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Risposta scritta all'interrogazione parlamentare n. 4-02391 del sen. Nunziante Consiglio e altri. Circo Massimo. Concerto dei Rolling Stones del 22 giugno 2014.
Testo del comunicato
Si fa riferimento all’atto di sindacato ispettivo n. 4-02391, con il quale l’onorevole Senatore interrogante, in relazione al concerto dei Rolling Stones, tenutosi a Roma il 22 giugno dello scorso anno, chiede di conoscere se il Ministero ritenga congrua la cifra di € 8.000,00 per l’affitto del Circo Massimo, nonché se sia stata prestata idonea fidejussione per coprire eventuali danni all’area archeologica e se l’organizzazione dell’evento si sia fatta carico delle spese necessarie alla viabilità e pulizia della zona. In via preliminare, si ricorda che – dato certamente noto all’onorevole Senatore interrogante - la gestione delle tariffe per l'occupazione di suolo pubblico è di squisita pertinenza comunale e che questa Amministrazione non ha competenze al riguardo. Infatti secondo l’art. 108 del Codice beni culturali i canoni di concessione ed i corrispettivi connessi alla riproduzione di beni culturali sono determinati dall’autorità che ha in consegna i beni; pertanto le tariffe in questione sono state determinate dagli uffici del Comune. Quanto alla disciplina d'uso dei beni archeologici pertinenti al Circo Massimo, per le occupazioni di suolo pubblico (OSP), è stato costituito dalla allora Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio del Ministero un "Tavolo Tecnico OSP" presso il quale confluiscono i pareri delle Soprintendenze Statali e della Sovraintendenza del Comune di Roma Capitale, insieme con rappresentanti del Gabinetto del Sindaco. La Soprintendenza beni archeologici ha fatto presente che l'Amministrazione comunale ha presentato il progetto del concerto dei Rolling Stones “Rolling Stones – Tour 2014” in sede di riunione del Tavolo OSP, nell'incontro del 5 marzo 2014, senza peraltro che esso fosse inserito nel relativo ordine del giorno. In tale circostanza, per ragioni di urgenza, il Comune ha chiesto alla citata Soprintendenza di esprimersi entro 48 ore, come risulta dal parere stesso trasmesso il 7 marzo successivo. In tale nota la Soprintendenza ha espresso precisi pareri sulla compatibilità delle manifestazioni temporanee, finalizzati alla tutela dei beni medesimi. I motivi sottesi alla valutazione negativa della Soprintendenza riguardavano innanzi tutto l’eccezionale ingombro in un’area archeologica di particolare pregio e delicatezza, e i rischi connessi con la protezione dei resti monumentali presenti, a fronte di un previsto afflusso di circa 60.000 persone. Altri motivi per i quali non si riteneva opportuna l’individuazione dell’area adibita a concerto erano a) rischi di atti vandalici, anche sulla scorta di episodi precedenti (es. scudetto della Roma nel 2001, quando una folla incontrollata si diresse nell'area archeologica del Palatino, con conseguenti gravi danni ai monumenti), b) la non piena godibilità dei monumenti archeologici di grandissima importanza, dovuta alla imponente invasività degli allestimenti, c) la incongruità della manifestazione con il contenuto delle schede tecniche del Tavolo OSP. In tale ambito, infatti, gli Uffici avevano elaborato delle schede tecniche d'uso dei luoghi particolarmente pregevoli della città per il valore archeologico e/o storico e architettonico, con specifiche e puntuali prescrizioni su natura e scopo delle manifestazioni, ingombri, durata ecc. La Soprintendenza chiedeva comunque al Comune, qualora si fosse deciso di procedere con parere favorevole all’evento, di predisporre un adeguato piano di sicurezza con massiccio impiego di forze dell’ordine. Nella redazione del parere finale per conto del Ministero, la Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio ha ritenuto di esprimersi accogliendo i pareri favorevoli espressi al Tavolo OSP dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, dal Gabinetto del Sindaco e dalla Sovraintendenza Capitolina. Nel corso di una successiva riunione convocata presso il Gabinetto del Sindaco (13 giugno), per la definizione finale degli aspetti organizzativi legati all'evento dei Rolling Stones, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ha, invece, confermato la propria posizione, affermando di “non condividere la scelta fatta da parte del Comune …..”. Occorre sottolineare che, qualche giorno prima del concerto, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, in data 16 giugno 2014, con nota n. 21737 indirizzata all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Roma, ha nuovamente rappresentato la propria contrarietà alla realizzazione dell’evento in una zona tanto rilevante e delicata quale quella del Circo Massimo ritenendo il Comune di Roma garante per la protezione da eventuali eventi lesivi dell'integrità dei resti archeologici. In particolare in quell’occasione, la citata Soprintendenza ha affermato di “aver appreso, che per motivi di sicurezza la fermata metro "Circo Massimo" sarebbe stata chiusa per tutta la giornata; di conseguenza il pubblico del concerto avrebbe dovuto utilizzare le fermate alternative "Piramide" e "Colosseo". In