“Settimane musicali Farnesiane”: Integrale delle suite per violoncello di J.S. Bach Serata 1 con Santiago Cañón-Valencia al violoncello
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Il 14 maggio alle ore 20 nel Teatro Farnese, nell’ambito del progetto musicale Settimane musicali Farnesiane che prevede 8 serate di musica e teatro in occasione della mostra I Farnese. Architettura, Arte, Potere a cura della Fondazione Toscanini in collaborazione con il Complesso monumentale della Pilotta, avrà luogo il concerto con il violoncellista Santiago Cañón-Valencia dedicato all’Integrale delle suite per violoncello di J.S. Bach Serata 1.
Programma di sala:
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Suite n. 2 in re minore BWV 1008
Prélude – Allemande – Courante – Sarabande - Minuetto I / II - Gigue
Suite n. 4 in mi bemolle maggiore BWV 1010
Prélude – Allemande – Courante – Sarabande - Bourrée I / II - Gigue
Suite n. 5 in do minore BWV 1011
Prélude– Allemande – Courante – Sarabande - Gavotte I / II – Gigue
All’epoca potrebbero essere state scritte per affinare la tecnica dell’interprete, ma le sei Suites per violoncello solo di Bach (1720) sono molto di più: rappresentano un mondo per la loro consistenza e risonanza emotiva e sono uniche, dato che non esiste niente di paragonabile ad esse. Il nucleo di ognuna consiste principalmente di movimenti di danza (naturalmente da non intendersi come musica da ballo vera e propria): un’allemande, una courante, una sarabanda e una gigue. Per ciascuna Bach aggiunge un preludio e un penultimo movimento di carattere vivace (un minuetto nelle Suites 1 e 2, una bourrée nelle Suites 3 e 4 e una gavotta nelle Suites 5 e 6). La Suite n. 1 si caratterizza per il notissimo Preludio, composto principalmente da accordi arpeggiati, mentre la n. 4 è tra le più impegnative tecnicamente poiché è in mi bemolle, tonalità scomoda per il violoncello. La Suite n. 5 contiene una stupenda Sarabanda che è uno dei pochi movimenti nelle sei Suites che non contiene accordi. La Suite n. 6, scritta in una forma molto più libera delle altre, contiene diversi movimenti cadenzali e passaggi virtuosistici; è l’unica in parte annotata in chiavi di contralto e di soprano. Mstislav Rostropovich l’ha definita “una sinfonia per violoncello solo” e ha caratterizzato la sua tonalità di re maggiore come “un’evocazione di gioia e trionfo”.
Esistono alcune controversie riguardo al tipo di strumento per cui queste Suites sono state originariamente scritte: le Suites n. 1-4 furono molto probabilmente destinate a un violoncello simile allo strumento che conosciamo oggi; al contrario, la n. 5 per uno a cinque corde, la Sesta per uno strumento con un’intonazione più alta e più piccolo rispetto a un violoncello normale.
Dopo la morte di Bach, le Suites vengono dimenticate dal grande pubblico fino a quando ad eseguirle e registrarle è il virtuoso violoncellista spagnolo Pablo Casals negli anni ’30. Fino ad oggi sono state trascritte per più di 19 strumenti diversi, tra cui la tuba e l’ukulele.