Domus ex fondi Cossar
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Descrizione
A nord di piazza Capitolo sono visibili i resti di un articolato complesso edilizio, la c.d. “Domus di Tito Macro”, che occupava un’intera insula, compresa fra due kardines (strade lastricate con andamento N-S): si tratta di una delle più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia, copre una superficie di 1.700 metri quadrati e rappresenta un unicum in Europa. L’abitazione si estende per circa 77 metri in lunghezza e 25 in larghezza massima, all'interno di uno degli isolati meridionali della colonia, fondata nel 181 a.C.
A partire dall’età tardo-repubblicana (I sec. a.C.) si riconosce in particolare nella fascia centrale una domus di alto livello, aperta su un vasto peristilio mosaicato con disegni geometrici bianchi e neri. Su questo portico si affacciavano stanze che hanno restituito alcune delle più lussuose decorazioni pavimentali scoperte ad Aquileia e oggi conservate presso le gallerie del Museo Archeologico Nazionale: si tratta del famoso mosaico con il fiocco tra tralci di vite che fungeva da soglia di una saletta aperta a sud, del pavimento con la raffigurazione del ratto di Europa da parte di Zeus in forma di toro che decorava una stanza da letto (cubiculum), e del celebre “pavimento non spazzato” (asaroton), mosaico che riproduce fedelmente i resti di un lauto pasto, collocato in origine in una sala da pranzo (triclinium).
L’edificio subisce un sostanziale rifacimento nel IV secolo, al quale risale anche la pavimentazione musiva di un vasto ambiente di ricevimento, già identificato come “oratorio della Pesca”, per la raffigurazione di due putti che pescano da una barca. Analogamente, nella domus confinante a nord, nella stessa epoca si inserisce quello che, dal mosaico che lo decora, è noto come “oratorio del Pastore dall’abito singolare”.
L’area risulta occupata, con evidenze più precarie, fino ad epoca successiva alla distruzione attilana.
La dimora fu indagata parzialmente negli anni ’50 del secolo scorso e, tra il 2009 e il 2015, è stata oggetto degli scavi condotti da parte del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, in convenzione con la Fondazione Aquileia e su concessione dell'allora MiBACT. Gli scavi hanno permesso di riconoscere, in particolare, la pianta della domus e di proporne l’attribuzione a Tito Macro, facoltoso abitante di Aquileia, in base al ritrovamento di un peso di pietra con maniglia di ferro con l’iscrizione T.MACR.
L’attività
svolta dall’Università di Padova ha portato alla luce un’intera dimora,
non una qualunque, ma una casa ‘ad atrio’: la prima rinvenuta ad
Aquileia, un sito noto per i numerosi resti di edilizia domestica, nella
maggior parte costituiti però da frammenti o porzioni difficilmente
comprensibili. Di qui la decisione di portare avanti un complesso progetto di restauro per riproporre nella sua interezza e nel suo ingombro
spaziale una casa romana, realizzando una copertura che rendesse palese l’articolazione degli spazi.
Le indagini archeologiche hanno permesso di documentare inoltre le fasi di evoluzione della domus, che fu oggetto di varie trasformazioni e rinnovamenti tra cui il grande mosaico della pesca, che verrà ricollocato nella sala di rappresentanza aperta sul giardino. Il tenore di vita dei proprietari è testimoniato da un bellissimo anello d’oro e pasta vitrea datato II-III sec. d.C.. Oltre 1.200 sono le monete restituite dagli scavi, tra le quali spicca il sesterzio di Massimino il Trace (235-236 d.C.), l’imperatore che trovò la morte proprio ad Aquileia per mano dei suoi stessi soldati che avevano stretto d’assedio, senza successo, la città rimasta leale a Roma. Un tesoretto di ben 560 monete è stato poi ritrovato nella zona dell’atrio, nascosto dal suo proprietario in una buca intorno al 460 d.C., nei turbolenti anni successivi alla presa di Aquileia da parte di Attila, re degli Unni, e mai recuperato.
La domus è ora in gestione a Fondazione Aquileia, che ne cura anche le visite.
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 0431 917619 / protocollo@fondazioneaquileia.it; ufficiostampa@fondazioneaquileia.it
Servizi
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Spazi espositivi
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Altro
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Percorsi segnalati
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Posizione
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- 0404527511
- sabap-fvg@cultura.gov.it
- Website
- http://www.fondazioneaquileia.it/it/cosa-vedere/domus-di-tito-macro
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