Tipo Luogo:
Museo, Galleria e/o raccolta
Museo civico di Castelnuovo Scrivia
Descrizione
Sulla via Garibaldi si ammira l’imponente PALAZZO CENTURIONE, bell’esempio di architettura genovese del secolo XVII, ora sede del Municipio, con elegante porticato a crociera.
All’interno, in quattro sale rimaste integre, fu collocato il Museo civico, costituito ufficialmente nel 1987, ricco di reperti archeologici dall’età della pietra sino all’epoca romana. Vi sono anche lapidi, statue e quadri tolti dalle chiesette abbandonate, mappe settecentesche, pergamene, gli Statuti del 1400, antiche armi, ex-voto del 1600 e lavori in ferro battuto.
Il museo sorse nel 1978 per iniziativa del Comune e di un gruppo di volontari cittadini che nel corso degli anni si erano occupati di recuperare alcuni pezzi di valore archeologico ed artistico per garantirne la conservazione e la tutela.
Quasi tutto il materiale proviene da chiese abbandonate e ripetutamente saccheggiate dai ladri. Il materiale venne restaurato con cura e competenza dagli stessi volontari, coordinati dal pittore Michele Mainoli.
In questi ultimi anni, la raccolta si è venuta ampliando raggiungendo la consistenza di 130 pezzi inventariati (escludendo i numerosi reperti archeologici). Il museo è collocato nei saloni adiacenti la biblioteca comunale ed è in fase di ristrutturazione.
I reperti di interesse archeologico sono due anfore dissepolte nel 1904 e nel 1997; un’ascia del Neolitico trovata in zona Sicchè, frammenti di ceramica risalenti al 1000 a.C., lucernette, bracciale in bronzo, piedino in bronzo con zampa leonina, materiale edilizio tombale.
L’ing. Francesco Guagnini portò dalla Tunisia, forse da Leptis Magna, parecchi reperti tra i quali un tondo in marmo raffigurante due lottatori che presenta una retroconcavità dovuta all’utilizzo in epoche successive come mortaio; una maschera in arenaria da una tomba punica; un bacile invetriato.
All’interno, in quattro sale rimaste integre, fu collocato il Museo civico, costituito ufficialmente nel 1987, ricco di reperti archeologici dall’età della pietra sino all’epoca romana. Vi sono anche lapidi, statue e quadri tolti dalle chiesette abbandonate, mappe settecentesche, pergamene, gli Statuti del 1400, antiche armi, ex-voto del 1600 e lavori in ferro battuto.
Il museo sorse nel 1978 per iniziativa del Comune e di un gruppo di volontari cittadini che nel corso degli anni si erano occupati di recuperare alcuni pezzi di valore archeologico ed artistico per garantirne la conservazione e la tutela.
Quasi tutto il materiale proviene da chiese abbandonate e ripetutamente saccheggiate dai ladri. Il materiale venne restaurato con cura e competenza dagli stessi volontari, coordinati dal pittore Michele Mainoli.
In questi ultimi anni, la raccolta si è venuta ampliando raggiungendo la consistenza di 130 pezzi inventariati (escludendo i numerosi reperti archeologici). Il museo è collocato nei saloni adiacenti la biblioteca comunale ed è in fase di ristrutturazione.
I reperti di interesse archeologico sono due anfore dissepolte nel 1904 e nel 1997; un’ascia del Neolitico trovata in zona Sicchè, frammenti di ceramica risalenti al 1000 a.C., lucernette, bracciale in bronzo, piedino in bronzo con zampa leonina, materiale edilizio tombale.
L’ing. Francesco Guagnini portò dalla Tunisia, forse da Leptis Magna, parecchi reperti tra i quali un tondo in marmo raffigurante due lottatori che presenta una retroconcavità dovuta all’utilizzo in epoche successive come mortaio; una maschera in arenaria da una tomba punica; un bacile invetriato.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:54:56 / Ultimo aggiornamento 2022-11-07 12:46:19
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