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Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 115 all'Interrogazione 4-03831
Testo del comunicato
Forte Marghera rappresenta la più antica e importante opera di difesa da terra della città di Venezia nonché il punto focale del campo trincerato di Mestre e del più ampio sistema difensivo e di controllo della laguna.
Il complesso è ancora oggi accessibile sia da terra sia dalla laguna, da un lato attraverso una piccola darsena-porticciolo posta sul lato sud-orientale in direzione di Venezia, dall'altro tramite un portale semplice in mattoni ricavato in un rientrante della cinta esterna nella parte frontale verso Mestre.
Il sito è privo di parcheggi e le auto solitamente vengono lasciate in sosta in due distinte zone di pertinenza del forte, anch'esse sottoposte a provvedimenti di tutela ai sensi della parte seconda e terza del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni culturali e del paesaggio): un'area inghiaiata posta innanzi al ponte di ingresso al forte e un prato incolto adiacente a via Forte Marghera, utilizzati solo in occasione dei principali eventi organizzati all'interno del compendio, che attirano tutti gli anni migliaia di persone.
Quest'ultimo rappresenta quello che resta dell'antico campo di tiro del forte, tagliato e profondamente trasformato dalla costruzione di via Forte Marghera, un'importante arteria stradale realizzata negli anni '50 del secolo scorso.
Il Comune di Venezia nel 2018 ha avviato un progetto di riorganizzazione e riqualificazione generale delle aree di pertinenza del forte, esterne alla cerchia dei bastioni, diretto, da un lato, a mettere in relazione due importati e frequentate aree di Mestre, il polo terziario e universitario di via Torino e il grande parco urbano di San Giuliano e, dall'altro, a migliorare l'accessibilità e la fruizione del forte. L'intervento, infatti, prevede la realizzazione di un ponte sul canal Salso con annessa pista ciclopedonale che arriva fino al parco di San Giuliano e la riorganizzazione delle aree esterne utilizzate a parcheggio.
Si riassumono le vicende che hanno interessato l'iter autorizzativo del progetto dei parcheggi e le modifiche apportate allo stesso in riscontro alle osservazioni e ai pareri espressi dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Venezia e laguna.
In data 14 giugno 2018 il Comune ha trasmesso alla Soprintendenza il progetto per la realizzazione di un parcheggio pubblico intermodale in via Forte Marghera. Quest'ultimo è stato autorizzato con nota del 5 luglio 2018, con alcune prescrizioni volte a mantenere un aspetto il più possibile "naturale" delle aree oggetto d'intervento a non alterare i caratteri del luogo. In particolare, per quanto riguarda le aree destinate a parcheggio, nell'autorizzazione si chiede di mantenere a verde il terreno posto lungo via Forte Marghera e di non modificarne la morfologia evitando manomissioni del suolo e la realizzazione di opere di urbanizzazione (pavimentazioni, percorsi pedonali, cordolature, delimitazioni delle aree di sosta, illuminazione, eccetera). La Soprintendenza ha prescritto, infine, di prevedere l'utilizzo dell'area solo in occasione dei principali eventi organizzati all'interno del compendio, per evitare la presenza costante di veicoli in sosta e mantenere libera la visuale sul forte.
Successivamente il Comune ha indetto una conferenza dei servizi decisoria in forma semplificata e in modalità asincrona per l'approvazione del progetto definitivo del "parcheggio pubblico intermodale lungo via Forte Marghera", che prevede la realizzazione di 4 distinte aree destinate a parcheggio denominate "ambiti": l'ambito A, parcheggio esistente del forte; l'ambito B, parcheggio centrale; l'ambito C, parcheggio nord; l'ambito D, parcheggio sud inerbito. Con nota del 29 aprile 2020, la Soprintendenza ha espresso parere negativo sulle opere, in progetto ritenute incompatibili con il sito tutelato e difformi dalle prescrizioni contenute nella citata autorizzazione prot. n. 10905 del 5 luglio 2018.
