SITI ITALIANI DEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO
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(didascalia: Parco archeologico di Pompei)
L’Italia è il paese che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Sono 55 quelli riconosciuti “patrimonio dell'umanità” e 12 quelli iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale.
La definizione di "patrimonio mondiale" nasce nel 1972, quando l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura adotta la Convenzione per proteggere i siti di "eccezionale valore universale.” La lista comprende siti naturali, archeologici, monumenti, ville, dimore storiche, città e isole. Il patrimonio culturale di una nazione comprende anche tutte le tradizioni orali, incluso il linguaggio, le arti dello spettacolo, le pratiche religiose, i riti e feste trasmesse da una generazione all’altra e per questo motivo l’Unesco ha adottato nel 2003 La Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel 2007, nella quale è prevista la tutela del bene culturale immateriale.
Elenco dei siti italiani patrimonio mondiale e data di iscrizione
55. 2019 Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
54. 2018 Ivrea, città industriale del XX secolo
53. 2017 Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa (bene transnazionale, per l'Italia Parco Nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, Sasso Fratino, Monte Raschio, Foresta Umbra, Cozzo Ferriero, Monte Cimino)
52. 2017 Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale (bene transnazionale, per l'Italia Peschiera, Bergamo, Palmanova)
51. 2015 Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
50. 2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
49. 2013 Monte Etna
48. 2013 Ville e giardini medicei in Toscana
47. 2011 Siti palafitticoli preistorici delle alpi
46. 2011 I longobardi in Italia. Luoghi di potere
45. 2010 Monte San Giorgio
44. 2009 Dolomiti
43. 2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell'Albula e del Bernina
42. 2008 Mantova e Sabbioneta
41. 2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
40. 2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
39. 2004 Val d'Orcia
38. 2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
37. 2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
36. 2002 Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale)
35. 2001 Villa d'Este (Tivoli)
34. 2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
33. 2000 Città di Verona
32. 2000 Isole Eolie
31. 1999 Villa Adriana (Tivoli)
30. 1998 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
29. 1998 Centro Storico di Urbino
28. 1998 Area archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
27. 1997 L'Orto botanico di Padova
26. 1997 Piazza Armerina, villa romana del Casale
25. 1997 Area Archeologica di Agrigento
24. 1997 Su Nuraxi di Barumini
23. 1997 Residenze Sabaude
22. 1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
21. 1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
20. 1997 Costiera Amalfitana
19. 1997 Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l'Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di San Leucio
18. 1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
17. 1996 Centro storico di Pienza
16. 996 Monumenti paleocristiani di Ravenna
15. 1996 Trulli di Alberobello
14. 1996 Castel del Monte
13. 1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
12 1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
11. 1990 Centro Storico di San Gimignano
10. 1987 Piazza del Duomo a Pisa
9. 1987 Venezia e la sua Laguna
8. 1995 Centro storico di Siena
7. 1995 Centro storico di Napoli
6. 1995 Crespi d'Adda
5. 1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
4. 1982 Centro storico di Firenze
3. 1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il 'Cenacolo' di Leonardo da Vinci
2. 1980 (e 1990) Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura
1. 1979 Arte Rupestre della Valle Camonica
Elenco del Patrimonio Culturale Immateriale e data di iscrizione
12. 2019 Alpinismo (Francia, Italia, Svizzera) - MIBACT
11. 2019 Festa della Perdonanza Celestiniana -MIBACT
10. 2019 Transumanza (Italia, Grecia, Austria) -MIPAAF/MATTM
9. 2018 Arte dei Muretti a Secco (Multinazionale Croazia, Cipro, Francia, Italia, Grecia, Slovenia, Spagna, Svizzera)-MIPAAF
8. 2017 L’arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani-MIPAAF
7. 2016 La falconeria, un patrimonio umano vivente MIBACT (multinazionale: Italia, Germania, Arabia Saudita, Austria, Belgio, Emirati Arabi Uniti, Spagna, Francia, Ungheria, Kazakhistan, Marocco, Mongolia, Pakistan, Portogallo, Qatar, Repubblica Araba Siriana, Repubblica di Corea, Repubblica Ceca)
6. 2014 La pratica agricola tradizionale della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria- MIPAAF
5. 2013 La dieta mediterranea (multinazionale: Italia, Cipro, Croazia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo) MIPAAF
4. 2013 Le celebrazioni delle grandi macchine a spalla (MIBACT)
3. 2012 Il Saper fare liutario di Cremona (MIBACT)
2. 2008 Il Canto a tenore sardo (MIBACT)
1. 2008 Il teatro delle marionette siciliane e dell’Opera dei Pupi (Mibact)
Video realizzati dalla RAI, in collaborazione con il MiBACT
1979 Arte rupestre della Valcamonica
La Valle Camonica, nell’area alpina dell’Italia settentrionale, possiede una delle più grandi collezioni di incisioni rupestri al mondo, in un sito non ancora completamente esplorato che si estende su di un’area di 70 chilometri. Rappresenta il primo sito italiano iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, nel 1979. Oltre 140.000 simboli e figure intagliati nella roccia lungo un periodo di circa 8000 anni descrivono temi collegati all’agricoltura, alla navigazione, alla guerra, alla caccia, alla magia, ma rappresentano anche figure geometriche simboliche. Le prime tracce dell’uomo in Valle Camonica risalgono almeno a tredicimila anni fa, quando l’area fu interessata da una prima frequentazione umana a seguito dello scioglimento dei ghiacciai, ma solo con l’avvento del Neolitico (V°-IV° millennio a.C.) nella valle si insediarono stabilmente i primi abitanti. A questa fase si fanno risalire tradizionalmente alcune figure antropomorfe (i cosiddetti “oranti”, esseri umani schematici con le braccia rivolte verso l’alto) e certe “raffigurazioni topografiche”. Durante l’Eneolitico (III° millennio a.C.), con lo sviluppo della prima metallurgia, la scoperta dell’aratura e del trasporto su ruota, in Valle Camonica si diffusero alcuni santuari composti da massi-menhir incisi. L’apice dell’arte incisoria nella valle fu raggiunto con l’Età del Ferro (I° millennio a.C.), periodo al quale risale circa il 75% delle incisioni.... continua a leggere
1980 Centro Storico di Roma
Roma, Caput Mundi, è la città più conosciuta al mondo. Fondata secondo la leggenda nel 753 a.C. dai gemelli Romolo e Remo sulle rive del Tevere, Roma fu centro di uno dei più grandi imperi dell’antichità e poi cuore della spiritualità cristiana. Il sito racchiude una serie di strutture di impareggiabile valore artistico, edificate nell’arco di quasi tre millenni di storia: monumenti dell’antichità oggi simbolo della città (quali il Colosseo, il Pantheon e i Fori Imperiali), fortificazioni sviluppate nei secoli, progetti urbanistici del Rinascimento e dell’età barocca, edifici civili e religiosi, sculture e dipinti. Nel corso dei secoli le opere romane hanno influenzato l’architettura, la pittura e la scultura in tutti i territori conosciuti del mondo antico, e in epoche successive sono state prese a modello nell’arte rinascimentale, barocca e neoclassica diffusa in tutto il mondo occidentale Roma rappresenta un esempio unico della successione delle diverse epoche della civiltà occidentale poiché racchiude aree di periodi storici diversi innestate l’una all’altra all’interno di un tessuto urbano unitario. Questa complessa e chiara diversità di stili, che sovrappone differenti linguaggi architettonici, si fonde in un paesaggio urbano uniforme e dona al sito un’immagine fortemente caratteristica. Per tale particolarità, Sigmund Freud paragonò la città di Roma alla struttura della psiche umana, in cui “nulla di ciò che un tempo ha acquistato esistenza è scomparso”..... continua a leggere
1980 Il 'Cenacolo' di Leonardo da Vinci
Il refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano costituisce parte integrante del complesso aerchitettonico, iniziato nel 1463 da Guiniforte Solari e completato alla fine del 15° secolo dal Bramante nel periodo del Ducato Sforzesco. Nella parete nord del refettorio si trova "L'ultima cena", dipinta tra il 1495 e il 1497 dal genio Leonardo da Vinci. Il dipinto viene considerato un capolavoro a livello mondiale che ha segnato una svolta nelle arti pittoriche, in particolare per aver mutato la classica interpretazione della composizione e aver rappresentato Gesù in mezzo ai dodici apostoli subito dopo il suo annuncio che qualcuno di loro lo tradirà. Si tratta del momento più drammatico della Cena, in cui ogni apostolo si domanda, e domanda agli altri, chi può essere il traditore: Leonardo si concentra sull’effetto che le parole di Gesù provocano sugli apostoli, sulla loro reazione e per dipingere pensieri ed emozioni utilizza i gesti e gli atteggiamenti. La novità e l'originalità della rappresentazione risiedono dunque nella descizione pittorica della reazione che ciascuno degli apostoli ha alle parole di Gesù, oltre allo straordinario uso della luce e della prospettiva L’opera è realizzata con una tecnica di pittura diversa da quella dell’affresco tradizionale, che richiedeva velocità di esecuzione affinché la stesura del colore si completasse prima che l’intonaco si fosse asciugato, garantendo in tal modo la durata del dipinto. Nel Cenacolo invece, su un doppio strato di intonaco,Leonardo applicò sul muro a secco la tempera mescolata all’olio..... continua a leggere
1982 Centro Storico di Firenze
Firenze nacque da un insediamento etrusco poi trasformato in colonia romana con il nome di Florentia. Nel corso del Medioevo e nella prima Età Moderna divenne uno dei centri più vitali d’Europa, il luogo di rappresentazione del potere cittadino, sia per le Istituzioni comunali e repubblicane sia per la Signoria Medicea, grazie al fiorente commercio, alla ricca produzione tessile, al vasto impegno dei nuovi ordini religiosi nati nel Duecento e alla accesa vita culturale. Dal Quattrocento Firenze ha esercitato un’influenza predominante sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali, divenendo la “culla del Rinascimento italiano” grazie al lavoro di artisti straordinari come Brunelleschi, Donatello e Masaccio, e a due geni dell’arte quali Michelangelo e Leonardo da Vinci. L’insieme urbano di Firenze, che rappresenta la più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo, è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli che include musei, chiese, edifici e opere d’arte di incommensurabile valore che hanno avuto influenza sullo sviluppo dell’architettura e delle belle arti sia in Italia che in Europa...... continua a leggere
1987 Piazza del Duomo a Pisa
Pisa, importante porto marittimo già nel periodo dell’antica Roma, fu una delle gloriose Repubbliche Marinare italiane e tra l’XI e il XIII secolo impose il suo dominio nel Mediterraneo occidentale e centrale. La città, che si affaccia su un’ampia ansa dell’Arno, oggi non si trova più in prossimità del mare ma conserva intatto il suo tessuto urbano con chiese, palazzi e case medievali. Piazza del Duomo, conosciuta come Campo dei Miracoli, ospita quattro edifici capolavori dell’architettura medievale: la Cattedrale, il Battistero, il Campanile e il Cimitero. La Cattedrale rappresenta un nuovo modello di chiesa, per l’architettura policroma e l’uso del loggiato, che si ritrova in altre città toscane, come Lucca e Pistoia, ma anche nei territori che furono sotto il dominio di Pisa, quali la Sardegna e la Corsica. Sulle fiancate vennero inseriti materiali di reimpiego provenienti da monumenti di età romana per sottolineare la grandezza di Pisa come “altra Roma”. Il Battistero è una struttura imponente cinta, come la Cattedrale, da arcate su colonne ed ha un sistema di copertura costituito da una doppia cupola, una interna a tronco di cono e una esterna a calotta emisferica, che dota l’ambiente di un’acustica eccezionale che ne fa un vero e proprio ‘strumento musicale’. Il Campanile, con le sue sette enormi campane e la splendida architettura, si inclinò poco dopo la sua costruzione e divenne quella che ancora oggi è conosciuta come la Torre Pendente. ..... continua a leggere
1987 Venezia e la sua Laguna
Nella laguna, che si estende su una superficie di oltre 50.000 km², la natura e la storia si intrecciano sin dal V secolo, quando le popolazioni locali, per sfuggire alle invasioni barbariche, trovarono rifugio sulle isole sabbiose di Torcello, Jesolo e Malamocco. Questi insediamenti temporanei divennero gradualmente permanenti e Venezia, nata dalla riunione in un unico sistema urbano di 118 piccole isole collegate da canali e piccoli rii, nel X secolo divenne un importante potenza marittima e una delle maggiori capitali del mondo medievale. Fin dalle origini Venezia fu caratterizzata da un rapporto singolare con l’acqua e nel corso dei secoli, durante il periodo di espansione, quando fu costretta a difendere i propri mercati dalle iniziative commerciali degli arabi, dei genovesi e dei turchi ottomani, Venezia non cessò mai di consolidare la propria posizione nella laguna. In questo mare interno sorge una delle aree edificate più spettacolari del Medioevo: da Torcello, a Nord, fino a Chioggia, verso Sud, quasi ognuna delle minuscole isole vantava un insediamento, una cittadina, un villaggio di pescatori e un centro di produzione artigianale.
