Iscriviti alla newsletter
ROMA ... UN GRANDE MUSEO A CIELO APERTO
Testo del comunicato
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
"I ritrovamenti dei resti di ville romane
presentati a Palazzo Valentini sono la spinta a riavviare
una riflessione da parte del ministero sull’area archeologica
centrale di Roma, che deve diventare il museo a cielo aperto piu’
importante e grande del mondo". Cosi’ il vicepresidente del
Consiglio e ministro per i beni e le attivita’ culturali,
Francesco Rutelli, durante la conferenza di presentazione di
alcuni ritrovamenti archeologici nei sotterranei nella sede della
provincia di Roma.
"Bisogna definire un piano d’assetto dell’area archeologia
centrale per intensificare la collaborazione tra le
amministrazioni locali e il ministero- continua Rutelli- perche’ e’
arrivato il momento che il Ministero, contrariamente a quanto
avvenuto in passato, dia una mano a Provincia Comune di Roma per
il rilancio dell’area".
"La scoperta - prosegue il vicepremier - ci aiuta a
lavorare in questa direzione. Il grande obiettivo resta la
liberazione dell’area archeologica dal traffico e in questo-
conclude Rutelli- la realizzazione degli scavi della
metropolitana C aiutera’".
Dai sotterranei di Palazzo Valentini,
utilizzati in passato come "archivio morto", affiorano nuovi
reperti archeologici che arricchiscono di un ulteriore significato
artistico la sede della Provincia di Roma. I primi risultati
dell’indagine archeologica sono stati presentati questa mattina
dal presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, che
ha accompagnato in un giro di visita il ministro per i Beni e
le Attività Culturali, Francesco Rutelli.
Gli scavi, per i quali
l’amministrazione ha investito fino ad ora un milione di euro,
hanno dato risultati di eccezionale rilevanza storico-artistica,
soprattutto per l’importanza rivestita in età romana da quest’area
e per la sua vicinanza con il Foro Traiano.
L’indagine archeologica
ha preso il via nel luglio dello scorso anno ed è stata eseguita
con metodo stratigrafico sotto la direzione scientifica del professor
Eugenio La Rocca.
In particolare, i lavori hanno portato alla
luce edifici a carattere residenziale di lusso, a più piani,
con pavimenti rivestiti da mosaici e pareti decorate prima da
affreschi, poi da opus sectile, che con ogni probabilità appartenevano
all’abitazione di un magistrato.
I reperti risalgono al III secolo
d. C. Grazie agli scavi sono affiorate anche due sculture di
grandi dimensioni, che rappresentano due togati, che fanno ipotizzare
come lì fossero presenti altri edifici e strutture di uso pubblico.
Le statue vanno messe in relazione alla sistemazione dell’area
voluta dall’imperatore Domiziano e conclusa da Traiano all’inizio
del II sec. d.C. Per le epoche successive e fino alla costruzione
di Palazzo Bonelli - questo era il nome di Palazzo Valentini
fino al 1827 - dagli scavi sono emersi importanti testimonianze
sia a livello di strutture murarie che di tracciati stradali,
oltre alla presenza di numerosi reperti ceramici.