Il progetto, infatti, prevede l'impermeabilizzazione di oltre 5.000 metri quadrati di terreno da destinare alla sosta delle auto, opere di urbanizzazione e manomissione del suolo, in particolare in corrispondenza dell'ampia area inerbita, tra le quali: operazioni di scavo e decortico superficiale a circa meno 0,20 metri; scavi a sezione aperta a circa meno 0,50 metri dal piano di calpestio; scavi in fondazione a sezione obbligata fino a 1,50 metri dal piano di calpestio per la posa di sottoservizi; costruzione di una grande rotatoria lungo via Forte Marghera; nuove pavimentazioni; realizzazione di un golfo di sosta per tre bus turistici nel fratto centrale dell'ampia area verde, con uscita dedicata in via Forte Marghera; installazione di numerosi pali d'illuminazione pubblica e colonnine di ricarica per veicoli elettrici; realizzazione di un sistema di captazione e trattamento delle acque meteoriche con scolino vegetate con piante a ruolo attivo; cordonate, pozzetti, caditoie, eccetera. Il progetto prevede infine la realizzazione di una nuova strada carrabile di accesso al compendio monumentale sostitutiva di quella attuale, posizionata sul margine sud, che il progetto di riorganizzazione generale dell'area ha trasformato in pista ciclopedonale collegata con quelle già esistenti verso est (parco San Giuliano) e verso ovest (via Torino campus Ca' Foscari).
La nuova strada parte dal ponte di accesso al forte e ripercorre il tracciato dell'antico percorso che connetteva la fortezza con gli avamposti, di cui resta il tratto iniziale costituito da una strada bianca inghiaiata e va ad innestarsi su via Forte Marghera mediante la nuova intersezione a rotatoria. Si tratta di una strada carrabile finita con uno stabilizzato naturale costituito da aggregati di porfido, del tutto simile a quella prevista e autorizzata all'interno del forte, costituita da inerti opportunamente selezionati per ottenere una colorazione compatibile con il contesto. Il progetto non prevede alcuna misura atta a garantire l'utilizzo temporaneo e controllato dell'area così come richiesto nella nota prot. n. 10905 della Soprintendenza.
Con nota prot. n. 6667 dell'8 maggio 2020 il Comune di Venezia, in riscontro alle motivazioni a supporto del citato parere negativo della Soprintendenza, ha fornito chiarimenti e integrazioni, con particolare riguardo ai temi che coinvolgono la tutela paesaggistica, precisando altresì, in relazione alla verifica preventiva dell'interesse archeologico, che verrà predisposta una tavola grafica riportante uno schema dettagliato di tutti gli interventi previsti, con indicazione della loro profondità e ubicazione, allegando le due relazioni di VIARC, di cui alle note prot. n. 9379 del 14 giugno 2018 e n. 11959 del 23 luglio 2018, già realizzate in occasione, rispettivamente, della realizzazione di una pista ciclabile di collegamento dell'areale occupato dal forte con la zona di San Giuliano e del progetto di recupero strutturale del forte.
All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, in riscontro alle osservazioni fatte pervenire alla Soprintendenza, il Comune ha inviato alla stessa Soprintendenza, con nota prot. n. 7491 del 22 maggio 2020, una nuova proposta progettuale che risolve buona parte delle divelse criticità evidenziate.
Quest'ultima prevede infatti: la riqualificazione dell'ampio piazzale inghiaiato posto innanzi al forte (ambito A) con la realizzazione di una pavimentazione in "terra stabilizzata" (costituita da pietrisco di Saronne frantumato non lavato di cava) del tutto simile a quello previsto per l'adiacente pista ciclabile; il rinforzo del manto erboso dell'area dell'ex campo di tiro (ambiti B e D) con una rete a maglia romboidale in polietilene di ultima generazione; la realizzazione di un parcheggio attrezzato e libero nell'area più settentrionale mitigata dagli edifici esistenti disposti lungo via Forte Marghera (ambito C), parzialmente pavimentato con le stesse modalità previste per l'ambito A e dotato di predisposizione per il futuro collocamento di colonnine di ricarica per veicoli elettrici; la piantumazione di specie arboree-arbustive lungo il lato ovest dell'ambito C, per mitigare la percezione visiva del parcheggio dal canal Salso; lo spostamento dei golfi di fermata degli autobus lungo via Forte Marghera, all'esterno del perimetro dell'area di pertinenza del forte; il ridimensionamento della rotatoria; la riduzione del numero e dell'altezza dei pali dell'illuminazione; la riduzione del numero delle caditoie e dei pozzetti, l'installazione di una sbarra per regolamentare la sosta temporanea in corrispondenza negli ambiti D e B, ammessa solo in occasione dei grandi eventi organizzati all'interno del forte.