Venezia e il suo paesaggio lagunare sono dunque il risultato di un processo dinamico che dimostra l’interazione nel tempo tra l’uomo e l’ecosistema del suo ambiente naturale. L’intervento umano si distingue per le elevate capacità tecniche e creative nella realizzazione di opere idrauliche e architettoniche nell’area lagunare, che hanno reso Venezia un’opera d’arte e che le hanno consentito di esercitare un’influenza notevole sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali. Basti pensare ai “fondachi”, edificati sulla base ..... continua a leggere
1990 Centro Storico di San Gimignano
"San Gimignano delle belle torri" si trova in Toscana, 56 kmn a sud di Firernze, ed è una una testimonianza eccezionale della civiltà medievale poiché racchiude, all’interno di un’area limitata, tutte le strutture tipiche della vita urbana: piazze e strade, case e palazzi, pozzi e fonti. Le 14 torri gentilizie ancora intatte (erano 72) contribuiscono alla conservazione dell'atmosfera e dell'aspetto feudale della città, che intrattiene un virtuoso dialogo con il paesaggio circostante e rappresenta un gioiello dell'urbanistica medievale e scrigno di capolavori dell'arte italiana tra il XIV e il XV secolo. Il centro storico di San Gimignano è un sito culturale di valore eccezionale, per la sua omogeneità architettonica e la sua originale disposizione urbana ed ha preservato la sua autenticità grazie alla rigida applicazione dei principi del restauro. Gli interventi su monumenti e edifici, per i quali vengono usati solo materiali e tecniche tradizionali, rispettano le principali caratteristiche del patrimonio culturale, dell’architettura, della storia e dell’arte. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Comitato Patrimonio Mondiale Unesco , responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale, e di prendere visione del dossier di San Gimignano..... continua a leggere
1993 I sassi e il parco delle chiese rupestri di Matera
Matera si trova in Basilicata, nell'Italia meridionale.Il sito Patrimonio Mondiale comprende i Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri, un complesso di case, chiese, monasteri ed eremi costruiti nelle grotte naturali della Murgia, un altopiano calcareo caratterizzato da profonde fessure, burroni, rocce e caverne. Da sempre in questa zona l'uomo ha scelto la vita in grotta, testimoniando un adattamento all'ambiente che nel corso dei millenni si è tradotto in una forma abitativa, peculiare di Matera, di eccezionale valore culturale ed antropologico. Le abitazioni nei due Sassi di Matera, il Caveoso e il Barisano, circondano la Civita, ossia il nucleo più antico della città, che si trova nella parte più elevata. Le grotte nei Sassi sono di diverse forme e dimensioni e col tempo divennero la base per la sopraelevazione delle prime abitazioni, integrandosi pienamente con l'ambiente anche grazie all'uilizzo, per gli elementi edificati, delle stesse rocce di scavo dei vani. Il risultato è un insieme di abitazioni sui toni del grigio e del bianco che a malapena si distinguono dalle rocce nelle quali sono inserite. La tipica abitazione all’interno dei Sassi di Matera è disposta su tre livelli, comprendendo anche la stalla, la cantina e la cisterna. Nella maggioranza dei casi gli ambienti erano misti, era molto comune ad esempio avere camere da letto che ospitavano sia le persone sia gli animali. Le abitazioni nei Sassi sono state abbandonate a partire dal 1952 ed oggi.... continua a leggere
1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
Vicenza, nel nord est dell’Italia, fu fondata nel II secolo a.C. ma divenne un centro di primaria importanza solo sotto il governo veneziano, tra il XV e il XVIII secolo.
Il periodo d’oro di Vicenza inizia nel 1540, quando l’aristocrazia veneziana riorganizza la città e le sue campagne e Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio, uno dei maggiori architetti dell’epoca, viene incaricato di progettare le nuove residenze di proprietà dei nobili veneziani. In quegli anni Vicenza si adorna di meravigliosi palazzi privati ed edifici pubblici e nelle campagne vengono progettate ville straordinarie. Gli edifici progettati da Palladio realizzano una dialettica continua tra antico e moderno e sono riconoscibili per l’eleganza, l’equilibrio, la simmetria. Con le sue opere Palladio modifica l’impianto urbanistico della città e parte del paesaggio circostante, realizzando una originale interpretazione vivente dell’antichità classica che influenzerà profondamente l’urbanistica e il paesaggio dei paesi europei e di tutto il mondo. Le opere di Palladio riconosciute Patrimonio Mondiale consistono in 23 palazzi a Vicenza e 24 ville nel territorio circostante. I palazzi sono inseriti nel tessuto urbano della città medievale e creano un pittoresco insieme di stile gotico veneziano e classicismo palladiano ispirato all’architettura romana classica..... continua a leggere
1995 Centro storico di Napoli
Napoli, fondata dai Greci nel 470 a.C., è sempre stata una delle città portuali più importanti del mediterraneo ed ha giocato un ruolo fondamentale nella trasmissione della cultura greca alla società romana. Già nel VI secolo a.C. alcuni coloni greci avevano fondato sull’isolotto di Megaride, dove oggi sorge Castel dell’Ovo, la città di Partenope, richiamando il nome di una sirena che, secondo la leggenda, si era suicidata non sopportando che Ulisse fosse riuscito a sfuggire al suo canto,.
Nei secoli Napoli subisce il dominio dell’Impero Bizantino, dei Normanni, e con la dinastia Angioina (1265-1442) si espande fino ai sobborghi, divenendo il simbolo del prestigio e del potere della famiglia. Nei due secoli di dominio spagnolo, sotto gli Aragonesi, vengono realizzati numerosi interventi volti a razionalizzare l’impianto urbanistico e a costruire edifici grandiosi, tra i quali il bellissimo Palazzo Reale, oltre alla costruzione di mura che rendono Napoli una compatta struttura difensiva rafforzata da quattro castelli. Dopo una breve parentesi asburgica (1707-1734), Napoli diventa capitale di un regno indipendente sotto la dinastia borbonica e rivaleggia con le altre capitali europee esercitando rilevanti influssi in molti campi della cultura, legati soprattutto all’arte e architettura, e raggiungendo vari primati nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica. Sempre durante il governo dei Borbone, l’aspetto della città cambia con un ingrandimento del porto e il risanamento di alcuni borghi che, con i successivi interventi ottocenteschi, caratterizzano ancora oggi il tessuto urbano di Napoli...... continua a leggere
1995 Centro Storico di Siena
Siena è una città medievale eccezionale, un capolavoro di inventiva, dove gli edifici sono stati disegnati per adattarsi al tessuto urbano e formare un tutto con il paesaggio circostante. Per queste sue caratteristiche, Siena ha influito in modo sostanziale sull’arte, l’architettura e la pianificazione urbana durante il Medio Evo, sia in Italia che in Europa. Il centro storico è delimitato dagli antichi bastioni, costruiti tra il 14° e il 16° secolo, che seguono il contorno delle tre colline sulle quali è stata costruita la città, collegate da tre grandi strade che si intersecano a Y in una valle poi diventatata Piazza del Campo. Dentro le mura fortificate, lunghe sette chilometri, sopravvivono nelle loro funzioni originarie case-torri, palazzi, chiese e strutture religiose ma sanche alcune splendide fontane, la rete stradale e gli spazi verdi correlati al piano urbano. Attraverso i secoli la città ha mantenuto il suo aspetto gotico acquisito tra il 12° e il 15 ° secolo, grazie anche all’utilizzo dell’arco senese che, portato nella città dall’oriente durante le Crociate, è rimasto un elemento architettonico predominante fino al Rinascimento.
