Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo
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Orario di apertura:
Informazioni apertura
InfoDescrizione
Il Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo, inaugurato nell’ottobre del 2005, costituisce l’ampliamento di una piccola Area demaniale, detta “dei Massi di Cemmo”, esistente fin dal 1964. Prende il nome da due grandi massi franati all’inizio dell’Olocene (quasi dodicimila anni fa) decorati con figure antropomorfe, animali, scene di aratura e di trasporto su carro. Attorno a essi, a partire dall’Età del Rame, si sviluppò un santuario megalitico.
L’area del Santuario, primo sito d’arte rupestre “camuna” segnalato nel 1909 dal geografo Gualtiero Laeng, risulta frequentata continuativamente a partire dal Mesolitico Antico (IX millennio a.C.) sino all’età romana. La sacralizzazione dell’area è invece ascrivibile all’Età del Rame (III millennio a.C.) e coincide con la comparsa delle prime incisioni sui massi. Attorno a essi sono stati rinvenuti dei solchi d’aratura che probabilmente, assieme alle stele recentemente rinvenute ma non conservate in sito, delimitavano il perimetro dell’area sacra. Nell’Età del Bronzo (II millennio a.C.) la monumentalizzazione dell’area si completa con la costruzione di un recinto murario semicircolare che subì diversi restauri tra l’Età del Ferro (V-IV/II-I secolo a.C.) e l’epoca romana, quando fu costruita anche una strada d’accesso al sito. Con l’avvento del Cristianesimo il santuario viene smantellato, probabilmente in concomitanza con la lotta all’idolatria documentata nell’area alpina tra IV e XI secolo.
La visita
Il Parco, esteso su una superficie di circa un ettaro, risulta facilmente percorribile in piano lungo i percorsi attrezzati, accessibile anche a persone con ridotte capacità motorie. La visita ha una durata media di un’ora e l’accesso durante l’orario di visita è regolato tramite sistema di videosorveglianza con l’apertura automatica del cancello. Circa 15 minuti prima della chiusura si attiva un sistema di segnalazione visivo (luce lampeggiante) e sonoro che ricorda ai visitatori l’orario di chiusura. Alcune stele provenienti dal santuario, insieme a quelle pertinenti ad altre dell’Età del Rame della Valle Camonica, sono esposte nelle sale del MUPRE. Si consiglia, quindi, una visita al Museo, per arricchire e completare quella del Parco.
Servizi
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Didascalie
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Percorsi segnalati
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Assistenza disabili
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Visite guidate
Posizione
Contatti
- Tel
- +39 036 442140
- drm-lom.incisionirupestri@cultura.gov.it
- Website
- http://www.parcoarcheologico.massidicemmo.beniculturali.it/index.php?it/1/home
- Social
Carosello galleria
Ingresso dell'area
Il Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo sorge nella valle di origine glaciale del Pian delle Greppe. L’area, caratterizzata da terrazzamenti sfruttati già dall’Età del Ferro per la pastorizia e successivamente per la coltivazione di vite e alberi da frutto, nel 1970 fu interessata da interventi di livellamento che ne cambiarono radicalmente la morfologia. Per questo motivo, in vista della progettazione del Parco, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia realizzò, fra il 1998 e il 1999, il ripristino del sito, che venne poi inaugurato nell’ottobre del 2005.
Cemmo 1
Il masso era noto alla popolazione locale col nome di “Preda dei pitoti” (pietra dei pupazzi), termine con il quale si indicavano le incisioni. Sono state riconosciute oltre centocinquanta raffigurazioni che comprendono animali, pugnali ed una scena di aratura. È possibile individuare diverse fasi di istoriazione del masso (3000-2500 a.C).
Percorso di visita
Veduta del percorso di visita del Parco, con passerella per persone con disabilità motoria.
Massi Cemmo 1 e Cemmo 20
Il masso Cemmo 20, che prosegue oltre il muro Nord del Parco, è stato rinvenuto negli scavi avvenuti fra il 2000 e il 2013.
Masso Cemmo 1
Particolare con cervi incisi.
Masso Cemmo 2
Particolare con le incisioni di un aratro e di un carro trainati da buoi.