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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-03723 della sen. Alessia Petraglia. Biblioteca nazionale centrale di Firenze.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-03723, indicato in oggetto, nel quale la Senatrice interrogante, chiede di sapere quali misure si intende “intraprendere per garantire che alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze siano destinate risorse pubbliche certe e continuative per non ricorrere all’esercizio emergenziale, … risorse che non siano, ogni volta, ridotte” e “per garantire il turnover dell’organico del personale”. L’Onorevole interrogante bene descrive la ricchezza della Biblioteca nazionale centrale di Firenze (di seguito BNCF), sotto i profili della quantità e la qualità del patrimonio posseduto e dell’importanza delle molteplici funzioni che essa svolge nell’ambito del sistema bibliotecario italiano e internazionale. Si aggiunga che la BNCF è Archivio della letteratura italiana moderna; che ha una raccolta dei periodici che conta più di 250.000 testate, di cui 15.000 in corso; che conserva un cospicuo fondo di materiale cosiddetto minore, tra cui importanti documenti prodotti nell’ambito di attività associative, produttive e commerciali, guide turistiche e cartoline illustrate e un importantissimo fondo di libri d’artista del Novecento. Il patrimonio artistico consta di una cinquantina di opere tra busti, statue, maioliche e dipinti di diverse epoche. La Biblioteca, ai sensi della vigente normativa sul deposito legale, costituisce l’Archivio nazionale della produzione editoriale italiana nonché elemento fondamentale del Servizio Bibliotecario Nazionale, il quale consente la catalogazione partecipata e la circolazione dei documenti su scala nazionale. La BNCF, inoltre, è partner in molti progetti europei e internazionali, quali Europeana, World Digital Library, Google, ProQuest, attivati anche sulla base di lettere d’intenti con partner privati e prestigiose istituzioni culturali, e tuttora in corso. Tali progetti hanno consolidato all’estero il ruolo di importante istituto bibliografico della BNCF. L’Interrogante rileva, però, anche difficoltà e criticità che impediscono alla BNCF di fornire i propri servizi secondo standard qualitativi e quantitativi analoghi ad altre istituzioni simili, anche straniere. Si tratta di questioni già note, per le quali l’Amministrazione si è ed è fermamente impegnata nella loro risoluzione. Alcune di esse sono già state risolte. Per altre, sono necessari interventi e investimenti di lungo periodo, alla cui progettazione e realizzazione l’Amministrazione sta provvedendo, nel limite delle risorse disponibili. La sede della BNCF, risalente agli anni Trenta del secolo scorso, conserva al suo interno arredi, elementi architettonici e apparati che si sono nel corso dei decenni storicizzati e che assegnano all’edificio stesso un notevole valore storico-culturale. Ciò comporta insieme la volontà di preservare l’edificio e il suo apparato ma anche il suo utilizzo in maniera efficiente, compatibilmente, ovviamente, con il valore storico-culturale della sede. Gli eventi metereologici straordinari che hanno colpito la città di Firenze il 19 settembre del 2014 hanno danneggiato strutturalmente la BNCF, lesionando in modo particolarmente grave le grondaie, il sistema di smaltimento delle acque meteoriche delle coperture a falda, il lastrico solare e i lucernari risalenti per lo più agli anni Trenta del Novecento e già oggetto di parziali interventi di messa in sicurezza. La medesima circostanza ha causato gravi lesioni al paramento murario dell'Ala Nuova di Via Magliabechi, messa in sicurezza dai Vigili del fuoco, e il distacco parziale di frammenti lapidei della facciata principale rivestita di pietra forte. Premesso che nei mesi di luglio e agosto 2014 si era provveduto a opere di manutenzione indifferibili dell'intero sistema di grondaie e di pulizia dei lastrici solari, la causa essenziale dei danni lamentati è stata l’eccezionalità dell’evento. Ad oggi si è già provveduto a recuperare con lavori in urgenza i lucernari danneggiati dalle grandine e a rimettere i vetri andati distrutti allo scopo di evitare ulteriori infiltrazioni di acqua nell’edificio e si è proceduto a intervenire sulla porzione di lastricato solare danneggiata. L’utilizzazione di uno stanziamento di € 1.100.000,00 ha reso possibile stipulare una convenzione con il Provveditorato alle opere pubbliche per la Toscana per la realizzazione degli interventi necessari. Per quanto riguarda l’impianto termico, sono stati operati interventi di messa a regime ai sensi della normativa vigente con un miglioramento notevole nel microclima delle aree trattate, considerata anche la struttura architettonica dell’edificio, l’altezza delle sale e dei