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Carabinieri TPC restituiscono documenti del XV secolo all’Archivio di Ferrara
Testo del comunicato
Documenti che permettono di ricostruire i rapporti di Ercole, figlio del signore di Bologna Bentivoglio e di Ginevra Sforza. Scritti che richiamano i rogiti attestanti i diritti reclamati dai contendenti e, fra questi, genericamente l’atto con cui il defunto Sante avrebbe goduto il diritto di esigere un affitto in denaro e natura da L’arte della Lana in virtù dello sfruttamento di beni di proprietà Bentivolesca.
L’atto attestante la proprietà di questi beni, fino ad ora, non era mai stato rintracciato.
Un primo documento che testimonia una transazione a favore di D. Sanctes Bentivoli di alcuni beni enfiteutici e, nello specifico, due appezzamenti di terra su cui sorgevano edifici destinati alla lavorazione della lana, di proprietà della famiglia Canetoli e dati in locazione all'Arte della Lana di Bologna.
L’atto, insieme all’acquisto di beni di Sante Bentivoglio dai fratelli Tigliacci, per una serie di caratteristiche ben precise, come per esempio la data del 1458 di mano contemporanea scritta con inchiostro rosso, testimonierebbe i diritti che il figlio di Sante, Ercole (1459-1507, capitano di ventura), reclamò contro Giovanni II erede ufficiale dei Bentivoglio, nella contesa ereditaria sviluppatasi dopo la morte di Sante le cui testimonianze documentarie sono presenti nel corposo fondo Bentivoglio, conservato presso l’Archivio di Stato di Ferrara e costituito da 1345 pezzi contenenti documenti pergamenacei e cartacei prodotti in un arco cronologico tra il XII e il XIX secolo.
Roma, 14 maggio 2024