Tipo Luogo:
Monumento
La Cattolica
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
Informazioni apertura
Info
Apertura festivi 11:00-17:00
Biglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- online -
- Mar
- online -
- Mer
- online -
- Gio
- online -
- Ven
- online -
- Sab
- online -
- Dom
- online -
Descrizione
Il termine “Cattolica” deriva probabilmente dal greco “Katholikon” che indica il luogo di culto di un complesso monastico o il centro di riferimento cultuale per gli eremiti che vivevano nella stessa area.
La costruzione della piccola chiesa, fondata tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, è dovuta ai monaci orientali, che, nell’ultimo periodo del dominio bizantino, si insediarono alle pendici del Monte Consolino.
Come accadde in tutta la Calabria, anche Stilo trasse beneficio dell’arricchimento culturale apportato dai monaci bizantini. Gli effetti si manifestarono in tutti gli aspetti della vita economica, sociale e artistico-culturale.
L’esterno, di forma pressoché cubica caratterizzato dalla presenza di cinque corpi di fabbrica cilindrici che avvolgono altrettante cupolette, è privo di decorazioni a eccezione del rivestimento in quadrelli di cotto disposti a reticolo dei tamburi e delle cornici a denti di sega delle finestre.
Le quattro esili colonne, che sostengono il tamburo della cupola centrale, provenienti probabilmente da siti di epoca ellenistica e romana preesistenti nel territorio, presentano materiale e lavorazioni diverse.
La prima colonna a destra reca incisa un’elegante croce gemmata con un’iscrizione, tratta da un testo biblico e relativa all'Epifania, che recita: “deus venerandus – dominus passus – apparuit – nuper”.
Sulla prima colonna a sinistra, invece, sono presenti delle iscrizioni in lingua araba. Una corrisponde alla Professione di fede, che recita: “non vi è Dio al di fuori del Dio unico”; l’altra si traduce letteralmente: “a Dio la lode”.
Queste testimonianze lasciano luogo a diverse ipotesi circa la ragione della loro presenza: dall’uso temporaneo della Cattolica come oratorio musulmano, alla presenza di maestranze arabe o ancora alla possibilità che le colonne siano state portate sul posto già dotate delle incisioni.
La decorazione interna è affidata all’intensità dei colori degli affreschi di cui i muri della chiesa erano interamente ricoperti.
La loro scoperta si deve nel 1927 a Paolo Orsi che ne iniziò lo studio.
Oggi, è possibile individuare una serie di figure, tra le quali spiccano per l'intensa forza di suggestione: la 'Dormitio Virginis' che risale all’ultimo ciclo, coperta da un mantello azzurro con gigli gialli su un fondo bianco a rozzi fiorami e 'L’ascensione' con Cristo benedicente raffigurato in una mandorla portata al volo da quattro angeli, con le ali aperte.
Nella parete a destra della chiesa sono rappresentati i Santi Vescovi, San Nicola, San Basilio e San Giovanni Crisostomo.
La costruzione della piccola chiesa, fondata tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, è dovuta ai monaci orientali, che, nell’ultimo periodo del dominio bizantino, si insediarono alle pendici del Monte Consolino.
Come accadde in tutta la Calabria, anche Stilo trasse beneficio dell’arricchimento culturale apportato dai monaci bizantini. Gli effetti si manifestarono in tutti gli aspetti della vita economica, sociale e artistico-culturale.
L’esterno, di forma pressoché cubica caratterizzato dalla presenza di cinque corpi di fabbrica cilindrici che avvolgono altrettante cupolette, è privo di decorazioni a eccezione del rivestimento in quadrelli di cotto disposti a reticolo dei tamburi e delle cornici a denti di sega delle finestre.
Le quattro esili colonne, che sostengono il tamburo della cupola centrale, provenienti probabilmente da siti di epoca ellenistica e romana preesistenti nel territorio, presentano materiale e lavorazioni diverse.
La prima colonna a destra reca incisa un’elegante croce gemmata con un’iscrizione, tratta da un testo biblico e relativa all'Epifania, che recita: “deus venerandus – dominus passus – apparuit – nuper”.
Sulla prima colonna a sinistra, invece, sono presenti delle iscrizioni in lingua araba. Una corrisponde alla Professione di fede, che recita: “non vi è Dio al di fuori del Dio unico”; l’altra si traduce letteralmente: “a Dio la lode”.
Queste testimonianze lasciano luogo a diverse ipotesi circa la ragione della loro presenza: dall’uso temporaneo della Cattolica come oratorio musulmano, alla presenza di maestranze arabe o ancora alla possibilità che le colonne siano state portate sul posto già dotate delle incisioni.
La decorazione interna è affidata all’intensità dei colori degli affreschi di cui i muri della chiesa erano interamente ricoperti.
La loro scoperta si deve nel 1927 a Paolo Orsi che ne iniziò lo studio.
Oggi, è possibile individuare una serie di figure, tra le quali spiccano per l'intensa forza di suggestione: la 'Dormitio Virginis' che risale all’ultimo ciclo, coperta da un mantello azzurro con gigli gialli su un fondo bianco a rozzi fiorami e 'L’ascensione' con Cristo benedicente raffigurato in una mandorla portata al volo da quattro angeli, con le ali aperte.
Nella parete a destra della chiesa sono rappresentati i Santi Vescovi, San Nicola, San Basilio e San Giovanni Crisostomo.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:23 / Ultimo aggiornamento 2024-11-01 07:37:28
Servizi
-
Visite guidate
Posizione
Contatti
- Tel
- 320 6130878
- drm-cal.cattolica@cultura.gov.it drm-cal@pec.cultura.gov.it
- Website
- https://musei.calabria.beniculturali.it/
- Social
- Facebook Instagram
Carosello galleria
Veduta aerea
Particolare delle cupolette
Interno
Veduta aerea
Interno - Croce gemmata
Prima colonna a destra. L'iscrizione, incisa ai lati della croce, ripete un verso biblico relativo all'Epifania.