Tenuto conto del suo attuale stato di conservazione e di autenticità storica, si deve dire che Siena è un raro esempio di città storica medievale di tali dimensioni, in parte perché è stata risparmiata dal moderno sviluppo industriale, in parte perché è rimasta fuori dalle aree di grande sviluppo nazionale. Il numero di abitanti relativamente basso, che corrisponde a quello del periodo medievale, ha preservato la città anche da estensioni urbane su larga scala che potessere alterare il suo tessuto storico..... continua a leggere
1995 Crespi d'Adda
Il villaggio operaio di Crespi d'Adda è sito nel comune di Capriate San Gervasio, in Lombardia, nell'estrema punta meridionale dell'"Isola Bergamasca", racchiusa tra i fiumi Adda e Brembo e le Prealpi. Crespi d'Adda è uno straordinario esempio di "città aziendale", un fenomeno che si è sviluppato in Europa e Nord America nel XIX e all'inizio del XX secolo, espressione della filosofia prevalente di industriali illuminati nei confronti dei loro dipendenti. Il villaggio fu fondato da Cristoforo Benigno Crespi per ospitare gli operai della sua fabbrica tessile e la sua configurazione finale fu sviluppata dal figlio di Cristoforo, Silvio Benigno Crespi che aveva studiato il funzionamento dei cotonifici tedeschi e inglesi. Silvio creò una città allo scopo di fornire abitazioni confortevoli e servizi per poter usufruire di una manodopera stabile e prevenire il conflitto industriale. La città restò di proprietà di una sola famiglia fino agli anni '70 quando numerosi edifici, in particolare case, vennero vendute a privati. Lo spopolamento provocò un significativo declino dell'attività industriale. Completata alla fine degli anni '20, la città offriva ai dipendenti un elevato standard di vita grazie ad abitazioni multi-familiari (ognuna con un giardino) e servizi comunitari molto avanzati per l'epoca. L'intero villaggio era disposto secondo una forma geometricamente regolare, intersecata dalla strada principale proveniente da Capriate. Le fabbriche e gli uffici erano situati su un lato della strada, corrispondente all'argine sinistro del fiume Adda, mentre il villaggio stesso si trovava sul lato opposto della strada e seguiva una griglia rettangolare di strade su tre linee. Le case si differenziavano le une dalle altre per lo stile, il che contribuiva a offrire una piacevole varietà di paesaggi urbani, legata al ruolo che i suoi occupanti ricoprivano originariamente all'interno della fabbrica..... continua a leggere
1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il suo Delta del Po
Ferrara fu la prima città rinascimentale ad essere sviluppata secondo un complesso piano urbanistico che dava la precedenza ad una disposizione armoniosa della prospettive urbane piuttosto che alla bellezza dei singoli edifici. La città raggiunse i vertici dell'architettura e del prestigio rinascimentale con il dominio della famiglia d'Este. Gli Estensi, che fecero di Ferrara la propria corte, consideravano la disposizione urbana interna alla prima cinta di mura difensive inadatta a rappresentare la propria grandezza e il proprio predominio sul territorio. Per questo decisero di intervenire radicalmente sull’assetto della città, mutandone struttura e aspetto e inventando il concetto di “piano regolatore”. In questo modo dettero vita ad una serie di progetti urbanistici mai realizzati prima, il più importante dei quali fu l'Addizione Erculea di Biagio Rossetti, alla fine del 15° secolo, basato sul concetto di prospettiva, che consiste nel bilanciare i principi umanistici legati alla forma e al volume in architettura con lo spazio aperto, i bisogni della città e le tradizioni locali. Tra il 14° e il 16° secolo la famiglia d’Este intraprese il recupero di terreni estensivi e alcuni progetti edilizi che dettero all’area del delta del Po un caratteristico collegamento con Ferrara. Le trasformazioni della campagna intorno alla città, oltre alla creazione di nuovi canali e strade, inclusero l’istituzione di “castalderie”, grandi tenute agricole dotate di palazzi di pregio e ampi giardini collegate alla città attraverso.... continua a leggere
1996 Castel del Monte
Castel del Monte si trova ad Andria, in Puglia, lungo la costa adriatica dell’Italia meridionale, ed è situato su un’altura che domina la regione circostante.
Fatto costruire nel 1240 dall’Imperatore Federico II di Svevia, il Castello rappresenta un capolavoro dell’architettura militare medievale, nonostante sia privo di alcuni elementi tipici come il fossato. Per la sua localizzazione, la precisione matematica ed astronomica della sua disposizione e la forma perfettamente ottagonale il Castello riflette la cultura umanistica e la vasta educazione del suo fondatore: Federico II infatti, appassionato di matematica, poesia, filosofia, astronomia, era dotato di uno spirito cosmopolita, tanto da accogliere presso la sua corte studiosi greci, arabi, italiani ed ebrei. Grazie alla sua personalità di sovrano illuminato, Federico II viene considerato il precursore dei moderni umanisti e durante il suo regno l’intensa attività culturale nell’Italia meridionale si svolse in un clima di pace, tolleranza e prosperità. Il numero otto, che possiede un valore fortemente simbolico, rappresenta l’elemento caratterizzante del castello: attorno al cortile ottagonale si dispongono sia al piano terra che al primo piano otto sale a pianta trapezoidale, a formare un ottagono, sui cui spigoli si innestano otto torri di analoga forma.
Castel del Monte possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, l’armonia e la fusione di elementi culturali venuti dal Nord Europa, dal mondo musulmano e dall’antichità classica..... continua a leggere
1996 Centro Storico di Pienza
Pienza, situata sulla sommità di un colle dominante la Val d’Orcia, 53 Km a sud-est di Siena, fu fondata nel Medioevo con il nome di Corsignano. La città fu poi ribattezzata e ridisegnata nel tardo XV secolo da Papa Pio II. Nato in questa città toscana, Enea Silvio Piccolomini fu un importante umanista, prima di essere eletto Papa nel 1458. Fu in questa cittadina della Toscana che i concetti urbanistici rinascimentali vennero messi in pratica per la prima volta, in seguito alla decisione di Pio II di incaricare Bernardo Rossellino di trasformare l’aspetto del proprio borgo natio. Rossellino applicò i principi del suo maestro, Leon Battista Alberti, filosofo ed architetto umanista, autore del primo trattato sull’architettura del Rinascimento. Il Papa fu anche ispirato dal filosofo tedesco e cardinale Niccolò Cusano e dalla tradizione gotica germanica. Ciò è evidente all’interno della Cattedrale di Pienza, nel tipico stile tardogotico delle chiese della Germania meridionale, mentre l’esterno è in pure forme rinascimentali. Il campanile mescola forme gotiche e rinascimentali. La nuova visione dello spazio urbano si concretizzò nella splendida piazza trapezoidale, nota come Piazza Pio II. La costruzione di importanti nuovi edifici intorno alla piazza iniziò nel 1459, ed incluse la cattedrale, il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Borgia (o Palazzo Episcopale), il Presbiterio, il Municipio ed il Palazzo Ammannati. Pur conservando in buona parte il piano urbanistico medievale, un nuovo asse stradale, Corso Rossellino, fu costruito per collegare le due porte principali delle mura medievali, che furono anche ricostruite nello stesso periodo. Il progetto di Pio II di sviluppare la città come la sua residenza estiva comportò la costruzione o ristrutturazione di circa 40 edifici, pubblici e privati.... continua a leggere
1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna
Il sito seriale UNESCO I monumenti paleocristiano di Ravenna è costituito da otto monumenti - il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Battistero degli Ariani, la Cappella Arcivescovile, il Mausoleo di Teodorico, la Chiesa di San Vitale e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe - edificati tra il V ed il VI secolo D.C. Questi edifici di culto riflettono le importanti vicende storiche, politiche e religiose di Ravenna, divenuta prima capitale dell’Impero Romano d’Occidente (AD 402), poi nota in Italia come la capitale ostrogota e bizantina. Il Mausoleo di Galla Placidia, di piccole dimensioni, ma ricoperto all’interno da una preziosa e suggestiva decorazione musiva su un fondo blu notte, appartiene alla tradizione dell’architettura latina d’Occidente. Il Battistero Neoniano, splendente di tarsie marmoree, di stucchi e mosaici policromi nella cupola, costituisce un esempio raffinato e perfettamente conservato di battistero paleocristiano. Del periodo più fulgido del regno dei Goti, il Battistero degli Ariani, conserva mosaici che rappresentano il battesimo di Cristo, e particolarità iconografiche che riflettono i principi di fede ariana. Sempre sotto il regno di Teodorico venne costruita la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, con funzione di cappella palatina, i cui mosaici appartengono alla tradizione stilistica romana e allo stesso tempo mostrano il forte influsso bizantino. Il Mausoleo di Teodorico è un episodio architettonico unico e irripetibile: costruito con grandi blocchi di pietra d’Istria, a pianta centrale, è l’unico esempio superstite rimasto di una tomba di re barbarico... continua a leggere
1996 Trulli di Alberobello
I trulli, tipiche abitazioni in pietra calcarea di Alberobello nel sud della Puglia, sono esempi straordinari di edilizia in pietra a secco a lastre, una tecnica risalente all’epoca preistorica e tuttora utilizzata in questa regione. Sebbene i trulli rurali siano sparsi per tutta la Valle d’Itria, la massima concentrazione di esemplari meglio conservati di questa forma architettonica si trova nella cittadina di Alberobello, con più di 1500 strutture nei rioni di Monti e Aja Piccola. I trulli sono delle tradizionali capanne in pietra a secco con il tetto composto da lastre incastonate a secco. I trulli generalmente servivano come ripari temporanei o come abitazioni permanenti dai piccoli proprietari terrieri o lavoratori agricoli. I trulli erano costruiti in pietra calcarea lavoratae grossolanamente, estratta durante gli scavi per la realizzazione di cisterne sotterranee, pietre raccolte nella campagna e da affioramenti rocciosi circostanti. Tali costruzioni hanno la caratteristica struttura rettangolare con tetto conico in pietre incastonate. I muri imbiancati dei trulli sono edificati direttamente sulle fondamenta in pietra calcarea e realizzati con la tecnica della muratura a secco, senza malta o cemento. Sui muri a doppio rivestimento con nucleo incoerente si apre una porta e piccole finestre. Un focolare interno e delle alcove sono incastonati nelle spesse mura. Anche i tetti sono a doppio strato: un rivestimento interno a volta in pietre di forma conica, culminante in chiave di volta, ed un cono esterno impermeabile costituito da lastre di pietra calcarea, note come chianche o chiancarelle. I tetti delle costruzioni recano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso, e terminano con un pinnacolo decorativo che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne o la sfortuna.... continua a leggere
1997 Area archeologica di Agrigento