locali e la presenza di infissi storici, ancora da recuperare attraverso operazioni di restauro conservativo. La struttura dell’edificio, risalente agli anni Trenta del Novecento, consente, comunque, una climatizzazione solo parziale, limitata ai locali che presentano caratteristiche adatte a tali interventi. Dopo gli interventi sull’impianto termico dell’edificio della Biblioteca, si è proceduto alla climatizzazione del Deposito riservato. Per quanto riguarda i servizi igienici, gli stessi rispettano le norme igienico-sanitarie e la normativa di sicurezza vigente. E’ presente un servizio igienico dedicato, accessibile ai disabili. Da un punto di vista architettonico l’area rispecchia lo stile del periodo di costruzione dell’edificio, con parziali interventi aggiuntivi negli anni Ottanta del secolo scorso, ma viene costantemente assicurata la pulizia e la disponibilità di materiale igienico-sanitario. Come anche rilevato nell’interrogazione, la situazione dell’emeroteca della BNCF presenta notevoli criticità per la cui soluzione sono necessari interventi di ordine strutturale. L’emeroteca della BNCF vanta un patrimonio documentario di notevole importanza sia per il numero delle testate, che assommano a 250.000, che per la rarità di molte di esse, alcune delle quali risalenti alla metà del secolo XVIII. Attualmente le collezioni delle pubblicazioni periodiche, conservate nei vari spazi della BNCF, corrispondono approssimativamente a quaranta chilometri lineari di scaffalature, con un incremento annuo stimato di circa mille metri lineari. E’ in previsione, inoltre, il deposito della collezione della stampa italiana e straniera dagli anni Venti del Novecento al 2000, conservata attualmente presso la Presidenza del Consiglio dei ministri che occuperà, presumibilmente, uno spazio pari a ulteriori dieci chilometri lineari di scaffalature. La sede secondaria della BNCF, costituita dalla Polveriera di Forte Belvedere, dove furono collocati provvisoriamente i giornali storici della Biblioteca dopo la tragica alluvione del 1966, ancorché fosse poco adatta alle necessità di una biblioteca, venne aperta al pubblico nel 1990 per poi essere chiusa già nel 2000, in attesa di interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza dello stabile. Forte Belvedere da quel momento venne utilizzato come mero deposito, da cui, a cura del personale della Biblioteca, si provvedeva a prelevare, in giorni prefissati, il materiale richiesto dagli utenti e a trasferirlo per la consultazione nella sede centrale della Biblioteca. Attualmente, però, il servizio è sospeso a tempo indeterminato in quanto un’analitica relazione della ditta che gestisce la sicurezza dei luoghi di lavoro ha evidenziato peggioramenti nelle condizioni dell’immobile sotto il profilo della sicurezza. Ciò, di fatto, esclude dalla consultazione la collezione di indiscusso valore dei giornali storici della Biblioteca. Gli interventi per garantire la sicurezza della sede di Forte Belvedere appaiono, già a una prima analisi, molto onerosi e, soprattutto, non risolutivi, in considerazione del fatto che la sede in questione per sua stessa conformazione non consente una conservazione ottimale del materiale collocatovi; che la stessa manca di ulteriori spazi occupabili; che la zona, benché altamente suggestiva, è difficilmente raggiungibile dagli utenti per mancanza di infrastrutture; che, infine, è di difficile, se non impossibile, gestione come biblioteca per la sua stessa conformazione fisica. La soluzione della problematica dell’Emeroteca può essere costituita dal pieno recupero dell’area della ex caserma Curtatone e Montanara, assegnata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dal 2003. L’area in questione si compone di tre fabbricati, tra cui l’ex Convento di Sant’Onofrio e l’ala di manifattura ottocentesca, adibita a servizi della Scuola militare di Sanità e di tre cortili, per una superficie complessiva di settemila metri quadri. Nell’ultimo triennio si è già provveduto a recuperi parziali: nel corso del 2011 è stata recuperata la quasi totalità delle coperture e sono stati effettuati interventi di disinfestazione all’interno del fabbricato ottocentesco; nel corso del 2012 si è provveduto alla rimozione delle coperture in cemento-amianto delle due pensiline poste lungo il muro perimetrale di via Tripoli, ormai fatiscenti, e al loro smaltimento, così come alla rimozione di tutte le canne fumarie e dei serbatoi di accumulo acque, sempre in cemento-amianto, posti nel fabbricato e nei cortili. Attualmente nell’area del Convento sono già funzionanti impianti di rilevazione antincendio e antintrusione. Col recupero dei locali dell’ex caserma Curtatone e Montanara, si creerebbe un’asse culturale della biblioteca lungo la via Tripoli, che risulterebbe di grande utilità per gli utenti. Mentre