Tipo Ente:
Archivio di Stato
Archivio di Stato di Torino
Descrizione
Costituito dagli antichi Archivi sabaudi e dagli Archivi post-unitari degli uffici periferici dello Stato nella provincia di Torino, l’Archivio di Stato di Torino rappresenta una inesauribile fonte di informazioni per cittadini, ricercatori e studiosi.
L’originario "Tesoro di carte" dei conti di Savoia risale al XII secolo, anche se i primi atti che documentano l’esistenza di un vero e proprio Archivio affidato alla gestione di archivisti sono del XIV secolo.
Conservato durante il medioevo a Chambéry, capitale prima della contea e poi, dal 1416, del ducato di Savoia, l’Archivio della dinastia sabauda si divide presto in due rami: un Archivio destinato a conservare i titoli, i documenti politicamente e giuridicamente più importanti per la dinastia e uno per i documenti relativi alla contabilità e alle finanze, prodotti dalla Camera dei Conti.
Durante il Settecento prende forma un vero e proprio progetto di riorganizzazione documentaria e di concentrazione degli archivi che culmina nel 1733 con la costruzione dell'attuale sede di piazza Castello (Sezione Corte), progettata da Filippo Juvarra appositamente per ospitare i Regi Archivi di Corte del neonato Regno di Sardegna.
Con la nascita dello Regno d'Italia, l’Archivio diventa nel 1862 Direzione generale e Archivio centrale, con funzioni di coordinamento dell’intera amministrazione archivistica nazionale. Il trasferimento della capitale a Firenze e Roma significa per Torino la perdita progressiva di tali funzioni e l’assunzione di competenze prima regionali, poi provinciali.
Nel 1925, per rendere l’accesso alla documentazione più agevole, si stabilisce che le Sezioni II, III e IV (l’Archivio Camerale insieme agli Archivi dei Ministeri di Giustizia, Guerra e Finanza) vengano trasportate dalle loro antiche sedi in quella che attualmente è la seconda sezione dell’Archivio di Stato torinese, nel vecchio Ospedale San Luigi in via Santa Chiara; la nuova sede è da allora conosciuta come "Sezioni Riunite".
L’originario "Tesoro di carte" dei conti di Savoia risale al XII secolo, anche se i primi atti che documentano l’esistenza di un vero e proprio Archivio affidato alla gestione di archivisti sono del XIV secolo.
Conservato durante il medioevo a Chambéry, capitale prima della contea e poi, dal 1416, del ducato di Savoia, l’Archivio della dinastia sabauda si divide presto in due rami: un Archivio destinato a conservare i titoli, i documenti politicamente e giuridicamente più importanti per la dinastia e uno per i documenti relativi alla contabilità e alle finanze, prodotti dalla Camera dei Conti.
Durante il Settecento prende forma un vero e proprio progetto di riorganizzazione documentaria e di concentrazione degli archivi che culmina nel 1733 con la costruzione dell'attuale sede di piazza Castello (Sezione Corte), progettata da Filippo Juvarra appositamente per ospitare i Regi Archivi di Corte del neonato Regno di Sardegna.
Con la nascita dello Regno d'Italia, l’Archivio diventa nel 1862 Direzione generale e Archivio centrale, con funzioni di coordinamento dell’intera amministrazione archivistica nazionale. Il trasferimento della capitale a Firenze e Roma significa per Torino la perdita progressiva di tali funzioni e l’assunzione di competenze prima regionali, poi provinciali.
Nel 1925, per rendere l’accesso alla documentazione più agevole, si stabilisce che le Sezioni II, III e IV (l’Archivio Camerale insieme agli Archivi dei Ministeri di Giustizia, Guerra e Finanza) vengano trasportate dalle loro antiche sedi in quella che attualmente è la seconda sezione dell’Archivio di Stato torinese, nel vecchio Ospedale San Luigi in via Santa Chiara; la nuova sede è da allora conosciuta come "Sezioni Riunite".
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:50:42 / Ultimo aggiornamento 2024-10-24 11:03:22
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