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96 PEZZI ARCHEOLOGICI DEL IV-II MILLENNIO A.C. TORNANO IN PAKISTAN
Testo del comunicato
"L'Italia e' capofila mondiale nella lotta al traffico di arte rubata e gesti come quello di oggi, al di la' del loro valore simbolico, danno
ulteriore forza morale e ancora piu' credibilita' al nostro
impegno, teso ad ottenere la restituzione al nostro Paese di
tutti gli oggetti del nostro patrimonio artistico illegalmente
finiti all'estero".
Così il ministro Francesco Rutelli ha commentato oggi la consegna alla Repubblica Islamica del Pakistan, nella persona dell'ambasciatore Mirza Qamar Beg, di 96 reperti archeologici di età compresa tra il IV e il II millennio avanti Cristo, avvenuta oggi al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
I reperti (38 ciotole, 8 vasi, 34 figurine di Zebù, un calice, 6 piatti, 2 strumenti musicali, una figurina "Ariete", un simbolo fallico "Linga" e 5 monete) erano parte di un gruppo di 310 entrati clandestinamente in Italia dalla Thailandia come "merce etnica", ha spiegato il Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, generale Giovanni Nistri, nel corso della conferenza stampa successiva alla cerimonia di consegna.
Gli oggetti erano stati sequestrati nel 2005 nel corso di una manifestazione fieristica in Lombardia.
Considerate la tipologia, il disegno e la lavorazione dei reperti individuati, è stato richiesto l’intervento degli esperti del Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma, che ne hanno individuato subito l’alta qualità, costituendo poi una commissione apposita. Dopo un attento esame e studio, la commissione si è espressa dichiarando che si trattava di “oggetti autentici, in ottimo stato di conservazione e tutti estremamente interessanti, sia per l’alta qualità della loro fattura che per la loro antichità e anche per il fatto che sono documentazione di culture ancora poco conosciute”.
In particolare i 96 reperti provenienti dall’area pakistana sono riferibili alcuni alla cultura NAL del Beluchistan meridionale (Iran sud-orientale e Pakistan sud occidentale 3300-2500 a.C.); altri alla fase Kulli della stessa regione (2500 – 1800 a.C.); altri ancora ad alcune culture sviluppatesi nella valle dell’Indo a cavallo fra il IV e il III millennio a.C. (culture AMRI e di ANJIRA); alla Civiltà dell’Indo (2600 – 1900 a.C.) si possono invece attribuire le numerose figurine di zebù in terracotta dipinta e i due strumenti musicali .
I rimanenti reperti saranno restituiti non appena saranno completate le procedure di identificazione dei singoli pezzi nei confronti dei rispettivi paesi di origine.
Galleria immagini dei reperti archeologici