Sulle tracce dell’Accademia di Antonio Canova e di un bunker. Artisti contemporanei a Roma
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Descrizione
Nell’ambito
delle Celebrazioni Nazionali di Antonio Canova del 2022 viene presentato
martedì 13 giugno 2023, ore 18.00, nella Sala delle Colonne di
Palazzo Patrizi Clementi a Roma il volume a cura di Anna Imponente e Giovanna
Grumo Sulle tracce dell’Accademia di Antonio Canova
e di un bunker, Artisti contemporanei a Roma (ed. Gangemi Editore
International).
Il libro
documenta i progetti innovativi e di ricerca realizzati tra il 2010 e il 2014,
in suggestiva coincidenza con il centenario dell’Accademia del Regno Italico al
suo fulgore, diretta dal grande scultore veneto. Nel corso dei restauri degli
uffici della Soprintendenza per i Beni Stori Artistici ed Etnoantropologici del
Lazio, in un’ala di Palazzo Venezia, un’iscrizione dedicata al grande scultore
veneto e la sala con lo stesso nome, hanno suggerito ad Anna Imponente, allora
soprintendente, di chiamare alcuni affermati artisti a realizzare opere con
funzione d’uso o d’arredo, sotto il segno di una rinnovata creatività. Nel
cortile principale Jacopo Cascella, nella Sala Canova Stefano Di
Stasio, Maria Dompè, Cloti Ricciardi, Eloisa Gobbo, Paolo
Hermanin, Claudio Palmieri, cui si sono aggiunte le donazioni dei
dipinti di Claudio Verna e di Ilia Peikov, l’acquisizione di una
scultura di Pietro Consagra. Nel chiostro del Palazzetto sono state
posizionate una colonna segnaletica dell’Archivio Fotografico di Lucilla
Catania e un’altra in dono, e “In cammino” di Lorenzo Guerrini
(1955) deposito temporaneo degli eredi.
Lo studio
condotto da Giovanna Grumo ha consentito di individuare le tracce tangibili
della presenza di Antonio Canova nello stesso luogo. Se è noto che l’artista
vi risiedette durante il soggiorno giovanile (1779-1780), la frequentazione
quando diresse l’Accademia di Belle Arti del Regno Italico sita nell’edificio
durante il periodo napoleonico è meno conosciuta. Sono state raccolte numerose
notizie sugli allievi dell’Accademia che soggiornarono nel palazzo, alcuni
divenuti celebri come Francesco Hayez e Adamo Tadolini,
l’ubicazione di alloggi e studi, e i metodi di insegnamento. La ricerca ha
inoltre identificato attraverso documenti e rilievi architettonici il locale in
cui Antonio Canova scolpì il Teseo e il Minotauro, commissionato
dall’ambasciatore Zulian che lo ospitava nel palazzo (ora a Londra,
Victoria and Albert Museum). In memoria, nel 1812 sull’architrave della porta
dello studio venne posta l’epigrafe commemorativa sopra menzionata, in seguito
spostata.
La
sensazionale scoperta, durante i lavori di bonifica a piano terra, dell’ultimo
bunker mussoliniano nelle fondamenta, è stata l’occasione per valorizzare gli
ambienti, con il progetto di accesso e illuminotecnico del bunker, e il
ripristino della Sala Canova, dell’architetto Carlo Serafini. E gli
interventi site specific di Michele De Luca, Sandro Sanna
e di Luca Patella. Le sue porte “Vas Canova” richiamano la conversazione
del Soprintendente alle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa con
Napoleone, prima del viaggio per il recupero dei capolavori italiani trasferiti
a Parigi.
Nel
Ministero della Cultura ha costituito un caso unico questo smart office
con gli arredi di opere di quindici artisti contemporanei acquisite alle
collezioni dello Stato.
Nel volume saggi di: Giovanna Grumo, Anna Imponente, Maurizio Occhetti, Rosalia Pagliarani, Carlo Serafini; schede critiche delle opere: Peppino Appella, Marcella Cossu, Enrico Crispolti, Daniela Fonti, Flaminio Gualdoni, Anna Imponente, Simonetta Lux, Gianluca Marziani, Augusta Monferini, Elena Pontiggia, Ivan Quaroni, Gabriele Simongini, Bruno Toscano.
Alla
presentazione del libro intervengono il Sottosegretario del Ministero della
Cultura Vittorio Sgarbi, i docenti universitari Simonetta Lux, Carmelo
Occhipinti, lo scrittore Silvio Perrella. Sono presenti le autrici.