L’area archeologica di Agrigento, conosciuta come Valle dei Templi, si trova lungo la costa meridionale della Sicilia e copre il territorio dell’antica polis, dalla Rupe Atenea all’acropoli, dai templi dorici sulla collina sacra alla necropoli fuori le mura. Gli straordinari templi dorici testimoniano la grandezza e la supremazia di Agrigento, fondata dai greci nel VI secolo a.C. e divenuta una delle città più importanti del Mediterraneo, per gli scambi commerciali ma anche per la vita culturale. Nella città nacque nel 495 a.C. il filosofo Empedocle. La storia di Agrigento dopo l’assoggettamento ai Cartaginesi nel 406 a.C. vede una rinascita con la conquista da parte dei Romani nel 210 a.C., ma anche il declino e lo spopolamento conseguenti al successivo indebolimento dell’Impero Romano. La città diventa prima araba (nell’829) e poi normanna (nel 1086) e mantiene il nome datole dagli ultimi dominatori, Girgenti, fino al 1927, quando riprende il nome classico di Agrigento. A metà del Novecento alcune riprese aeree svelano l’antico impianto urbano che si estendeva in tutta l’area della collina meridionale ai piedi della rupe Atenea e che tuttora, in parte, giace sotto i campi e gli uliveti. Oggi il sito originario, splendidamente conservato, è un magnifico esempio dell’architettura greca e una testimonianza tra le più significative al mondo dell’architettura dorica.... continua a leggere
1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
Il sito del Patrimonio Universale include tre aree archeologiche distinte: le antiche città di Pompei ed Ercolano con la Villa dei Misteri e la Villa dei Papiri, in esse comprese, e la villa A (villa di Poppea) e villa B (villa di L. Crasso Terzio) a Torre Annunziata (Oplontis). La vasta estensione della città commerciale di Pompei contrasta con i resti, più ridotti ma meglio conservati, di Ercolano, località di villeggiatura, mentre gli splendidi affreschi della Villa Oplontis a Torre Annunziata donano una vivida raffigurazione dell’opulento stile di vita di cui godevano i ceti più facoltosi agli inizi dell’impero romano. L’eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79 D.C. travolse le due prospere città romane di Pompei ed Ercolano, e numerose altre ville di lusso della zona. Pompei è l’unico sito archeologico al mondo a fornire un quadro completo dell’antica città romana. Il forum principale è affiancato da diversi edifici pubblici imponenti, come il Capitolium, la Basilica ed i templi, e la città è anche attrezzata con bagni pubblici, due teatri ed un anfiteatro. Ma Pompei è famosa soprattutto per il suo unico insieme di edifici domestici, allineati lungo strade ben pavimentate. Fra tutti, l’edificio più importante di Pompei è forse la Villa dei Misteri, un’enorme costruzione che prende il nome dagli splendidi affreschi del triclinium, raffiguranti i riti di iniziazione (‘misteri’) del culto di Dioniso. Una delle caratteristiche peculiari di Pompei sono i numerosi graffiti sui muri. Numerosi edifici pubblici straordinari sono ben preservati ad Ercolano, tra cui una spaziosa palaestra, e due bagni pubblici. ... continua a leggere
1997 Costiera Amalfitana
La costiera amalfitana si trova lungo la costa tirrenica dell’Italia meridionale, subito a sud di Napoli. E’una zona di grande bellezza naturale, caratterizzata da terrazzamenti per la coltivazione di vigneti e frutteti e da cittadine di grande valore architettonico e artistico, tra le quali Amalfi e Ravello. L’area del sito Unesco comprende dodici comuni e molteplici testimonianze storico-artistiche che ne rappresentano l’identità delle origini: dalle ville romane di Minori e Positano del I secolo d.C. all’architettura pubblica e privata medievale, dai preziosi manufatti di oreficeria e artigianato custoditi dentro chiese e musei, alle meraviglie naturalistiche della Valle dei Mulini e alle cupole maiolicate di Vietri, insegna di un artigianato ceramico famoso nel mondo. Ovunque i giardini di limoni, che per tutto l’anno punteggiano di giallo il verde cupo del fogliame sui fianchi della montagna che precipita verso il mare e si fonde con i colori dell’acqua, che lungo questa costa cambiano continuamente tra il turchino, l’indaco, lo smeraldo. La Costiera Amalfitana è un meraviglioso esempio di paesaggio mediterraneo con straordinario valore naturale e culturale. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale. Per approfondimenti di carattere storico ed artistico, in particolare per docenti e studenti, si consiglia di visitare il sito del progetto "Patrimonio mondiale nella scuola" ... continua a leggere
1997 Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta
L'eccezionale complesso monumentale di Caserta fu realizzato dall'architetto Luigi Vanvitelli per volere di Carlo di Borbone, nella seconda metà del XVIII secolo, al fine di rivaleggiare con Versailles e Madrid. Il sito é composto dal sontuoso Palazzo con il parco, i giardini, una zona boscosa, l'Acquedotto Carolino e il complesso industriale di San Leucio, destinato alla produzione di tessuti in seta. La Reggia è il fulcro dell'intera composizione, impostata su un asse centrale che collega e unifica l'intero complesso. Con i quattro cortili e gli scenografici vestiboli, la Reggia è un esempio di struttura monumentale destinata agli alloggi dei sovrani e al soggiorno dell’intera corte e, al tempo stesso, un centro amministrativo ispirato al modello dell’Escorial in Spagna. Il parco è l'ultimo dei grandi giardini formali europei ispirato alle creazioni di Versailles e ai modelli cinquecenteschi delle ville romane e toscane. Il Giardino Inglese è uno dei più importanti, antichi e pittoreschi esempi di giardino paesaggistico realizzati in Europa. Fulcro del complesso di San Leucio è l’antico Casino del Belvedere trasformato dal re Ferdinando IV di Borbone in filanda, creando una comunità ideale di lavoratori, a cui sono garantiti case, le scuole, l'assistenza medica e tutti i servizi, simbolo di un modello di società basato sui valori del lavoro e dell'uguaglianza. Eccezionale elemento fisico di connessione è l'Acquedotto Carolino, che costituisce una vera e propria infrastruttura a servizio non solo del palazzo e dei giardini ma anche delle ferriere, dei mulini e delle industrie manifatturiere disposte lungo il percorso. ... continua a leggere
1997 Modena Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
Nel 187 a.C. lungo la Via Emilia, nella Pianura Padana dell'Italia settentrionale, venne fondata la città romana di Mutina, oggi Modena. Tra il IX e il XIII secolo la città si sviluppò come importante centro medievale e successivamente, divenuta capitale del Ducato degli Estensi nel 1598, si arricchì di numerosi edifici religiosi e civili che conferirono alla città un aspetto maestoso e solenne, Oggi Modena, città natale del tenore Pavarotti, è conosciuta in tutto il mondo per le fabbriche di auto sportive (Ferrari, Maserati), oltre che per la produzione di insaccati e dell’aceto balsamico che viene prodotto dal mosto delle uve trebbiane delle colline modenesi. Il complesso monumentale costituito dalla Cattedrale, dalla Torre Civica e dalla Piazza Grande offre un esempio di sviluppo urbano strettamente collegato ai valori della vita civica, specialmente nelle relazioni che esso rivela tra l’economia, la religione e la vita politica e sociale della città. Tra il XII e il XIII secolo il complesso monumentale ha rappresentato una delle principali scuole di un nuovo linguaggio figurativo destinato ad avere una enorme influenza sullo sviluppo dell’arte romanica nella pianura padana. A livello europeo, le sculture della Cattedrale di Modena offrono un punto di vista privilegiato per comprendere il contesto culturale che ha accompagnato la rinascita della scultura monumentale in pietra. Pochissimi altri complessi monumentali, tra i quali quelli di Tolosa e Moissac, possono vantare tale importanza sotto questo particolare punto di vista. ... continua a leggere
1997 Orto botanico di Padova
L’Orto Botanico dell’Università di Padova, creato nel 1545, è il più antico del mondo occidentale che ancora conservi la sua forma e ubicazione iniziali.
Detto anche “giardino dei semplici”, poiché destinato inizialmente alla sola coltivazione delle piante officinali (chiamate nel Medioevo “i semplici”) usate per produrre i medicamenti, l’Orto padovano costituì un passo avanti fondamentale per la storia della medicina e della scienza botanica e anche un esempio illustre dei canoni estetici del Rinascimento per l’architettura dei giardini. Il suo disegno originale è costituito da una circonferenza centrale, che simboleggia il mondo, circondato da un anello d’acqua. Nella circonferenza è iscritto un quadrato, suddiviso in quattro unità da sentieri ortogonali, orientati secondo le principali direttrici cardinali. Questa forma è una raffigurazione dell’universo adottata fin dai tempi antichi, poi ripresa in età moderna dagli architetti del Quattro e Cinquecento, e ricorda lo schema della città ideale del Rinascimento. Nel 1585 vi venne messa a dimora una palma di S. Pietro, anche detta palma nana per via delle sue dimensioni ridotte e unica palma attualmente spontanea in Europa, davanti alla quale il grande poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe nel 1786 ebbe una grande intuizione a proposito degli studi sull’evoluzione che stava elaborando e che riportò nel suo Saggio sulla metamorfosi delle piante (1790): da allora la palma di S. Pietro è universalmente nota come Palma di Goethe. L’Orto Botanico di Padova, che svolge ancora il suo ruolo originale come centro di attività didattica universitaria, educazione e ricerca scientifica, ha rappresentato una fonte di ispirazione per molti altri giardini in Italia e in Europa. ... continua a leggere
1997 Piazza Armerina, villa romana del Casale
La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, è l’esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. La Villa del Casale è una delle più lussuose del suo genere ed è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici (IV secolo d.C.), che vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ più belli. Questo tesoro musivo testimonia le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico – tra mondo romano e area nordafricana. La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le scene di caccia e di giochi. La Villa del Casale rappresenta dunque una fondamentale testimonianza per la comprensione della vita e della civiltà romana di cui ci offre, grazie alla perfetta conservazione degli ambienti e delle rappresentazioni musive, un inimitabile affresco. La Villa continuò ad essere abitata anche In epoca bizantina e altomedievale (V-VII secolo) e nel periodo arabo-normanno (X-XII secolo) era ancora frequentata come emporio e centro agricolo. Tra il XIV e il XV secolo, dopo le devastazioni dei secoli precedenti, si costituì un nuovo centro agricolo denominato il Casale, da cui proviene l’odierna denominazione dell’area archeologica. ... continua a leggere
1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole di Palmaria, Tino e Tinetto
La Riviera Ligure tra Porto Venere e le Cinque Terre, a est di Genova, rappresenta un paesaggio culturale di straordinario valore in quanto testimonia l'interazione armoniosa tra la gente e la natura per produrre un paesaggio di eccezionale qualità scenica, illustrando un modo di vivere che è esisitito per centinaia di anni e che continua a rivestire un ruolo socioeconomico importante nella vita della comunità. Il sito comprende Portovenere, le Cinque Terre ( (Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, che Montale ha amorevolmente definito "asserragliati tra le rupi e il mare" ) e gli isolotti di Tino, Tinetto e Palmaria, tutti riuniti in un paesaggio che rappresenta un unicum per le sue caratteristiche geomorfologiche, ambientali, antropiche e architettoniche, le une inestricabilmente legate alle altre. Notevole, da un punto di vista storico, il borgo di Porto Venere le cui origini sono documentate a partire dal II secolo d.C. quando, in un antico itinerario nautico, viene indicato quale stazione navale delle triremi romane per le rotte della Gallia e della Spagna. Il sito offre un ineguagliabile panorama con l’unicità degli antichi portali delle case-torri che si allineano strette l’una all’altra lungo i caruggi e il Castello Doria, che rappresenta un mirabile modello d’architettura militare genovese. Caratteristica la Chiesina di San Pietro, arroccata sulla roccia costruita dai Genovesi sulle vestigia di una chiesa paleocristiana.
