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Capodimonte, il cordoglio del Museo per la scomparsa della restauratrice Alessandra Golia
Testo del comunicato
Il ricordo di una persona gentile, disponibile, sorridente, competente e appassionata accompagnerà tutti i suoi colleghi.
“Difficile pensare Capodimonte senza Alessandra. In tuta bianca da restauratrice, si muoveva nelle sale del Museo e del laboratorio di restauro con la professionalità e la grazia che l’hanno sempre contraddistinta. Sapeva guardare le opere d‘arte con profondo rispetto e una rara sensibilità, che le facevano trovare immediatamente la linea giusta per definire l’intervento di restauro - dice il Direttore Schmidt - Ha lavorato anche tanto per l’Ufficio mostre, per cui ha messo a punto una scheda di accompagnamento delle opere in viaggio, il condition report, divenuta poi il punto di riferimento per tanti musei e soprintendenze. Con pazienza e rigore ha raccolto e classificato tutte le schede, di modo che possano costituire una fonte preziosa per conoscere lo stato di conservazione del patrimonio artistico. Moltissimi i suoi interventi di restauro, dalle sculture esposte alla cappella Palatina, al portale di palazzo Petrucci, alle opere dei Girolamini, alle opere di Capodimonte in particolare del Seicento napoletano: Recco, Giordano, Guarino”.
Il suo ultimo restauro è legato alla Sant’Agata di Francesco Guarino, un’opera bellissima da cui è riuscita a far riemergere con enorme sapienza, la preziosità dei panneggi cangianti e lo sguardo profondo della santa.
“Il senso della cura che aveva per le opere le riusciva così naturale perché innato era in lei il sentimento della cura per le persone, fatto di rispetto, di affetto e di profonda lealtà. Era una fortuna godere della sua amicizia, e per noi che abbiamo trascorso tanta parte della nostra vita insieme a lei, è una perdita terribile”, aggiunge Schmidt.