#iorestoacasa ma scopro…lo scoglio delle Sirene

Capri, con la sua natura pervasa da un forte “senso cosmico”, con le sue rocce e le sue misteriose grotte, fu la principale fonte d’ispirazione per Diefenbach, che basava la sua pittura su un’attenta osservazione del paesaggio e degli effetti di luce su di esso. Il dipinto, di eccezionale forza espressiva, trasmette un senso di mistero e di smarrimento. La natura dominatrice e superba offre all’uomo inerte e passivo uno spettacolo unico e straordinario.

Le monumentali dimensioni, come vere e proprie scenografie teatrali, sono alla base del messaggio di Diefenbach che, in questo modo, vuole sottolineare la sensazione di impotenza dell’osservatore di fronte all’immensità della natura.

Il colore “notturno” dalle tonalità cineree domina la composizione. Il particolare utilizzo della luce che vince sulle ombre crea un’atmosfera surreale e sospesa nel tempo.

Egli rappresentò “l’amata e sofferta entità dell’isola che lo affascinava”, trasferendo sulle tele il senso più vero e drammatico delle rocce e del mare, attraverso una nuova libertà di linguaggio e una sperimentazione tecnica che si basava su successive sovrapposizioni di bitume alternate a velature di colore, in modo da cogliere ogni asperità del territorio.

“Andammo sugli scogli deserti di Marina Piccola, dove non si può non ripensare a Prometeo incatenato alla roccia…le note degli uccelli marini attraversavano l’aria come suoni d’arpa” (Rainer Maria Rilke)

È questo il panorama che si ammira dallo scoglio delle Sirene, nella baia di Marina Piccola, arricchito dalla fantasia del Maestro. In un suggestivo scenario notturno, illuminato da una particolare luce lunare, l’occhio dell’osservatore si sofferma sul centro del dipinto, dove risaltano in lontananza i Faraglioni.

Seguiteci sui nostri social!

© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-06-22 12:38:30 / Ultimo aggiornamento 2020-06-22 12:38:30