Le Cinque Terre risalgono ai primi secoli del secondo millennio e si presentano oggi come minuscoli borghi arroccati sulla scogliera, con vicoli stretti tra lke case colorate a tinte vivaci. Corniglia è l’unico paese ad essere quasi inaccessibile dal mare e per raggiungerlo bisogna salire una lunga scalinata di 377 gradini.... continua a leggere
1997 Residenze Sabaude
Il sistema delle Residenze Sabaude ha origine nel 1563 quando il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, fa di Torino la capitale del ducato e decide di avviare un progetto di riorganizzazione complessiva del territorio con l’obiettivo di celebrare il potere assoluto della casa regnante. I suoi successori, tra il XVII e il XVIII secolo, realizzano il programma con l’organizzazione della “Zona di Comando” nel centro della città e la creazione di un sistema di maisons de plaisance, la “Corona di Delizie”, mediante la rifunzionalizzazione di residenze preesistenti e la costruzione di nuovi edifici, destinati alla pratica venatoria e al loisir della corte. Il carattere unitario del complesso di edifici, che rappresentano un panorama completo dell’architettura monumentale europea del XVII e XVIII secolo, è dato dalla omogeneità stilistica dovuta al gruppo di architetti e artisti di corte operanti in maniera diffusa nelle residenze e nei palazzi governativi (tra questi anche Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri, Claudio Francesco Beaumont). Il sito seriale è composto da 22 edifici, 11 situati nel centro di Torino, gli altri distribuiti secondo un impianto radiocentrico intorno alla città. La “ZONA DI COMANDO” è un ampio complesso di edifici connessi alla corte, dove il potere accentrato veniva esercitato nelle sue forme politiche, amministrative e culturali e comprende il Palazzo Reale, l’Armeria Reale, il Palazzo della Prefettura e Archivio di Stato (che costituiscono uno dei primi esempi, nel mondo occidentale, di architettura nata specificatamente con funzioni amministrative e di archivio), la Facciata del Teatro Regio ( sopravvissuta ad un incendio nel 1936 che distrusse il resto del teatro), l’Accademia Militare (della cui originaria struttura seicentesca permangono oggi ... continua a leggere
1997 Su Nuraxi di Barumini
Il sito archeologico Su Nuraxi di Barumini, che si trova nella Sardegna centrale, su un’altura che domina una vasta e fertile pianura, rappresenta il più famoso esempio di complessi difensivi dell’Età del Bronzo caratteristici dell’isola conosciuti come nuraghi. Costruito nel secondo millennio a.C. e occupato fino al terzo secolo d.C., il nuraghe di Barumini è costituito dalla caratteristica massiccia torre centrale a tronco di cono, originariamente alta più di 18 metri, realizzata con pietre molto grandi disposte a secco in cerchi concentrici sovrapposti che si stringono verso la sommità. La costruzione era destinata ad una singola famiglia ma successivamente, seguendo l’evoluzione politica e sociale dell’isola, la torre fu inglobata in una struttura composta da quattro torri unite da un muro in pietra e con il cortile coperto da un tetto. Nel tempo fu costruita una seconda cinta di mura e il nuraghe divenne un villaggio fortificato, un piccolo insediamento urbano abitato dalle famiglie dei soldati e da artigiani. La civiltà nuragica svolse un ruolo importante nella diffusione della cultura micenea e, in seguito, di quella fenicia anche se alcune sue peculiarità, forse perché estranee alla cultura greca classica, rimangono avvolte dal mistero. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale. Per approfondimenti di carattere storico ed artistico, in particolare per docenti e studenti, si consiglia di visitare il sito del progetto "Patrimonio mondiale nella scuola"... continua a leggere
1998 Area Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
Aquileia si trova in Friuli-Venezia Giulia ed era una delle principali città dell'Impero Romano, fondata nel 181 a.C. come colonia militare sulle rive del fiume Natisone, all'epoca navigabile, a pochi chilometri dal mare. Aqileia può essere considerata un eccezionale esempio di antica città romana perfettamente conservata anche perché, in gran parte, non è ancora stata riportata alla luce. La Basilica Patriarcale, impreziosita da uno straordinario pavimento in mosaico, fu terminata nel 1031 e giocò un ruolo decisivo nella diffusione del cristianesimo nell'Europa centrale. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO, responsabile dell’iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale, e di prendere visione del dossier di candidatura. Per approfondimenti di carattere storico e artistico, in particolare per docenti e studenti, si consiglia di visitare il sito del progetto “Patrimonio mondiale nella scuola”, un’iniziativa sostenuta dall’ Associazione beni italiani patrimonio mondiale dell’Unesco in collaborazione con MIBACT e MIUR per promuovere la divulgazione dei princìpi cardine dell’Unesco nelle scuole, soprattutto attraverso il portale di carattere didattico... continua a leggere
1998 Centro Storico di Urbino
La piccola città di Urbino si trova sulle morbide colline marchigiane che si affacciano verso il Mar Adriatico, nell’entroterra di Pesaro. La città visse una grande fioritura culturale nel 15° secolo grazie al mecenatismo di Federico di Montefeltro e di suo figlio Guidobaldo, trasformandosi da borgo medievale a splendida corte principesca e centro d’attrazione per artisti e studiosi italiani e stranieri, tra i quali Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Paolo Uccello, Baldassarre Castiglione e Pietro Bembo. Nel clima vitale e stimolante della corte ducale, che influenzò il resto d’Europa, compirono la loro prima formazione anche Bramante e Raffaello, nato a Urbino il 28 marzo 1483. La stasi economica e culturale che colpì la città a partire dal 16° secolo, quando la corte dei della Rovere, signori di Urbino a partire dal 1508, si trasferì a Pesaro, le ha anche consentito di giungere fino a noi intatta nell’aspetto per rappresentare il culmine dell’arte e dell’architettura del Rinascimento, un luogo del tutto eccezionale in cui l’ambiente fisico è perfettamente adattato e al suo passato medievale. Il Centro Storico di Urbino, che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, è racchiuso tra mura bastionate ed è interamente costruito in mattoni cotti.... continua a leggere
1998 Parco Nazionale del Cilento e il Vallo di Diano
Il Cilento, che si affaccia sulla costa tirrenica a sud di Napoli, tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro, è un paesaggio culturale di straordinario valore con testimonianze di insediamenti risalenti a 250.000 anni fa. Nei millenni il Cilento è stato ininterrottamente abitato, prima dagli agricoltori del Neolitico e dalle comunità dell’Età del Bronzo e del Ferro, successivamente da Etruschi, colonizzatori greci, Lucani, Romani. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e il conseguente disfacimento politico e sociale, il Medio Evo vide la rinascita dei centri abitate e delle vie di comunicazione. Il sito rappresenta un’area molto vasta che comprende il Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula. Il Parco Nazionale, una zona montuosa solcata da vallate in cui scorrono fiumi che scendono nel Mar Tirreno, e il Vallo di Diano, un vasto e fertile altopiano, sono un’area Riserva della Biosfera MAB dell’UNESCO dal 1997. La stessa zona è stata Iscritta nella rete dei Geoparchi UNESCO nel 2010, grazie alla bellezza delle numerosissime grotte create dalla natura carsica del terreno, sia nell’entroterra che sulla costa, e alla natura geologica delle rocce che costituiscono il «Flysch del Cilento», caratterizzato da una fitta stratificazione delle rocce che talora assumono forme e colori particolari..... continua a leggere
1999 Villa Adriana
Villa Adriana è costituita da un eccezionale complesso di edifici classici che combinano elementi architettonici egizi, greci e romani. Per costruire la villa, destinata ad essere la residenza suburbana dell’Imperatore Adriano, servirono circa vent’anni, tra il 118 e il 138 d.C., e vennero impiegate tecniche avanzate di costruzione e di idraulica. Essa sorge su un pianoro tra i due affluenti del fiume Aniene nella piana sottostante Tivoli, a est di Roma. L’imperatore scelse tale posizione per numerosi fattori: la grande ricchezza d’acqua e di vegetazione della zona, la vicinanza con Roma, (sole 17 miglia romane, ovvero 28 chilometri) e il collegamento della via Tiburtina. Inoltre, la posizione rialzata e panoramica, situata tra due affluenti dell’Aniene, la rendeva un sito strategico, agevole e allo stesso tempo facilmente difendibile e controllabile. Il progetto architettonico della Villa, considerata la regina delle Ville imperiali dell’antica Roma per l’imponente grandiosità dell’architettura, rappresentava una vera e propria città, estesa su un’area di circa 120 ettari e divisa in quattro nuclei: gli edifici di rappresentanza e termali, il Palazzo imperiale, la residenza estiva e la zona monumentale. La Villa riproponeva gli spazi della città romana ma anche le province dell’Impero, per questo viene definita come una città ideale, in cui le parti si accordano in una grande descrizione simbolica del mondo mediterraneo dell’epoca di Adriano..... continua a leggere
2000 Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti francescani
Nata come insediamento romano, dopo la caduta dell’Impero Romano subì i danni delle invasioni barbariche. Verso l’anno mille, divenuta Comune libero e indipendente e grazie allo sviluppo dei movimenti monastici, Assisi conobbe un periodo di prosperità e di ripresa economica e demografica. Nel 1182 vi nacque San Francesco, fondatore dell’omonimo ordine religioso, che venne proclamato santo nel 1228, solo due anni dopo la sua morte. Da questo momento la storia della città entra di diritto nella storia universale in quanto strettamente associata, fin dal Medioevo, al culto e alla diffusione del movimento francescano e alla trasmissione del suo messaggio universale di pace e di tolleranza. Assisi rappresenta un esempio unico di città santuario, inserita perfettamente nel suo ambiente naturale, che dalle sue origini umbro-romane e medievali è giunta fino ai giorni nostri senza soluzione di continuità. La città possiede un patrimonio di tesori d’arte e architettura religiosa, tra i quali la Basilica di San Francesco, un eccezionale esempio di complesso architettonico che ha influenzato in maniera significativa lo sviluppo dell’arte e dell’architettura stessa. Il complesso basilicale si compone di due chiese sovrapposte, l’Inferiore (1228-1230) e la Superiore (1230-1253), oltre ad una cripta, scavata nel 1818, con la tomba del Santo, dove riposano le spoglie in un semplice sarcofago poggiato sulla viva roccia.... continua a leggere
2000 Città di Verona
Verona si trova nell'Italia settentrionale, sulle rive dell'Adige nel punto in cui il fiume incontra la Pianura Padana. Esistente già come piccolo centro, nel I secolo a.C. diventò un municipio romano e nei secoli successivi vide il dominio degli Ostrogoti, dei Longobardi, di Carlo Magno, rappresentando sempre un centro di primaria importanza militare e culturale. Divenuto comune indipendente nel XII secolo, prosperò sotto la famiglia degli Scaligeri, che realizzarono l’assetto urbano della città e ne posero al centro Piazza delle Erbe, l’antico foro romano, che durante il Medioevo diventò sede del potere politico e amministrativo e che ancora oggi racchiude, armoniosamente accostate o fuse insieme, le vestigia di epoche diverse. Nel 1405 Verona entrò a far parte della Repubblica di Venezia, che nei quattro secoli di dominazione ne arricchì il tessuto urbano con molte opere di riqualificazione. Occupata da Napoleone, fu ceduta nel 1797 agli austriaci, che ne rimarcarono l'aspetto di roccaforte rendendola una delle quattro città fortificate del Quadrilatero difensivo del Lombardo-Veneto. Protagonista del Risorgimento e delle guerre d’indipendenza, Verona fu unita al Regno d’Italia nel 1866. I resti romani sono tra i più importanti del Nord Italia e, tra questi, l'Arena contribuisce tuttora a rendere intensa la vita culturale della città in quanto ospita un vasto programma di rappresentazioni teatrali e musicali di livello internazionale..... continua a leggere
2000 Isole Eolie
Le Isole Eolie, Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea, si trovano a Nord Est della Sicilia e rappresentano una straordinaria testimonianza di nascita ed evoluzione di isole vulcaniche. Nonostante l’attività vulcanica ancora in corso, o anche grazie ad essa, le Eolie sono isole affascinanti, un ambiente naturale ricco di flora e fauna con meravigliose spiagge, cale, grotte, insenature, faraglioni, e con una grande varietà e ricchezza di fondi marini. Al vulcanesimo sono legati anche i primi insediamenti umani a Lipari e Salina, risalenti ad alcuni secoli prima del 4000 a.C., per la ricerca e l’utilizzo dell’ossidiana, il vetro vulcanico dovuto al raffreddamento della lava, che costituiva il materiale più tagliente di cui si potesse disporre. Questo commercio portò alle isole una straordinaria prosperità.
