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Onu, incontro formula Arria su "La protezione del patrimonio culturale nei conflitti armati”
Testo del comunicato
Il 2 maggio i membri del Consiglio di Sicurezza Onu hanno tenuto una riunione nella formula Arria sulla protezione del patrimonio culturale nei conflitti armati. L'incontro, ospitato dalla Francia e dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) e co-sponsorizzato da Cipro e Italia che non sono membri del Consiglio, ha visto la partecipazione di Audrey Azoulay, Direttrice generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), del Generale Vincenzo Molinese, Comandante dell'Arma dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Italia) e di Omar Al-Taweel, coordinatore del sito per l'iniziativa "Reviving the Spirit of Mosul", una campagna di ricostruzione dell'UNESCO volta a riabilitare il patrimonio culturale della città.
Al centro della riunione le strategie e le politiche chiave relative alla protezione della cultura in situazioni di conflitto armato, anche attraverso l'attuazione della risoluzione 2347 del Consiglio di sicurezza, adottata nel marzo 2017. Redatta da Francia e Italia, questa risoluzione condanna la distruzione, il saccheggio e il traffico di beni culturali nei conflitti armati e invita gli Stati membri ad attuare le misure necessarie per far progredire la protezione del patrimonio culturale sul proprio territorio e, su richiesta, con l'assistenza delle agenzie ONU competenti. Sempre nel marzo 2017, Francia ed Emirati Arabi Uniti hanno fondato l'Alleanza internazionale per la protezione del patrimonio nelle zone di conflitto (ALIPH), un'organizzazione che finanzia progetti per la sicurezza del patrimonio culturale.
Più recentemente, alla Conferenza mondiale dell'UNESCO sulle politiche culturali e lo sviluppo sostenibile del settembre 2022, 150 Paesi hanno adottato la Dichiarazione di Mondiacult, riaffermando la cultura come "bene pubblico globale" e accogliendo con favore il "nuovo impulso dato al ruolo della cultura per lo sviluppo sostenibile, la pace e la stabilità".
La nota preparata dai co-organizzatori ha posto diverse domande per aiutare a guidare la discussione:
Quali sono le buone pratiche e le lezioni apprese dall'attuazione degli strumenti delle Nazioni Unite, compresa la Risoluzione 2347?
Quale ruolo può svolgere il patrimonio culturale nel promuovere la resilienza, il dialogo, la riconciliazione, la tolleranza e la coesistenza pacifica tra le comunità e all'interno di esse, anche in situazioni post-conflitto?
Quali misure possono essere adottate per prevenire e combattere il traffico illecito di oggetti culturali provenienti da situazioni di conflitto armato?
Cosa si può fare per combattere gli effetti negativi del cambiamento climatico e degli eventi meteorologici estremi che potrebbero minacciare il patrimonio culturale?
L'incontro si è basato sulle strategie che il Consiglio ha profuso negli anni per la protezione del patrimonio culturale. Come indicato nella risoluzione 2347, il gruppo di supporto analitico e di monitoraggio delle sanzioni del Comitato per le sanzioni 1267/1989/2253 contro l'ISIL (Daesh) e Al-Qaeda ha il compito di individuare e rendere noti "i problemi legati al commercio illecito di beni culturali in relazione al finanziamento del terrorismo".
Inoltre, fino a giugno 2018, uno degli elementi del mandato della Missione integrata multidimensionale di stabilizzazione in Mali (MINUSMA) è stato il "sostegno alla conservazione culturale", che consisteva nell'assistere le autorità maliane nella protezione dei siti culturali e storici in collaborazione con l'UNESCO.
Più recentemente, il 15 luglio 2022 i membri del Consiglio di sicurezza hanno tenuto una riunione della Formula Arria dal titolo "Distruzione del patrimonio culturale come conseguenza dell'aggressione russa all'Ucraina", su iniziativa di Albania e Polonia e in collaborazione con l'Ucraina.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2023-05-04 17:54:21 / Ultimo aggiornamento 2023-05-04 17:54:46