
Tipo Luogo:
Museo, Galleria e/o raccolta
Museo archeologico nazionale di Pontecagnano e Parco archeologico di Pontecagnano
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Per supporto all'acquisto on line: e-mail info@museiitaliani.it, tel. +39 06 87570182 (tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:30).
Biglietto intero 5 €
biglietto ridotto 2 € tra 18 e 25 anni
Ingresso gratuito al di sotto dei 18 anni
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Descrizione
Il Museo archeologico nazionale di Pontecagnano è dedicato e intitolato agli 'Etruschi di Frontiera' e raccoglie i reperti provenienti dal centro villanoviano ed etrusco-campano di Pontecagnano. Un patrimonio di inestimabile valore, il cui nucleo più consistente è rappresentato dai reperti provenienti dalle oltre 10.000 sepolture scavate nelle necropoli dell’area di Pontecagnano negli ultimi cinquant’anni.
Il percorso di visita segue un ordinamento espositivo cronologico, con sezioni dedicate all’illustrazione delle diverse epoche, dal periodo Eneolitico all’Età Romana e propone al visitatore momenti di approfondimento sulla città e sul suo sviluppo urbano, sulle necropoli, sui santuari, sulle produzioni artigianali. Nel percorso espositivo, risulta rilevante la sezione dedicata alle aristocrazie del periodo Orientalizzante (fine VIII - fine VII sec. a.C.), alle quali sono riferibili alcune sepolture che, per la composizione e la qualità del corredo funerario, sono state definite ‘principesche’.
La Preistoria – l’Età del Rame (3500-2300 a.C.)
Nella zona occidentale di Pontecagnano, sulla sinistra del fiume Picentino, è stata rinvenuta una necropoli con sepolture che attestano un’occupazione stabile del territorio già nel Periodo Eneolitico. Le tombe, riferibili alla cosiddetta “Cultura del Gaudo”, sono del tipo a grotticella, costituite da un pozzetto d’accesso in cui si svolgevano complessi sacrifici rituali e da una cella sepolcrale in cui erano deposti i defunti con gli oggetti di corredo.
La Prima Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.)
Con l’arrivo di genti provenienti dall’Etruria nasce l’insediamento di Pontecagnano che, insieme a Capua e a Sala Consilina, è uno dei centri ‘villanoviani’ della Campania, caratterizzati dal rituale etrusco dell’incinerazione. I resti combusti dei defunti venivano deposti in grandi ossuari biconici, con coperchio a forma di elmo per gli uomini e di scodellone per le donne. L’insediamento è al centro di un circuito di scambi che coinvolge l’intero Mediterraneo, come mostrano gli oggetti provenienti da Sardegna, Sicilia, Grecia, Egitto e Medio Oriente.
La città dei principi – Il periodo orientalizzante (ultimo quarto VIII-VII secolo a.C.)
L’età orientalizzante, così definita per l’influenza predominante dell’artigianato greco e orientale, è per Pontecagnano il momento di massima fioritura. Il potere politico ed economico è accentrato nelle mani di famiglie aristocratiche, dominate da principi e principesse che vengono sepolti in tombe monumentali. I loro sontuosi corredi funerari contengono vasi, armi, arredi, gioielli preziosi ed esotici provenienti da diverse aree della penisola e del Mediterraneo (Etruria, Grecia, Fenicia, Asia Minore, Cipro).
La città arcaica (VI secolo a.C.)
L’insediamento assume carattere urbano: due santuari sono fondati a nord e a sud dell’abitato, che è difeso da una fortificazione costituita da un terrapieno e da un fossato. Dominante è l’elemento culturale etrusco, come dimostrano le iscrizioni incise sui vasi e il trasferimento di artigiani dall’Etruria, che avviano una produzione di ceramica di tipo “etrusco-corinzio” e di bucchero.
Dalla seconda metà del VI a. C. secolo compaiono nei corredi funebri ceramiche di pregio prodotte ad Atene, dapprima nella tecnica a figure nere, poi in quella a figure rosse.
L’età classica ed ellenistica (V-IV secolo a.C.)
Nella seconda metà del V secolo si afferma a Pontecagnano la presenza di gruppi di stirpe sannitica. Indicative sono alcune tombe maschili in cui il defunto è deposto con l’armatura di tipo italico, costituita da corazza a tre dischi, lancia e cinturone. L’elemento etrusco, tuttavia, permane, come mostrano le iscrizioni su vasi databili al IV secolo a.C. Numerose sono le tombe di questo periodo che hanno restituito crateri raffiguranti Dioniso, il dio del vino che, nelle sue molteplici funzioni, è connesso al teatro e guida il passaggio nell’Aldilà.
L’età romana (III secolo a.C. - V secolo d.C.)
Nel 268 a.C., sul sito dell’abitato etrusco-campano, i Romani fondano Picentia. A questa fase risalgono alcune tombe a camera databili tra il III e il II secolo a.C.
Città ribelle, Picentia insorge ai tempi dell’invasione di Annibale, dopo la quale i Romani fondano a controllo del territorio la colonia di Salerno, e durante la guerra sociale (90-89 a.C.), allorché subisce una violenta distruzione. Ormai privo di autonomia amministrativa, l’abitato continua ad essere frequentato fino al V secolo d.C.
L’arte contemporanea
La recente acquisizione di opere d’arte contemporanea, entrate a far parte della collezione permanente del Museo di Pontecagnano, è il frutto del progetto “Contemporaneamente Museo” che ha preso avvio nel 2014 grazie ai finanziamenti della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e alla collaborazione tra l’allora Soprintendenza Archeologia della Campania e la Soprintendenza per i beni storico-artistici di Salerno e Avellino. La Rassegna annuale ha introdotto gradualmente l’arte contemporanea nel museo, designandolo come luogo d’elezione in cui far dialogare le istanze artistiche contemporanee con i reperti archeologici in esso conservati, prima attraverso esposizioni temporanee, come quelle degli artisti Wanda Fischina, Alessandro Mautone, poi attraverso donazioni e acquisizioni, come le installazioni degli artisti Pietro Lista e Perino&Vele.
Il Parco Archeologico di Pontecagnano
Il Parco Archeologico di Pontecagnano, recentemente entrato a far parte dei siti gestiti dalla Direzione regionale Musei Campania, si estende su una superficie di 22 ettari situata alle spalle dell’abitato moderno e comprende i resti dell’antico abitato etrusco – campano, esplorato solo in minima parte. Gli scavi, che proseguono con regolarità grazie alle campagne condotte annualmente dall’Università degli Studi di Salerno e dall’Università degli Studi del Molise, hanno portato alla luce un intero isolato della colonia romana di Picentia con il suo asse viario principale (decumano), una strada minore e resti di numerose fasi edilizie che hanno consentito di documentare la vita del centro fino alla sua decadenza in età tardo-antica.
Oltre che luogo di conservazione del patrimonio archeologico, il Parco è anche un’importante oasi verde, animata e tutelata da Legambiente Campania, che offre alla collettività occasioni di socialità, crescita e svago. Il Parco è, infatti, sede di un Centro di Educazione Ambientale, di una Biblioteca all’aria aperta e di un’area destinata agli Orti urbani.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:10 / Ultimo aggiornamento 2024-05-31 10:17:50
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Museo archeologico nazionale di Pontecagnano e Parco archeologico di Pontecagnano
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