Tipo Luogo:
Architettura Fortificata
Castello di Civitacampomarano
Apertura
Prenotazione Consigliata
Orario di apertura:
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- Chiuso
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- 10:15 - 17:30
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- Dom
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Informazioni apertura
Info
Per l'acquisto dei biglietti è possibile collegarsi al seguente link : Musei Italiani
Per l'accesso dei visitatori con disabilià contattare telefonicamente la struttura al numero +39 0874 748107 oppure inviare una mail all'indirizzo drm-mol@cultura.gov.it
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
E' gradita la prenotazione.
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Descrizione
Il Castello fu costruito su una collina a 520 metri slm.
La prima costruzione risale, forse, al XII secolo. In questa fase era dotato di una torre e un circuito murario di forma trapezoidale.
Nel corso del XV secolo fu totalmente ricostruito, ampliando le mura e dotandolo di tre torrioni circolari e merlati con basamento a scarpa. Le due torri superstiti sono caratterizzate da merlature e archetti pensili poggianti su mensole di pietra. Questo coronamento continua anche sulla cortina muraria.
Ogni torre era dotata di feritoie e collegata ai camminamenti di ronda con ambienti per il corpo di guardia e l’alloggiamento di armi.
Arrivando da nord si notano diverse strutture di restauro conseguenti al crollo di due torri nel 1805. Il lato meridionale, lungo ben 36 metri, è caratterizzato da un alto basamento a scarpa di 25 metri.
Il lato occidentale, lungo 22 metri, è racchiuso da due torri circolari; e sormontato da un loggiato di sei arcate a tutto sesto di gusto rinascimentale.
L’ingresso principale avviene dal lato orientale, tramite uno scalone di 12 gradini e un portale in stile catalano-aragonese del XV secolo.
Sopra la chiave di volta si conservano due stemmi: quello superiore è della famiglia Carafa della Spina ed è costituito da tre fasce attraversate da una spina posta in banda; quello inferiore è di Paolo di Sangro: uno scudo gotico a sette bande con elmo sul cimiero, unito a quello dei Monforte, rappresentato dalle due rosette poste accanto allo scudo. Questa fusione rappresenta l’unione delle due famiglie.
Lo stemma è poi sormontato da un drago che ha sotto le zampe due gigli capovolti, testimonianza allegorica del tradimento delle due famiglie nei confronti degli Angioini in favore dell’alleanza con gli Aragonesi.
Al di sopra dell’arco si notano ancora due incassi rettangolari che servivano allo scorrimento delle catene del ponte levatoio, oggi non più conservato.
Nel cortile si conserva la c.d. “fontana sannita” formata da una scultura con quattro figure antropomorfe, qui collocata dagli ultimi proprietari in epoca moderna.
Poco lontano si trova un pozzo per la raccolta dell’acqua piovana, collegato a una cisterna della capacità di 120.000 litri che in passato approvvigionava tutto il paese.
Una piccola scalinata scoperta conduce al primo piano. La scala originale venne distrutta da un bombardamento nel 1943. Qui si conservano i piani nobili e ambienti di servizio, nei piani inferiori trovavano posto le scuderie, i magazzini, il granaio.
Da questo livello si aveva accesso alle torri e ai cammini di ronda. Sotto la torre maggiore una scalinata interna portava al fossato e alle prigioni.
Intorno all’edificio si sviluppò il borgo, ad eccezione del lato meridionale che affaccia su rocce a strapiombo.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:57:51 / Ultimo aggiornamento 2024-06-08 16:32:41
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