Tipo Luogo:
Museo, Galleria e/o raccolta
Museo delle Civiltà
Biglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 08:00 - 18:30
- Mer
- 08:00 - 18:30
- Gio
- 08:00 - 18:30
- Ven
- 08:00 - 18:30
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- 08:00 - 18:30
- Dom
- 08:00 - 18:30
Descrizione
Da settembre 2016, in un complesso piano di riforma e riassetto delle strutture del Ministero per i beni e le attività culturali, è nato a Roma il Museo delle Civiltà.
La sua istituzione ha permesso di raggruppare in un unico organismo quattro importanti musei nazionali:
- Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini"
- Museo delle arti e tradizioni popolari
- Museo d'arte orientale "Giuseppe Tucci"
- Museo dell'alto Medioevo
La nascita di questo importante luogo della cultura consentirà di gestire, valorizzare e promuovere in modo unificato e innovativo collezioni archeologiche ed etnografiche uniche in Italia, per poter diffondere a un pubblico sempre più vasto quei settori del nostro patrimonio ritenuti fino ad oggi di interesse esclusivo di specialisti e appassionati.
Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini"
Tra i più importanti musei al mondo per quanto riguarda le collezioni etnografiche extraeuropee – America del nord, America del sud, Oceania, Asia, Africa – e il più importante museo italiano per le collezioni preistoriche. Possiede un ruolo strategico nel panorama internazionale, partecipando e promuovendo progetti di importanza culturale e politica, e come nella stessa vocazione della città di Roma, è aperto alle politiche del riconoscimento delle diversità.
Il Museo fu fondato il 14 marzo 1876 da Luigi Pigorini (1842-1925) nel centro di Roma, in un’ala del Palazzo del Collegio Romano, attuale sede del MiBAC, edificato alla fine del Cinquecento dalla Compagnia di Gesù. Sin dal XVII secolo il Collegio dei Gesuiti aveva ospitato la raccolta di antichità e di curiosità varie messa insieme da Padre Athanasius Kircher. La nuova istituzione concepita da Luigi Pigorini nacque attorno al nucleo di oggetti preistorici ed etnografici del disciolto Museo Kircheriano. Il Museo fu trasferito nell'attuale sede tra il 1962 e il 1977, il Palazzo delle Scienze, edificato per l’Esposizione Universale di Roma del 1942 (E.U.R.). Qui ha conservato la sua originaria organizzazione in due settori: uno dedicato alla Paletnologia e uno all'Etnografia extraeuropea.
Il Museo è ordinato in due grandi settori espositivi dedicati all'Etnografia e alla Preistoria, collocati rispettivamente al primo e al secondo piano dell'edificio. Per l'Etnografia sono visibili tre sale: Le Americhe, l'Oceania, l'Africa.
Per la sezione Americhe abbiamo testimonianze del popolamento dell’America e del primo contatto con gli europei (idolo Taíno); lo sviluppo storico dell’antica Mesoamerica, l'evoluzione culturale che parte dagli Olmechi (1700-300 a.C.) e arriva ai capolavori dell’arte degli Aztechi (1300-1521 d.C.): testimonianze della vita quotidiana, dei rituali funebri, del complesso mondo magico-religioso. Il percorso termina con la sala dedicata all'Antico Perù: 2500 anni di storia dei popoli andini fino all'arrivo dei colonizzatori spagnoli.
Nella sezione Africa tre tappe documentano il percorso espositivo: i primi incontri tra l'Europa e l'Africa, i primi oggetti africani portati in Italia (XVI-XVII sec.) e la scoperta dell'arte africana nei primi anni del Novecento.
Il percorso dell'Oceania è organizzato per aree tematiche, dalle "Case degli uomini" della Nuova Guinea, ai rapporti dell'uomo con la terra, all'organizzazione sociale tra sacralità e potere.
Per la Preistoria il percorso espositivo si snoda in ambito cronologico dalle manifestazioni umane di età paleolitica, alle attività di caccia e raccolta, alle prime comunità che si evolvono dal villaggio alla città. Importante testimonianza lo scavo subacqueo del lago di Bracciano con la grande piroga di 8000 anni fa.
Sede: Palazzo della Scienza Universale - Piazza Guglielmo Marconi, 14 - Roma
Museo delle arti e tradizioni popolari
In Italia è l'unico museo statale con competenze specifiche nel campo delle materie demoetnoantropologiche, la sua finalità è la documentazione delle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane e conserva oltre centomila documenti, acquisiti dal 1906 ad oggi.
Il Museo nasce dalla Mostra di Etnografia Italiana tenuta a Roma nel 1911 per celebrare il cinquantenario dell’Unità d’Italia ed ha avuto per suo fondatore Lamberto Loria (1855-1913), etnologo, che dopo aver compiuto numerose spedizioni di studio in paesi extraeuropei, si rese conto, durante un breve soggiorno nel Sannio, che anche nell’Italia degli inizi del Novecento si doveva fare ricerca etnografica. Era, infatti, necessario documentare quella cultura agro-pastorale che all’epoca stava subendo grandi modificazioni a causa della progressiva industrializzazione di aree vicine e lontane e della conseguente emigrazione dai centri rurali.
