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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-08433 della dep. Giorgia Meloni. Consorzio industriale provincia di Catanzaro e agglomerato industriale di Lametia Terme.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-08433, con il quale l’Onorevole interrogante, premesso che l’art. 51 del DPR n. 218 del 1978 ha riconosciuto ai consorzi per le aree ed i nuclei di sviluppo industriale il potere di redigere piani regolatori che producono gli stessi effetti giuridici del piano territoriale di coordinamento “i comuni, il cui territorio sia compreso in tutto o in parte nell'ambito di un piano territoriale di coordinamento, sono tenuti ad uniformare a questo il rispettivo piano regolatore comunale” – art. 6 della legge n. 1150 del 1942) e che tali effetti sono stati ribaditi dalla legge regionale n. 38 del 2001 (art. 20), chiede se questa amministrazione non ritenga di “avviare l’iter previsto dalla normativa vigente per la riperimetrazione del vincolo paesaggistico apposto ai territori su cui insistono il consorzio industriale della provincia di Catanzaro e l’agglomerato industriale di Lametia Terme”. Tale richiesta trova origine dalla considerazione che “con la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti industriali è venuto a mancare il principale oggetto di tutela” e che, pertanto, dovrebbero essere ridiscussi “i valori originali del vincolo imposto ex legge n. 1497 del 1939 attraverso lo strumento partecipativo della copianificazione”. Al riguardo, si comunica quanto segue. L’art. 145 del codice dei beni culturali e del paesaggio, contempla, al comma 3, il principio di “prevalenza dei piani paesaggistici” sugli altri strumenti urbanistici e, quindi, anche sui piani regolatori dei consorzi con valenza di piani territoriali di coordinamento. Il vincolo paesaggistico in questione (D.M. 7 luglio 1967 relativo all’allora comune di Sant’Eufemia Lamezia), non costituisce un “vincolo inibitorio… che determina prolungati ed irragionevoli ritardi per la realizzazione di opere infrastrutturali e per l’insediamento di nuove attività produttive”, come asserito dall’interrogante, bensì ha permesso, nel tempo, diversi interventi ritenuti non contrastanti con le esigenze di tutela del bene paesaggistico tutelato, senza costituire, per definizione, un impedimento alle possibilità di sviluppo del territorio. Nel processo di elaborazione della pianificazione paesaggistica va ricondotto l’accertamento e la verifica dello stato attuale della permanenza dei valori che hanno determinato l’apposizione del vincolo. In tale sede, ogni area oggetto di vincolo sarà oggetto di ricognizione e approfondimento nei suoi diversi aspetti, allo scopo di individuare adeguati obiettivi di qualità, impartire le specifiche prescrizioni d’uso e formulare le direttive rivolte ai successivi livelli di pianificazione territoriale. L’attività suddetta, denominata “vestizione del vincolo”, è già stata avviata con una prima fase di analisi dei valori e tale attività dovrà portare, si auspica a breve, alla redazione di un manuale d’uso del territorio vincolato in modo tale da semplificare, per quegli ambiti in cui il valore residuo originale si presenti in forma ridotta, le procedure necessarie per l’ottenimento dei relativi nulla osta. Tale indirizzo, che non prevede una riperimetrazione del vincolo, consentirà, con la presenza di una sorta di manuale d’uso, di sapere quali interventi sono possibili e anche l’eventuale possibilità di instaurare procedure semplificate. Alla realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti industriali nell’area considerata non consegue la necessità di ridefinire il perimetro dell’area tutelata, bensì, eventualmente, l’individuazione di appositi interventi di recupero e riqualificazione del territorio. L’attività di collaborazione con la Regione Calabria volta all’elaborazione del piano paesaggistico regionale è stata già avviata con la sottoscrizione del protocollo di intesa, nel dicembre 2009, e del relativo disciplinare, nel 2012, interrompendosi nel dicembre 2014, in occasione delle trascorse scadenze elettorali. Allo stato, questa amministrazione è in attesa di riprendere l’attività di collaborazione istituzionale al fine di dotare la Regione Calabria del piano paesaggistico che, perseguendo la migliore tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, contribuirà, altresì, a favorire una coerente e mirata programmazione di interventi di sviluppo sostenibile.
Documentazione:
Meloni 19 novembre 2015
(documento in formato pdf, peso 2307 Kb, data ultimo aggiornamento: 08 gennaio 2016 )