Lo studio delle isole, che risale al 18° secolo, ha fornito alla vulcanologia la definizione di due tipi di eruzione, la vulcaniana e la stromboliana, e continua ad arricchire la scienza del settore. Vulcano, la terza isola dell’arcipelago per dimensioni dopo Lipari e Salina e la più meridionale, rimase disabitata a causa della forte attività vulcanica. Soltanto dopo l’ultima grande eruzione, nel 1888, il Cratere Grande ha cessato di essere attivo e alcuni agricoltori hanno potuto insediarsi e vivere sull'isola. Attualmente l’attività vulcanica è limitata alle emissioni fumaroliche, presenti pressoché ovunque..... continua a leggere
2001 Villa d'Este
Il complesso di Villa d’Este a Tivoli è uno degli esempi più notevoli e raffinati della cultura rinascimentale. In virtù del suo progetto innovativo e della creatività delle componenti architettoniche del parco (fontane, bacini ornamentali, ecc.), rappresenta un esempio unico di giardino all’italiana del Cinquecento.Villa d’Este, uno dei primi giardini delle meraviglie, servì da modello ed ebbe un’influenza decisiva nello sviluppo dei giardini in Europa. Il complesso, composto dal palazzo e dal giardino, venne realizzata da Pirro Logorio su incarico del cardinale ferrarese Ippolito II d’Este il quale, divenuto nel 1550 governatore della città laziale, desiderava una residenza adeguata al suo nuovo status. Il complesso forma un quadrilatero irregolare e copre un’area di circa 4,5 ettari. La pianta della villa è irregolare poiché l’architetto fu costretto a utilizzare alcune parti del preesistente edificio monastico. Il giardino di Villa d’Este si estende lungo pendii scoscesi che scendono dal palazzo fino a una terrazza pianeggiante alla maniera di un anfiteatro. Ciascuno deicinque principali assi trasversali del giardino termina in una fontana. Questa sistemazione degli assi e dei moduli fu adottata per nascondere la forma irregolare del giardino, per modificare attraverso un illusione ottica la relazione tra le dimensioni trasversale e longitudinale, e per dare al palazzo una posizione centrale, sebbene esso sia fuori allineamento rispetto al complesso architettonico... continua a leggere
2002 Le città tardo barocche del Val di Noto Sicilia sud orientale
Durante la dominazione araba Noto aveva funzione di ‘capovallo’, cioè di centro amministrativo di riferimento (in lingua araba waal o wali), da cui Vallo o Val di Noto. Le otto città che fanno parte del sito, Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli, si trovano nel sud est della Sicilia.
Tutte furono ricostruite dopo il terribile terremoto del 1693, che rase letteralmente al suolo interi centri abitati, devastando completamente la memoria urbanistica della zona. Il volto attuale di quest’area dell’Isola è dunque il risultato di una ricostruzione di città pensate come opere d’arte, capolavori dell’architettura tardo barocca del 17° secolo. Il sito, che rappresenta il culmine del Barocco in Europa, comprende tre interi centri storici, Caltagirone, Noto and Ragusa, alcune specifiche aree urbane di Catania e Scicli e alcuni monumenti isolati di Modica, Palazzolo Acreide and Militello Val di Catania I sontuosi ed eleganti palazzi, le chiese dai preziosi interni e dalle stupefacenti facciate intarsiate, le trame urbane intessute secondo un unico stile, rendono questa zona sud orientale della Sicilia un eccezionale esempio di influenza architettonica sul territorio e rappresentano una delle massime espressioni al mondo del Tardo Barocco europeo. ... continua a leggere
2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
I nove Sacri Monti, Varallo, Crea, Orta, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Valperga, si trovano nelle montagne dell’Italia del nord e sono costituiti da nove distinti complessi di cappelle e architetture sacre del 16° e 17° secolo. I Sacri Monti, alla cui realizzazione parteciparono i migliori artisti della tradizione artistica lombarda tardo-rinascimentale e barocca, nacquero come luoghi di preghiera in Europa in alternativa alla Terra Santa, in cui per i pellegrini era sempre più difficile arrivare a causa dell’espansione della cultura islamica, e come risposta alla Riforma Protestante. Questi complessi architettonici, distribuiti lungo le pendici di un’altura, inducono i visitatori a seguire un percorso fisico e spirituale, un pellegrinaggio attraverso un itinerario simbolico di stazioni monumentali che rendono sacro lo spazio naturale. Oltre ad essere luoghi dell’anima, dunque, i Sacri Monti sono anche frutto di un grandioso progetto di sacralizzazione del paesaggio e risultano straordinariamente integrati nella natura circostante composta da foreste, laghi e colline. Nei Sacri Monti sono presenti molti dipinti e statue che rappresentate scene della vita di Cristo, di Maria e dei Santi, quindi sono visti anche come una forma di catechismo raccontato con le immagini..... continua a leggere
2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
Il sito comprende le due necropoli della Banditaccia e Monterozzi, i principali cimiteri delle antiche città-stato etrusche di Cerveteri e Tarquinia. Complessivamente hanno fornito gran parte delle scoperte archeologiche legate a questa civiltà nel corso di nove secoli. La necropoli vicino Cerveteri, nota come la Banditaccia, contiene migliaia di sepolcri organizzati in modo simile ad una pianificazione urbana, con strade, piazzette e quartieri. Il sito, vasto 20 ettari, risale al nono secolo a.C. e contiene tipologie disparate di sepolcri: trincee scavate nella roccia; tumuli, spesso contenenti più di una tomba; ed altri, sempre scavati nella roccia, a forma di capanne o casette, con strutture riccamente dettagliate. La necropoli della Banditaccia, una della più grandi dell’antichità, è una riproduzione della “città dei vivi”. Poiché ci rimangono solo poche testimonianze scritte sugli etruschi, questo sito rappresenta un eccezionale esempio dell’architettura domestica etrusca dalle origini fino al periodo ellenico. La necropoli di Tarquinia, conosciuta anche come Monterozzi, contiene 6000 sepolcri scavati nella roccia. Con i suoi 130 ettari, è il complesso più esteso che si conosca. Tarquinia è conosciuta per le sue 200 tombe dipinte, della quali la più antica risale al settimo secolo a.C. Questi dipinti sono l’unica importante testimonianza di arte classica del periodo pre-romano esistente nel bacino del Mediterraneo..... continua a leggere
2004 Val d'Orcia
La Val d’Orcia sito culturale del Patrimonio Mondiale si trova nell’entroterra agricolo di Siena, nell’Italia Centrale, e comprende i centri storici e gran parte del territorio dei Comuni di Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia. L’iscrizione comprende un paesaggio agricolo e pastorale che riflette sistemi di gestione del territorio innovativi, ma anche città, villaggi e case coloniche, la romana Via Francigena e le strutture ad essa collegate (abbazie, locande, santuari, ponti). La Val d’Orcia è un eccezionale esempio del ridisegno del paesaggio nel Rinascimento, che illustra gli ideali di buon governo nei secoli XIV e XV della città-stato italiana e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione.