Tutto il materiale documentario del Museo è attualmente fruibile al pubblico mediante numerosi servizi: la biblioteca, l’archivio storico che conserva documenti inerenti l’acquisizione degli oggetti, il gabinetto delle stampe, l’archivio fotografico, l'archivio sonoro, l’archivio di antropologia visiva, i depositi etnografici, l'ufficio inventario catalogazione e prestiti, il laboratorio di restauro e il laboratorio audiovisivo. Il Museo, infatti, per la sua specificità ed unicità su tutto il territorio nazionale, è anche un centro di raccolta dati, di ricerca e di documentazione.
Sede: Palazzo delle Arti e tradizioni popolari - Piazza Guglielmo Marconi, 8/10 - Roma.
Museo d'arte orientale "Giuseppe Tucci"
Custodisce i reperti degli scavi delle missioni archeologiche italiane in Iran, Pakistan e Afghanistan, oltre che gli oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci (uno fra i massimi orientalisti del Novecento) tra il 1928 ed il 1954.
Il Museo è stato istituito nel 1957 con Decreto del Presidente della Repubblica, ed è stato aperto al pubblico nel 1958. Il 31 maggio 2005 il Museo è stato intitolato a Giuseppe Tucci (1894-1984), uno fra i massimi orientalisti del Novecento, che ne promosse la fondazione.
Il Museo svolge compiti di tutela degli oggetti artistici ed archeologici provenienti dai paesi asiatici in ambito nazionale, provvedendo, in collaborazione con le Soprintendenze Territoriali, a controllare il transito doganale dei beni culturali, ad evitare la dispersione delle collezioni pubbliche come private, fornendo consulenza alle Istituzioni pubbliche nelle materie di propria competenza, e promuovendo la conoscenza delle culture asiatiche presso il pubblico italiano organizzando mostre, conferenze, visite guidate alle proprie collezioni.
Il nucleo iniziale delle collezioni è formato dai reperti depositati dall'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO), oggi Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), e provenienti dalle sue missioni archeologiche in Iran, Afghanistan e Pakistan, oltre che da oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci tra il 1928 ed il 1954. Il patrimonio sì è poi incrementato nel corso degli anni grazie ad acquisti effettuati dallo Stato presso privati, a donazioni da parte di privati ed enti, nonché a scambi con vari stati asiatici.
Negli anni le strutture del Museo si sono arricchite di strutture utili per lo svolgimento delle sue attività: una Biblioteca specializzata, un Laboratorio di restauro, un Archivio fotografico, un Archivio delle collezioni orientali in Italia, un Servizio di Bioarcheologia e microscopia elettronica, un Servizio educativo.
Il museo è trasferito all'EUR nel Palazzo delle Scienze del Museo delle Civiltà. Il nuovo allestimento è previsto per la fine del 2020.
Sede: Palazzo della Scienza Universale - Piazza Guglielmo Marconi, 14 - Roma
Museo dell’alto Medioevo
Inaugurato nel 1967 nel Palazzo delle Scienze all’Eur con l’obiettivo di dotare Roma di un museo archeologico dell’età postclassica e di promuovere la ricerca su un periodo strategico per lo studio della trasformazione del mondo antico, il Museo espone materiali databili tra il IV ed il XIV secolo provenienti per la maggior parte da Roma e dall'Italia centrale.
Alla Roma tardoantica (IV-VI sec.) risalgono tre ritratti imperiali, alcune epigrafi votive e funerarie e una preziosa fibula a balestra in oro con decorazione a traforo. Seguono le testimonianze dell’occupazione longobarda in Umbria e nelle Marche (VI-VII sec.) con le due più importanti necropoli dell’Italia centrale (Nocera Umbra e Castel Trosino), che ne costituiscono il nucleo di eccellenza con i loro corredi di armi, gioielli, avori, vetri e vasellame di bronzo e ceramica. La successiva età carolingia è illustrata da un cospicuo gruppo di rilievi marmorei provenienti dalla decorazione architettonica delle chiese di Roma e del Lazio, profondamente rinnovate all'epoca della “rinascenza carolingia” (IX-X sec.). Allo stesso periodo appartengono gli arredi e gli oggetti d’uso provenienti da due aziende agrarie di fondazione papale, le domuscultae di S.Cornelia e di S.Rufina, create nella Campagna Romana per l’approvvigionamento della città (fine VIII-X sec.) e perdurate con altre funzioni fino al pieno medioevo.
Il percorso si conclude con la collezione “copta” costituita da rilievi e tessuti che offrono una esemplificazione significativa della produzione artistica dell’Egitto tardoantico e altomedievale (V-X sec.).
Nel Museo è, inoltre, esposta la straordinaria decorazione in opus sectile (intarsio di marmi colorati) che ornava la sala di rappresentanza di una domus monumentale fuori Porta Marina a Ostia.
Sede: Palazzo della Scienza Universale - Viale Lincoln, 3 - Roma
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 18:00:09 / Ultimo aggiornamento 2024-02-08 15:14:25
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