particolare, per quest'ultima fermata, è stato sottolineato il rischio di un eccessivo assembramento di persone nella piazza del Colosseo: l'affluenza dei partecipanti al concerto, prevista in decine di migliaia, sarebbe andata a sommarsi al consueto flusso turistico di circa 20.000 presenze giornaliere nel weekend per la visita della prospiciente area archeologica”. Onde evitare problemi di sovraffollamento, la Soprintendenza ha fornito alcune indicazioni per la salvaguardia dei contesti suddetti, relative alle misure di sicurezza da adottare e alle informazioni da diffondere. Analoghe considerazioni hanno, inoltre, formato oggetto della comunicazione prot. 32238 della medesima Soprintendenza diretta alla Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti. Con tale comunicazione, che rispondeva a formale richiesta inoltrata dalla Corte, la citata Soprintendenza ha precisato che: “l'area del Circo Massimo non è di proprietà dello Stato, né è consegnata a questa Soprintendenza, risultando di proprietà del Comune di Roma Capitale; su di essa la Soprintendenza statale esercita ai sensi del D.Lgs. 42/2004 (Codice BB.CC.) l'azione di tutela del patrimonio archeologico sia emergente che nel sottosuolo”. Viene rilevato dal Ministero che durante il concerto e fino al mattino seguente l'area archeologica del Palatino è stata presidiata da personale della Questura del Celio (una decina di poliziotti armati), che hanno controllato i varchi e la zona di passaggio dal Circo Massimo al Palatino, impedendo accessi non autorizzati e conseguenti danni, e che, dagli accertamenti condotti nell'area comunale del Circo Massimo dal funzionario archeologo della competente Soprintendenza, non sono risultati danni a carico del patrimonio archeologico. Proprio al fine di dare una concreta valorizzazione all’inestimabile patrimonio storico artistico di Roma del quadrilatero costituito da Piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo, Colle Oppio, Campidoglio-Teatro di Marcello, Foro Romano, Palatino e Circo Massimo, ma anche al fine di evitare difficoltà come quelle creata dalla situazione sollevata dall’on. Senatore interrogante, è stata istituita con decreto ministeriale del 1 agosto 2014, poi modificato dal decreto ministeriale del 12 settembre 2014, la Commissione mista tra il Ministero e l’amministrazione comunale di Roma Capitale per l’elaborazione di un piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’area archeologica centrale. Alla Commissione è stato affidato il compito precipuo di predisporre - a partire dalle linee-guida risultanti dal Protocollo sottoscritto tra il Ministero e il Sindaco di Roma il 18 febbraio 2008 – lo studio per un Piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’area archeologica, proponendo al riguardo le migliori opzioni attuative. La Commissione, presieduta da Giuliano Volpe, era composta da esperti designati dal Ministero e da Roma Capitale e, nello svolgimento della propria attività, si è raccordata con la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma (ora Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma), la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Roma (ora Soprintendenza belle arti e paesaggio del comune di Roma), la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio (ora Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e la Sovrintendenza ai beni culturali di Roma Capitale. La Commissione è stata chiamata a confrontarsi sulla destinazione dell’area, più che sulle forme di gestione, partendo dalla considerazione (che deve essere prioritaria rispetto ad ogni altra) che, in presenza di un bene culturale, nel caso specifico archeologico, riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, la titolarità in capo alle competenti istituzioni pubbliche vada, per forza di cose, considerata come un qualcosa di assolutamente temporaneo, dovendo, invece, prevalere un’ottica di totale collaborazione. È stato posto in evidenza, inoltre, come l’area archeologica centrale di Roma non debba e non possa considerarsi avulsa dalla città, ma debba risultare integrata nella città stessa, alla stregua di un parco archeologico urbano. La Commissione Paritetica ha inviato, in data 30 dicembre 2014, nel pieno rispetto dei tempi, al Ministro e al Sindaco la relazione finale riguardo il lavoro svolto nel corso del proprio mandato. La relazione contiene le proposte tecnico-scientifiche su cui il Ministero e Roma Capitale definiranno le proprie soluzioni. Nella relazione, la Commissione - che propone di attribuire la denominazione di “Area archeologica centrale di Roma” al quadrilatero di cui trattasi - suggerisce diverse soluzioni per un migliore sistema degli accessi e dei percorsi e per regolare e migliorare i servizi turistici di quella che diventerà la più grande area archeologica urbana del mondo. Su tali proposte il Ministro e il Comune sono ora impegnati in una riflessione, mirante a condurre a un accordo di valorizzazione che consenta, grazie a una gestione integrata, il pieno superamento dei problemi ricordati.
Documentazione:
Consiglio 25 settembre 2015
(documento in formato pdf, peso 214 Kb, data ultimo aggiornamento: 28 ottobre 2015 )