Il paesaggio della Val d’Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese che fiorì nel periodo rinascimentale e le sue immagini, in particolare le rappresentazioni dei paesaggi in cui le persone sono raffigurate mentre vivono in armonia con la natura, sono diventate un’icona del Rinascimento che ha influenzato profondamente il pensiero sul paesaggio. La Val d’Orcia, connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, è l’espressione di meravigliose caratteristiche naturali ma è anche il risultato e la testimonianza della gente che vi abita. Tra il paesaggio duro, accidentato delle crete e quello più morbido delle colline dove la macchia mediterranea, i vigneti, gli uliveti, le coltivazioni promiscue si scambiano e si intersecano in affreschi di rara bellezza, si comprende con chiarezza come e quanto abbia pesato la consapevolezza dell’uomo di dipendere, nelle sue opere, dalle risorse dell’ambiente circostante e dal loro utilizzo in modo non distruttivo.... continua a leggere
2005 Siracusa e le necropoli ruepstri di Pantalica
Siracusa, nella Sicilia sud-orientale, è stata una città di grande importanza nella storia della civiltà mediterranea. Fondata nell'VIII secolo a.C. da coloni greci sulla piccola isola di Ortigia, dove si trovava la fonte Aretusa che ispirò miti e poesie, collegata alla terraferma da due ponti, fu definita da Cicerone "la più grande e la più bella città greca". Successivamente si svilupparono altri quattro quartieri: Acradina, Tychè, Neàpoli ed Epipoli , tanto che la città fu definita la "Pentapoli" e divenne una metropoli di primo piano sulla scena del Mediterraneo antico. Molti edifici e strutture architettoniche ben preservate testimoniano chiaramente le dominazioni dei Romani, Bizantini, Barbari, Arabi e Normanni che si sono succedute nel tempo a Siracusa e il continuo sviluppo della città nei secoli, ma al tempo stesso danno conto della straordinaria importanza che Siracusa ha rivestito per quasi tre millenni nell'area mediterranea. Del sito patrimonio mondiale fa parte anche la necropoli rupestre di Pantalica, a 40 chilometri da Siracusa, che contiene oltre 5000 tombe scavate nella roccia e risalenti al periodo tra il XIII e l'VII secolo a.C. Dal ritrovamento di una costruzione megalitica, l'Anaktoron, o Palazzo del Principe, e si è ipotizzato che Pantalica fosse uno stato indigeno espressione della civiltà sicula precedente alla colonizzazione greca
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2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
Genova, uno dei principali porti italiani, si trova nell’Italia settentrionale, stretta tra il mare e l’Appennino. Centro marittimo già nel V secolo a.C., Genova ebbe intensi rapporti col mondo greco, etrusco e punico. Fu per lungo periodo sotto il dominio bizantino e successivamente sotto quello longobardo, ma la sua grande espansione iniziò dopo l’anno Mille, quando divenne una potente repubblica marinara ed estese il suo dominio mercantile e militare su gran parte del Mediterraneo.
Con Andrea Doria, doge nel 1528 e appartenente ad una famiglia di ricchi mercanti e straordinari navigatori, finanziatori dell’impero spagnolo di Carlo V, la Repubblica di Genova raggiunse l’apice della propria potenza. Tra il Cinquecento e il Seicento a Genova fu avviato un progetto residenziale nobiliare pubblico per la realizzazione di un sistema di nuove strade e palazzi di rappresentanza, nei quali si insediarono le autorità e le più nobili famiglie cittadine. Lo scenario ambientale di partenza era difficile perché il centro di Genova era fittamente popolato e limitato dalla conformazione del territorio urbano stretto tra il mare e i rilievi, così i nuovi palazzi vennero articolati su più livelli, con loggiati, cortili d’onore e la tendenza ad uno sviluppo architettonico in verticale.Questo intervento di riqualificazione del cuore di Genova fu avviato attraverso un regolamento pubblico che istituì magistrati speciali, stabilì i lotti e seguì le assegnazioni alle famiglie più facoltose..... continua a leggere
2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell'Albula e del Bernina
La Ferrovia Retica parte da Tirano, in Italia, e arriva in Svizzera, nella località di St.Moritz, attraversando le Alpi svizzere tramite due passi, numerosi trafori, gallerie, ponti e viadotti. Definito comunemente «Trenino rosso del Bernina», è una meta fissa per i turisti e un importante mezzo di trasporto per gli spostamenti locali.
Il bene Patrimonio Mondiale UNESCO, transnazionale, è riferito alle due tratte ferroviarie storiche che sono riunite nella Ferrovia Retica: la ferrovia dell’Albula, aperta nel 1904, misura circa 63 chilometri collegando Thusis e St. Moritz ed è una classica ferrovia di montagna per treni a vapore, con un tracciato e manufatti costruiti con pietra locale; la linea del Bernina, completata nel 1910, collega St. Morizt a Tirano ed è la tratta della trasversale alpina più alta di tutta Europa, oltre che una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide al mondo. Entrambe le ferrovie collegano l’Engadina al turismo internazionale e costituiscono esse stesse un’attrazione turistica. La Ferrovia Retica è un esempio eccezionale di tecnologia, ingegneria e architettura, un unicum armonico e spettacolare in cui l’intervento umano è riuscito ad integrarsi in un paesaggio di alta montagna ed ha contribuito a sbloccare l’isolamento delle comunità montane, favorendo la circolazione di idee, culture e persone..... continua a leggere
2008 Mantova e Sabbioneta
Mantova e Sabbioneta si trovano nella Pianura Padana, nell’Italia settentrionale, e rappresentano le due principali forme urbanistiche del Rinascimento: la trasformazione di una città esistente e la città di nuova fondazione, basata sul concetto di città ideale. Insieme, costituiscono due tappe significative della pianificazione territoriale e degli interventi urbanistici intrapresi dai Gonzaga nei loro domini, tra la prima metà del 14° secolo e i primi anni del 18° secolo.
In entrambe le città i Gonzaga intesero realizzare gli ideali di città rinascimentale, ricercando la forma urbanistica perfetta che testimoniasse la grandezza della famiglia e chiamando per la loro costruzione alcuni dei maggiori artisti d’Italia: Leon Battista Alberti, Luca Fancelli, Andrea Mantegna e Giulio Romano a Mantova, Vicenzo Scamozzi e Bernardino Campi a Sabbioneta. Mantova è uno straordinario esempio di trasformazione della città esistente, di origine etrusco-romana e modificata durante il Medioevo, che intervenne per opera dei Gonzaga tra il 15° e il 16° secolo con opere di ingegneria idrogeologica e interventi urbani e architettonici raffinati. Da sempre è una città legata all’acqua e al periodo in cui fu libero Comune medievale risale la complessa e poderosa pianificazione idraulica di Alberto Pitentino (1187) che frammentò il corso del Mincio in quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore, Paiolo, quest’ultimo prosciugato a partire dal XVIII secolo..... continua a leggere
2009 Dolomiti
Il sito naturale Patrimonio Mondiale comprende nove sistemi montuosi nelle Alpi italiane, una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale: Pelmo e Croda da Lago (Belluno); Marmolada (Belluno e Trento); Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine (Belluno, Trento); Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave (Pordenone, Udine); Dolomiti Settentrionali (Belluno, Bolzano), un gruppo montuoso composto da quattro aree principali: le Dolomiti di Sesto-Cadini, i gruppi di Braies-Senes-Fanes con le Tofane, il Cristallo e le Dolomiti Cadorine; Puez – Odle (Bolzano); Sciliar, Catinaccio e Latemar (Trento , Bolzano); Dolomiti di Brenta (Trento); Bletterbach (Bolzano). Le Dolomiti hanno avuto origine nel Triassico (circa 250 milioni di anni fa) dall’accumulo di conchiglie, coralli e alghe in zone con latitudine e longitudine diverse dall’attuale, dove esistevano mari caldi e poco profondi. Questi sedimenti si sono poi trasformati in roccia e il successivo scontro tra la placca europea e la placca africana ha fatto emergere le rocce innalzandole ad oltre 3000 metri sopra il livello del mare.
Il riconoscimento Unesco premia lo straordinario valore paesaggistico e naturalistico delle Dolomiti, il loro fascino e la loro bellezza..... continua a leggere
2010 Monte San Giorgio
Monte San Giorgio, adiacente il Lago di Lugano, si trova a cavallo tra il territorio italiano e quello svizzero e nel 2010 ha completato il riconoscimento come sito naturale del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, dopo che nel 2003 era stata riconosciuta la parte in territorio svizzero. La montagna, a forma di piramide, è considerata la miglior sequenza fossilifera per la vita marina nel Triassico Medio (245-230 milioni di anni fa) e rappresenta la testimonianza di un ambiente di laguna tropicale, abitata da rettili, pesci, bivalvi, ammoniti, echinodermi e crostacei. Poiché la laguna era prossima a terre emerse, il contenuto paleontologico comprende anche organismi terrestri quali rettili, insetti e piante. Il risultato è una serie di associazioni fossilifere di grande ricchezza. Il Monte San Giorgio era famoso nel Medioevo per l’ittiolo, estratto da materiale organico fossile oleoso e usato come farmaco per la pelle. Successivamente, nell’Ottocento iniziarono scavi nella zona alla ricerca di combustibili fossili, che si prestavano a diversi utilizzi industriali. Nel 1863 l’abate Antonio Stoppani, che è considerato il padre della Geologia italiana, attuò la prima campagna di scavo paleontologico nella zona. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale ... continua a leggere
2011 I Longobardi in Italia
Il Sito Unesco “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è costituito da fortezze, antiche chiese ed affascinanti monasteri lungo tutta la penisola italiana: il sublime Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli (Udine), dove si costituisce il primo ducato longobardo; il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia, che attesta il sostegno longobardo al movimento monastico; il castrum di Castelseprio-Torba (Varese), con le rovine delle fortificazioni; il Tempietto del Clitunno a Campello (Perugia), di altissimo livello artistico, preso a modello dai maestri rinascimentali; la Basilica di San Salvatore a Spoleto, capolavoro d’architettura sacra; la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, con i celebri cicli pittorici; il Santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo, massima espressione in Italia del culto dell’Arcangelo ed esempio per il resto d’Europa (nel 709 in Normandia fu consacrato il santuario di Mont-Saint-Michel, su una piccola altura nel cuore di un’immensa baia periodicamente invasa dalla marea, ancora oggi un luogo molto suggestivo che richiama visitatori da tutto il mondo). Queste straordinarie architetture rappresentano l’emblema del regno longobardo in Italia, una testimonianza esemplare della sintesi culturale ed artistica che ebbe luogo in Italia dal VI all’VIII secolo tra la tradizione romana, la spiritualità Cristiana, le influenze bizantine e i valori mutuati dal mondo germanico. La stessa sintesi segna la transizione tra l’Antichità e il Medio Evo europeo..... continua a leggere
2011 Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino
La serie di 111 siti archeologici palafitticoli si trova in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia ed è composta dai resti di insediamenti preistorici databili tra il 5000 e il 500 a.C. che si trovano sotto l’acqua, sulle rive di un lago, lungo i fiumi o in aree umide. Le eccezionali condizioni di conservazione dei materiali organici fornite dai siti saturi d’acqua, insieme a costose indagini e ricerche archeologiche, hanno consentito un’eccezionale e dettagliata ricostruzione del mondo delle prime società agricole in Europa, fornendo informazioni precise sull’agricoltura, la zootecnia, lo sviluppo della metallurgia, per un periodo di oltre quattro millenni. 19 di questi siti si trovano in Italia, in particolare attorno al Lago di Garda e a quello di Varese, e dislocati in cinque regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Le palafitte, organizzate in gruppi o in villaggi, erano delle capanne sostenute da pali e dotate di una piattaforma lignea orizzontale che si erigevano direttamente su un lago, una palude, un corso d’acqua oppure sulla sponda di uno di essi. Come materiali da costruzione, oltre a pali di legno e tronchi d’albero, venivano impiegati paglia e canne. Vivere in villaggi come questi aveva diversi vantaggi: permetteva di adattarsi alle variazioni dei livelli dei corsi d’acqua o dei laghi, consentiva di rimanere vicino alle fonti di acqua e di cibo e di difendersi da nemici e animali selvatici..... continua a leggere
2013 Monte Etna
Il Monte Etna si trova sulla costa orientale della Sicilia ed è il vulcano attivo più alto d’Europa, uno tra i più attivi del globo. Grazie ai 2700 anni di attività eruttiva, l’altezza massima del cono vulcanico oggi supera i 3300 metri di altitudine su circa 45 km di diametro di base. Tali dimensioni lo rendono il vulcano terrestre più imponente d’Europa e dell’intera area mediterranea. L’Etna è anche uno dei vulcani più studiati e monitorati al mondo e riveste un’importanza scientifica e culturale globale, per la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra. Secondo il mito, l’attività di ceneri ed eruzioni laviche del vulcano sarebbero il ‘respiro’ infuocato del gigante Encelado, sconfitto da Atena e intrappolato per l’eternità in una prigione sotterranea sotto il Monte Etna, e i terremoti sarebbero causati dal suo rigirarsi tra le catene. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale. Per approfondimenti di carattere storico ed artistico, in particolare per docenti e studenti, si consiglia di visitare il sito del progetto "Patrimonio mondiale nella scuola", un'iniziativa.... continua a leggere
2013 Ville e giardini medicei in Toscana
Dodici ville e due giardini ornamentali disseminati nel paesaggio toscano costituiscono un sito che è testimonianza dell'influenza esercitata dalla famiglia Medici sulla cultura europea moderna attraverso il mecenatismo delle arti. Realizzati tra il XV ed il XVII secolo, essi rappresentano un originale sistema di costruzioni rurali in armonia con la natura, dedicate al tempo libero, alle arti e alla conoscenza. Le ville manifestano innovazione nella forma e nella funzione, rappresentano un nuovo tipo di residenza principesca differente sia dalle fattorie di proprietà di ricchi fiorentini del periodo sia dai castelli, emblema del potere signorile. Le ville medicee costituiscono il primo esempio di connessione tra habitat, giardini e ambiente, un riferimento costante per le residenze principesche in Italia e in Europa. I loro giardini e l'integrazione nell'ambiente naturale hanno contribuito allo sviluppo di una sensibilità estetica rispetto al paesaggio caratteristica dell'Umanesimo e del Rinascimento. Le ville e i giardini medicei che costituiscono il sito Patrimonio Mondiale sono stati individuati per il particolare valore rappresentativo e rilevanza culturale, artistica e paesaggistica, per l'elevata qualità e il grado di autenticità e di integrità riscontrati. Si tratta dei seguenti beni: Villa di Careggi,Villa di Castello, Villa della Petraia, Giardino di Boboli, Villa del Poggio Imperiale a Firenze, Villa di Cafaggiolo a Barberino di Mugello, Villa de Il Trebbio a San Piero a Sieve, Villa Medici di Fiesole, Villa di Cerreto Guidi, Giardino di Pratolino a Vaglia, Villa di Poggio a Caiano, Villa di Artimino a Carmignano, Palazzo di Seravezza, Villa La Magia a Quarrata..... continua a leggere
2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte Langhe Roero e Monferrato
I Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato in Piemonte sono costituiti da cinque aree vinicole distinte e un castello: La Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour. Il Sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medioevale che svettano nel panorama e si distingue per l’armonia e l’equilibrio tra le qualità estetiche dei suoi paesaggi e le diversità architettoniche e storiche dei manufatti associati alle attività di produzione di vini, internazionalmente riconosciuti tra i più importanti prodotti enologici del mondo. La cultura vitivinicola piemontese costituisce la base dell’identità della Regione e le eccellenze delle tecniche di coltivazione, le innovazioni negli aspetti produttivi, l’evoluzione di secolari saperi artigianali e tecnologici, oltre che la qualità dei vini prodotti, ne fanno un riferimento su scala mondiale. In questi territori nel 1865 nacque il primo spumante italiano, dei Fratelli Gancia. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale. Per approfondimenti di carattere storico ed artistico, in particolare... continua a leggere
2015 Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
Palermo si trova sulla costa nord-occidentale della Sicilia e come sito del Patrimonio mondiale comprende una serie di strutture religiose e civili, incluse le cattedrali di Cefalù e di Monreale, risalenti al Regno dei Normanni nell'isola (1130-1194). Il Regno dei Normanni nella Sicilia del XII secolo fu caratterizzato da una eccezionale convergenza tra le culture che coesistevano nell'isola, ossia la cultura occidentale, quella islamica e quella bizantina, che dette origine nell'arte e nell'architettura a nuovi concetti di spazio e decorazione. Questo scambio tra culture generò una combinazione unica di elementi derivanti dalle diverse tecniche, una nuova straordinaria sintassi stilistica che fuse elementi bizantini,musulmani e romani e che contribuì allo sviluppo della cultura in tutta l'area mediterranea. Il sito, dunque, è la straordinaria testimonianza della particolare condizione politica e culturale vissuta dalla Sicilia in quel periodo e caratterizzata da una proficua convivenza di genti di diversa provenienza e diversa religione (musulmani, bizantini, latini, ebrei, lombardi e francesi) che favorì l’interscambio di valori umani e la fioritura di una vivace stagione di sincretismo culturale. Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell'iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale. Per approfondimenti di carattere storico ed artistico, in particolare.... continua a leggere
2017 Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa
Il sito seriale transnazionale è composto da 77 parti in 12 paesi europei: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ucraina. Complessivamente il sito rappresenta uno straordinario esempio di foreste non disturbate dall’antropizzazione che si sono sviluppate dopo la fine dell’ultima era glaciale, partendo da poche aree isolate nelle Alpi, Carpazi e Pirenei, in un periodo di poche centinaia di anni con un processo che è ancora in corso. L’espansione in un intero continente è stata resa possibile grazie alla adattabilità del faggio e alla sua tolleranza delle diverse condizioni climatiche, geografiche e fisiche. Queste faggete vetuste sono indispensabili per comprendere la storia e l’evoluzione del faggio, che si è diffuso in tutte le altitudini, dalle zone costiere alle montagne, partendo dalle originarie aree glaciali dell’Europa sud orientale ed espandendosi verso l’Europa nord occidentale. Le faggete italiane inserite nel sito transnazionale si trovano nelle seguenti località: Valle Cervara, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Selva Moricento, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Coppo del Morto, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Coppo del Principe, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Val Fondillo, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Cozzo Ferriero, Parco Nazionale del Pollino (Potenza), Foresta Umbra, Parco Nazionale del Gargano, Monte Cimino (Viterbo), Monte Raschio (Oriolo Romano, Viterbo), Sasso Fratino, Parco nazionale delle Foreste Casentinesi.... continua a leggere
2017 Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec
Il sito seriale transnazionale “Le opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar Occidentale” è costituito da sei strutture dislocate in Italia, Croazia e Montenegro e si estende per oltre 1000 km tra la Lombardia e la costa adriatica orientale. L’organizzazione e le difese dello Stato da Terra, che proteggeva la Repubblica di Venezia dalle altre potenze europee a nord-ovest, e lo Stato da Mar, che proteggeva le rotte marittime e i porti nel Mar Adriatico verso Levante, erano necessarie per sostenere l’espansione e il potere di Venezia. Con l’introduzione della polvere da sparo a scopi bellici avvennero cambiamenti significativi nelle tecniche e nell’architettura militare che portarono alla progettazione di fortificazioni definite “alla moderna”, o bastionate. Queste ampie e innovative reti difensive stabilite dalla Repubblica di Venezia hanno un eccezionale valore storico, architettonico e tecnologico e contribuiscono alla configurazione del paesaggio, rafforzando la qualità del campo visivo delle sei strutture, nonché le strutture urbane e difensive risalenti a periodi storici precedenti (medievali) e più recenti (come le modifiche e le aggiunte del periodo napoleonico e ottomano). Fanno parte del sito Unesco le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova e Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro..... continua a leggere
2018 Ivrea, Città industriale del XX secolo
Il sito, che si trova in Piemonte e si estende per circa 72.000 ettari, è costituito da un insieme urbano e architettonico, di proprietà quasi esclusivamente privata, caratterizzato da 27 beni tra edifici e complessi architettonici, progettati dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento. Si tratta di edifici costruiti tra il 1930 ed il 1960 e destinati alla produzione, a servizi sociali e a scopi residenziali per i dipendenti dell’industria Olivetti. L’insieme rappresenta l’espressione materiale, straordinariamente efficace, di una visione moderna dei rapporti produttivi e si propone come un modello di città industriale che risponde al rapido evolversi dei processi di industrializzazione nei primi anni del ‘900. Il valore unitario complessivo del sito risiede nel connubio tra la nuova capacità espressiva propria di queste architetture moderne e il riconoscimento del loro essere parte di un progetto economico e sociale esemplare permeato dalla proposta comunitaria. La città industriale di Ivrea, infatti, rappresenta il manifesto delle politiche del Movimento Comunità, fondato a Ivrea nel 1947 e ispirato alle riflessioni di Adriano Olivetti su un ipotetico nuovo ordinamento politico e amministrativo basato sulla Comunità e su un modello economico caratterizzato da una visione collettiva delle relazioni tra lavoratori e imprese. La proposta di Olivetti si distingue nel panorama delle proposte comunitarie del XX secolo per l’eterogeneità dei riferimenti culturali alla base dell’idea di comunità, e per il ruolo assunto dalla fabbrica, a cui è affidato il compito di motore di ricchezza e fulcro delle relazioni sociali. La proposta si concretizzò grazie ai mezzi messi a disposizione dalla Olivetti e la città diventò il laboratorio sperimentale delle teorie e del dibattito urbanistico del XX secolo..... continua a leggere