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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-10243 della dep. Deborah Bergamini. Sasso Pisano. Comune di Castelnuovo di Val di Cecina (PI). Mancata apertura del Museo delle arti e dei mestieri della Toscana “Gualerci Nicola”.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-10243, con il quale l’Onorevole interrogante, premesso che nel giugno 2011 è stato inaugurato a Sasso Pisano, sotto il patrocinio della Presidenza del consiglio dei Ministri di altre amministrazioni statali, il Museo delle Arti e dei Mestieri della Toscana “Gualerci Nicola”, chiede di sapere le motivazioni per le quali il museo a distanza di quattro anni dall’inaugurazione non sia mai stato aperto al pubblico, nonché se si ritenga opportuno verificare le congruità delle strutture e delle procedure di conservazione delle opere in esso raccolte, a salvaguardia del valore culturale del progetto. Al riguardo, si comunica quanto segue. Riguardo alla realizzazione del complesso museale denominato "Museo delle Arti e dei Mestieri della Toscana 'Gualerci Nicola"' nel centro storico del borgo medievale di Sasso Pisano nel comune di Castelnuovo Val di Cecina (PI), occorre innanzitutto sottolineare che il parere per la concessione del patrocinio da parte del Ministero per l’inaugurazione della raccolta museale fu espresso nel gennaio 2011 dall’allora Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici per la Toscana, che accolse favorevolmente la pregevole iniziativa dell’esposizione proprio in virtù del fine di raccogliere oggetti di uso quotidiano e attrezzi di vari mestieri quale testimonianza e documentazione di arti e mestieri e del passato artigianale nazionale, dal grande valore sociale ed educativo. Risulta poi che i lavori di ristrutturazione dell'edificio destinato ad accogliere la collezione si sono conclusi nel 2014; tuttavia l'amministrazione comunale – riferisce la competente Soprintendenza – non ha potuto passare alla successiva fase del progetto (allestimento museale) per il blocco dell'acquisto degli arredi, disposto dalle norme in materia di spesa degli enti locali (cosiddetta spending review). Successivamente, nel corso del 2015, il Comune ha stipulato una convenzione con l'associazione culturale "la Fumarola" (con contestuale richiesta di finanziamento inoltrata al "GAL-Etruria") per assegnare ad essa gli spazi inizialmente previsti per il museo; l'associazione ha quindi allestito in alcune delle stanze una mostra didattica di argomento mineralogico. Pare comunque intenzione del Comune di non proseguire nell'originario progetto museale e di destinare gli spazi ad accogliere gli oggetti etruschi provenienti dal vicino scavo dell'area archeologica del Bagnone. Secondo quanto riferito dal Comune alla competente Soprintendenza, gli oggetti inizialmente destinati all'esposizione si trovano tuttora, almeno in gran parte, chiusi in scatole e quindi non risulta che vi sia pericolo di degrado da parte degli agenti atmosferici, quantomeno nel breve periodo. Tuttavia sarà cura del Ministero effettuare quanto prima, in maniera congiunta con i funzionari della Soprintendenza architettonica e paesaggistica per le province di Pisa e Livorno e con quelli della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, una verifica dell'attuale stato di conservazione delle opere sottoposte a vincolo culturale.
vDocumentazione:
Bergamini 19 novembre 2015
(documento in formato pdf, peso 111 Kb, data ultimo aggiornamento: 08 gennaio 2016 )