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Risposta scritta dell'interrogazione n. 4-03091 del sen. Carlo Pegorer. Comune di Palmanova (UD). Interventi di manutenzione e restauro.
Testo del comunicato
In riferimento all’atto di sindacato ispettivo 4-03091 con il quale il Senatore interrogante, nel richiamare alcuni cedimenti della cinta bastionata e di altre strutture di rilevanza storica della città di Palmanova (UD), chiede di conoscere se e quali iniziative intenda assumere questo Ministero, si comunica quanto segue. La situazione globale della cinta muraria esterna di Palmanova è caratterizzata da un considerevole degrado. Non risulta siano stati fatti studi particolari su tale argomento, se non quello avviato dal Soprintendente Rinaldi nell'anno 2011, con l'avvio di un cantiere-pilota che ha interessato un tratto di mura di circa quaranta metri, in cui erano riconoscibili tre tipologie di intervento, ovvero la ricostruzione delle parti di paramento crollate o mancanti, il ripristino (configurabile in opera di cuci-scuci) di paramento esistente, ma pericolante ed il restauro del paramento conservato. Tale cantiere, tra l'altro, avrebbe dovuto fornire indicatori di costi per i successivi interventi da programmare in modo sistematico sulla cinta muraria e per i quali sarebbero stati correttamente definibili i successivi impegni finanziari. In molti tratti crolli di notevoli entità hanno interessato la cortina muraria. La struttura difensiva manifesta, infatti, cedimenti, espulsioni, distacchi e crolli parziali della muratura e del retrostante terrapieno, costituendo, altresì, pericolo per la pubblica incolumità. Sono già avvenuti, in diverse zone, cedimenti che hanno provocato successivi crolli delle strutture, con ingombro dei percorsi esistenti nel fossato e conseguenti possibili rischi per la sicurezza del pubblico. La causa dei gravi dissesti e dello stato generalizzato di degrado risiede, innanzitutto, nella mancata manutenzione negli anni, nell’inesistenza di un sistema di regimentazione delle acque del terrapieno retrostante, nella vegetazione infestante esistente sia sul terrapieno che sul paramento murario. La competente Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, per circa due anni (dal 2013 al 2014) è stata impegnata negli unici interventi di messa in sicurezza, consolidamento e restauro in atto sulle mura di Palmanova, interventi che si sono posti anche l’obiettivo di individuare una “metodologia operativa” ripetibile per il recupero dell’intera cinta muraria. Con fondi ministeriali e su incarico della Direzione regionale, la citata Soprintendenza ha operato sulla cinta muraria storica con due distinti interventi finalizzati alla messa in sicurezza del tratto adiacente a Porta Udine, interessato da dissesti di vario genere nella cortina muraria che avevano già determinato l'estesa frana della struttura difensiva nei pressi della porta. Il primo intervento effettuato afferisce (per effetto di una precisa determinazione assunta dalla Direzione regionale quale stazione appaltante) all'accorpamento di più finanziamenti (della Direzione regionale e della direzione centrale per i beni architettonici e paesaggistici) per un totale di euro 415.154,78. Il contratto dei lavori è stato stipulato dalla Direzione regionale (stazione appaltante), per un importo di euro 342.861,41. Il secondo intervento afferisce ad un finanziamento di euro 250.000,00 inserito nella Programmazione Lavori Pubblici della Direzione regionale per l’anno 2012. L'intervento nel suo complesso, pur se motivato da cause di somma urgenza legate, come accennato, non solo alla messa in sicurezza del bene culturale, ma anche alla pubblica incolumità, è stato condotto secondo i canoni del restauro conservativo, sia nei tratti già oggetto di crolli, distacchi ed espulsioni parziali che in quelli oggetto di frana della muratura e del terrapieno. Si tratta di un "intervento pilota" per la messa in sicurezza della cinta fortificata (il cui ottimo risultato, sotto gli occhi di tutti, è stato illustrato ed apprezzato durante vari convegni, tra cui quello internazionale sull' Architettura militare di Venezia tenutosi, nel novembre 2013, a Palmanova) realizzato anche con la finalità di contribuire a delineare una metodologia operativa per i lavori di consolidamento e di restauro dell'importante monumento, a valenza mondiale, costituito dalla cinta fortificata. La medesima Soprintendenza ha curato la progettazione di un terzo intervento di messa in sicurezza nel tratto di mura adiacenti a porta Aquileia (relativo un finanziamento di euro 250.000,00 inserito nella Programmazione Lavori Pubblici della Direzione regionale per l’anno finanziario 2013), intervento per il quale la Direzione regionale, stazione appaltante, deve ancora espletare la procedura di gara. Nel complesso, dette opere coprono tratti di mura per un totale di circa un centinaio di metri lineari. Circa il crollo nella copertura di Porta Aquileia, si tratta della caduta di elementi del manto di copertura nella parte interna. L’Ufficio del Demanio, in accordo con la Soprintendenza, è già intervenuto, con propri fondi, per la messa in sicurezza del manufatto. Si rappresenta, inoltre, che risulta finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia un progetto complessivo, con uno stanziamento di circa 2.000.000,00 di euro, per il recupero di svariati immobili (caserme, polveriere ed edifici vari all'interno delle mura). Appare, ancora, utile precisare che il Ministro è ben consapevole dell’alto valore culturale di Palmanova, una delle più significative città di fondazione rinascimentali con la maggiore caratteristica di città fortezza. L’attuale stato di degrado è frutto di decenni di incuria, nonostante gli interventi parziali su singoli manufatti della cinta muraria dianzi illustrati. Gli ultimi cedimenti hanno posto la questione del restauro della cinta muraria tra le emergenze del Ministero. Ampliando la prospettiva, un intervento generale e definitivo richiederebbe somme veramente consistenti, ipotizzabili in via di larga massima fra i 20 e i 30 milioni per la sola cinta muraria e intorno ai 60 milioni se il restauro comprende il complesso delle Caserme e la Polveriera Napoleonica, con una scansione temporale degli interventi di 10-15 anni. Sono somme cui non si può far fronte con le disponibilità ordinarie. Peraltro la soluzione più ragionevole sembra essere quella di un intervento per parti, anche scaglionato nel tempo. Pertanto il Ministro verificherà la possibilità di inserire nelle programmazioni del Ministero una serie articolata di interventi di restauro puntuale dei principali manufatti ed opere della fortezza, per una spesa complessiva di circa 2 milioni. Per poter invece avviare l’auspicato intervento strategico che prenda in considerazione tutte le componenti architettoniche della cinta muraria, si dovrà costruire un percorso, d’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia, volto ad attivare sia i fondi europei di competenza regionale sia i fondi nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione. Non dimentichiamo, infatti, che, nel 2011, la città di Palmanova ha richiesto, ed ottenuto, l’inclusione della città fortezza stellata nella candidatura alla UNESCO World Heritage List nell’ambito del sito “Le opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo”. La sua conservazione, unitamente al corretto uso del territorio che la circonda e quindi la salvaguardia del paesaggio, di cui la stessa Palmanova è elemento costitutivo, è, dunque, un impegno del Ministero anche al fine di evitare che interventi incongrui ne possano affievolire il valore culturale e magari comprometterne l’iscrizione nella Word Heritage List.
Documentazione:
Interrogazione del 21 aprile 2015
(documento in formato pdf, peso 85 Kb, data ultimo aggiornamento: 11 maggio 2015 )