il fabbricato più antico potrebbe ospitare gli spazi dei servizi al pubblico, il centro di digitalizzazione, gli uffici e parte delle collezioni più particolari, l’area ottocentesca potrebbe essere destinata ai magazzini librari mediante un impianto di robotizzazione, che andrebbe a garantire spazi a lungo termine per l’accrescimento delle raccolte librarie e documentarie della BNCF. Si restituirebbe, così, agli utenti la possibilità di consultare il prezioso materiale dell’Emeroteca nazionale attualmente non fruibile, di estremo pregio e rarità, ottimizzando e migliorando in modo evidente e sostanziale, oltre alla conservazione e alla tutela del materiale, la sua fruizione e la sua valorizzazione, mediante l’inserimento in progetti di digitalizzazione. Per quanto riguarda gli organici, si evidenzia che la recente riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, attuata con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171, fondandosi innanzitutto sull’esigenza di attuare misure di riduzione e revisione della spesa (spending review), ha rideterminato anche le dotazioni organiche del personale di questo Ministero, fissandole in complessive 19.050 unità per il personale appartenente alle aree funzionali. Per avere un utile termine di raffronto, si rammenta che il precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 gennaio 1997 (Rideterminazione delle dotazioni organiche delle qualifiche dirigenziali, delle qualifiche funzionali e dei profili professionali del personale del Ministero per i beni culturali e ambientali) – di seguito DPCM 1997 – aveva fissato le dotazioni organiche, per il personale non dirigenziale, in complessive 25.050 unità. Con successivo decreto ministeriale 6 agosto 2015, l’Amministrazione, sentite anche le organizzazioni sindacali, ha provveduto a ripartire le dotazioni organiche del personale delle aree funzionali tra gli uffici centrali e periferici dell’Amministrazione. Le dotazioni organiche delle biblioteche sono state definite attraverso un processo metodologico che ha suddiviso gli istituti bibliotecari del Ministero secondo macro categorie, considerando, al fine della classificazione, alcuni aspetti peculiari: dimensioni dell’edificio, fondi posseduti, accessibilità al pubblico e numero dei fruitori. Per ogni biblioteca si è, quindi, proceduto a calibrare il peso di alcuni profili professionali, in base a delle “variabili influenti”, tra cui; le dimensioni dell’edificio, il numero di fondi presenti, il numero di ricerche effettuate in loco e per corrispondenza. A causa di una passata programmazione del personale, per alcuni profili professionali in ambito bibliotecario si è creato, nel tempo, un anomalo surplus in specifiche aree territoriali. In particolar modo è stata individuata una forte presenza di personale con la qualifica di funzionario bibliotecario, concentrata in prevalenza nelle regioni del Sud, assegnato, in taluni casi, a strutture periferiche estranee alle attività bibliotecarie. Questa anomala situazione ha impedito, in alcuni casi, una più congrua dotazione di personale tra gli istituti che insistono in altre aree geografiche. Per la BNCF è stata individuata una dotazione organica pari a 170 unità di personale, così ripartita: n. 38 funzionari bibliotecari, n. 3 funzionari amministrativi, n. 2 funzionari informatici, n. 2 funzionari per le tecnologie, n. 1 funzionario restauratore, n. 42 assistenti alla vigilanza, n. 25 assistenti tecnici, n. 4 assistenti informatici, n. 33 assistenti amministrativi, n. 20 addetti ai servizi ausiliari. Dalle 162 unità rilevate effettivamente in servizio a maggio 2015, la Biblioteca passa dunque ad una dotazione di previsione di 170 unità. In particolare aumenta il personale di prima area (5 unità). Nella seconda area si confermano le 42 unità di vigilanza così come i 33 amministrativi, i 4 informatici e i 25 tecnici; per la terza area, aumentano i bibliotecari di una unità e due funzionari delle tecnologie mentre i restanti profili sono confermati. L’analisi della pianta organica prevista per la Biblioteca dal DPCM 1997 evidenzia la presenza di profili professionali che, attualizzati, possono ritenersi – in considerazione della loro funzione – non più correnti (ad esempio: le 40 unità del profilo di dattilografo, gli addetti alle attrezzature e alle pulizie). Se si raffronta, quindi, la nuova dotazione con quella prevista dal DPCM 1997, privata dei profili ormai obsoleti, la differenza si riduce notevolmente. Occorre, poi, considerare l’impatto che, anche nelle biblioteche, ha avuto l’evoluzione tecnologica, trasformando e riducendo modalità operative e carichi di lavoro. Anche per l’impossibilità di disporre di tutto il personale assegnato, a causa dell’effettiva indisponibilità di alcune unità di personale di accoglienza e vigilanza (dovuta ad