Con nota prot. n. 8812 del 15 giugno 2020 la Soprintendenza, dopo aver esaminato le modifiche al progetto originario, ha espresso parere favorevole alla realizzazione del parcheggio, dettando tuttavia un'ampia serie di prescrizioni motivate dalla necessità di garantire il godimento del bene nella sua integrità e di preservarne le visuali affinché le aree libere che circondano le strutture in muratura e gli elevati in terrapieno costituenti il complesso difensivo conservino "la funzione di cesura tra queste e le componenti del paesaggio e del tessuto insediativo" circostanti sottoposte nel corso del secolo scorso a massivi processi di metamorfosi urbana e sviluppo industriale, ovvero ad evitare che l'assetto storicizzato dell'area posta lungo via Forte Marghera, che costituiva l'antico campo di tiro, venga alterato dall'introduzione di elementi mobili, quali veicoli in accesso indiscriminato o installazioni permanenti estranee alla modellazione tradizionale dei luoghi, dissonanti delle caratteristiche del contesto architettonico di pregio che connota storicamente l'area e risultanti, pertanto, potenzialmente negative sul piano estetico e percettivo.
Per quanto attiene ai profili di tutela archeologica, si sottolinea, sulla base della valutazione del potenziale archeologico dell'areale interessato dai lavori, emergente dalle sintesi condotte su scala topografica, la necessità di eseguire sondaggi di controllo preventivi, in corrispondenza, rispettivamente, dell'area di parcheggio denominata ambito C e della zona individuata per la realizzazione della rotatoria, che appaiono debolmente interessate dai riporti artificiali contestuali alla fase (XIX sec.) di realizzazione del forte e dove la vicinanza con il presunto tracciato della via consolare Annia e il rischio di interferenze con strutture e livelli di frequentazione ad essa riferibili o con insediamenti di età antica e medievale contermini o su di essa gravitanti.
La ricerca, tramite confronto continuo con il proponente, delle modalità e strategie più efficaci per l'espletamento delle verifiche preventive ex art. 25 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, è proseguita, a riscontro dell'invio del progetto modificato, con la richiesta di rendere noto il cronoprogramma dei controlli archeologici nonché l'ubicazione e le quote di intacco degli interventi di bonifica preordinati all'esecuzione delle opere strutturali da realizzare, rammentando che "in base alle caratteristiche dell'opera ed alla logistica degli interventi potranno essere applicate forme di tutela archeologica" e precisando che i sondaggi preventivi già prescritti dovranno essere inseriti nel quadro economico ed effettuati ante operam.
In merito all'opportunità di richiedere un parere sulla realizzazione delle opere in progetto al Consiglio superiore dei beni culturali, organo consultivo centrale del Ministero, si rammenta che tale organo si esprime su "questioni di carattere generale di particolare rilievo concernenti la materia dei beni culturali e paesaggistici".
La Soprintendenza ha presentato di volta in volta, nelle varie fasi dell'iter autorizzativo, osservazioni in merito, richiamando l'attenzione sui casi in cui le opere in progetto non potevano essere ritenute compatibili con i valori, riconosciuti ed esplicitati dai provvedimenti di tutela adottati dal Ministero, di cui sono espressione il bene tutelato ed il contesto monumentale, paesaggistico ed archeologico in cui esso è inserito.
In definitiva, la Soprintendenza, nell'esercizio delle funzioni istituzionali di competenza, ha ricondotto le proposte progettuali del Comune, volte peraltro a migliorare una situazione già in atto di parcheggi su prato o su aree pavimentate a ghiaino, a scelte più compatibili con i criteri di tutela del contesto, nel pieno rispetto delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio.
BORGONZONI LUCIA Sottosegretario di Stato per la cultura