggi solo 15, suddivisi tra Firenze, Pisa e Siena.
Sempre al mecenatismo di Cosimo I de’Medici e al suo amore per Poggio a Caiano si deve la grande tavola centinata dipinta tra il 1562 e il 1563 da Giorgio Vasari e raffigurante Cristo deposto con la Vergine, i santi Cosma e Damiano e un angelo con i simboli della Passione, un chiaro omaggio, nella posa del Cristo, alla Pietà michelangiolesca e, per le fisionomie e la tonalità rosata, ai dipinti di Rosso Fiorentino e Pontormo.
Ultimo appuntamento domenica 13 ottobre.
L’ingresso è sempre gratuito con prenotazione obbligatoria telefonica al numero 055 877012 in orario di apertura.
Ai visitatori si consiglia di arrivare con dieci minuti di anticipo e attendere il personale all’ingresso della Villa.
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