assenze croniche per malattia e a una difficoltà complessiva di personale particolarmente anziano nello svolgimento delle turnazioni), la Biblioteca ha limitato la distribuzione dei libri al turno mattutino, per tre giorni alla settimana, al fine di garantire l’apertura, per un arco temporale significativo (lunedì-venerdì: 8,15 - 19; sabato 8,15 - 13,30), di altri servizi al pubblico essenziali: gestione dell’accesso, del tesseramento, delle sale di consultazione, della sala manoscritti, della sala periodici, del prestito, della movimentazione e della distribuzione del materiale librario e documentario sia dai magazzini librari della sede centrale sia da quelli delle sedi distaccate. Nel corso del 2015 un utile apporto è stato fornito dai tirocinanti (10 unità) assegnati per sei mesi, e ancora un importante supporto si avrà grazie all’assegnazione, mediante procedimento in corso, di 40 unità del Servizio civile nazionale, che presteranno servizio per un anno nel settore dei servizi al pubblico e nel settore della catalogazione del materiale bibliografico corrente. Si segnala, comunque, che il decreto ministeriale 6 agosto 2015 prima citato, col quale sono state ripartite le dotazioni organiche tra gli uffici dell’Amministrazione, prevede una verifica mensile della congruità della ripartizione stessa, con la possibilità di adottare, entro il mese di febbraio 2016, correzioni e modifiche. Come è noto, poi, la legge di stabilità 2016 prevede, all’articolo 1, commi 328-330, la possibilità di reclutare nuovo personale tramite un concorso straordinario per l’assunzione di 500 funzionari dei beni culturali, tra cui anche funzionari bibliotecari. Rispetto, invece, alle iniziative per sostenere l’attività della Biblioteca, la legge di bilancio 2015 ha inizialmente assegnato, per il funzionamento della BNCF, solo euro 196.397,00. Questo finanziamento è stato incrementato di euro 491.118,00 dalla legge di assestamento e ulteriori euro 32.000,00 sono stati erogati per rafforzare i servizi della Biblioteca, nell’ambito del Servizio bibliotecario nazionale. A queste risorse vanno aggiunti euro 100.000,00 per l’incremento del patrimonio bibliografico, euro 200.000,00 per il progetto “Magazzini digitali“, nell’ambito del programma degli utili della società pubblica ARCUS ed euro 100.000,00 per il progetto Google Books. In aggiunta a quanto sopra, la Direzione generale Bilancio, alla fine del 2014, ha disposto un finanziamento straordinario pari a euro 600.000,00, per far fronte a interventi urgenti e indifferibili (decreto dirigenziale 5 dicembre 2014) e uno ulteriore di euro 500.000,00 (decreto dirigenziale del 3 ottobre 2014), per la messa in sicurezza delle sedi della Biblioteca e la tutela del patrimonio librario. Per il 2016, invece, la Biblioteca verrà nuovamente dotata di risorse finanziarie sufficienti a consentire una gestione efficace dell’immobile occupato e dei servizi connessi: nella legge di bilancio 2016, in attuazione dell’articolo 1, comma 349, della legge di stabilità, sono infatti previsti euro 2.981.072 sul capitolo 3609, dedicato al funzionamento della Biblioteca. La stessa legge di stabilità prevede (all’articolo 1, comma 318) di stabilizzare e rendere permanente l’agevolazione dell’Art Bonus introdotta dal decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106. Seppure l’effetto attrattivo dell’Art Bonus applicato alle biblioteche sia certamente più debole rispetto alla capacità di richiamo dei più noti monumenti italiani, la BNCF – secondo quanto risulta dal sito web dell’Istituto - nel 2014 ha beneficiato di due erogazioni liberali per un importo totale di euro 13.309,00 e, nel primo semestre 2015, di un ulteriore erogazione di euro 7.500,00. Si ricorda, inoltre, che con il decreto ministeriale 7 ottobre 2008 alla BNCF è stata riconosciuta una speciale forma di autonomia, con l’obiettivo di conferire ad essa strumenti gestionali utilizzabili anche nell’ottica di una ricerca di forme di finanziamento e di sostegno da parte di enti pubblici e privati. Infine, va segnalato che da ultimo il Programma triennale degli interventi di tutela, istituito dalla legge 190 del 2014 e sul quale le Commissioni parlamentari hanno già espresso parere favorevole, ha assegnato la somma di 3.550.000 euro nel triennio per interventi di restauro e ristrutturazione della sede BNCF, onde risolvere il problema della carenza di spazi. In conclusione, se anche nel passato l’attenzione del Ministero per la Biblioteca nazionale centrale di Firenze non è mai venuta meno, sicuramente le iniziative e gli interventi in itinere potranno consentire a questa illustre istituzione culturale di continuare a svolgere a pieno la sua funzione culturale.
Documentazione:
Petraglia 9 febbraio 2016
(documento in formato pdf, peso 430 Kb, data ultimo aggiornamento: 12 aprile 2016 )