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Iniziative Digitali
Vedute del paesaggio urbano di Modena nel Settecento
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Le città e la memoria
Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, di seghettature, intagli, svirgole.
Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, di seghettature, intagli, svirgole.
(Italo Calvino, "Le città invisibili", Palomar, 1972)
I documenti d'archivio consentono di ricostruire la storia dei paesaggi e delle loro trasformazioni nel corso dei secoli. In queste litografie realizzate esattamente cento anni fa, nel 1922, troviamo alcune rappresentazioni di un paesaggio urbano della Modena settecentesca, "quando la città venne quasi rifatta e portata al punto da competere colle città più progredite di quel tempo" grazie all'impegno dei duchi Francesco III ed Ercole III. Come ci racconta infatti Tommaso Sandonnini sulla Gazzetta dell'Emilia: "In tanta scarsità di rappresentazioni figurative di Modena torna assai gradita alla cittadinanza la felice iniziativa del Cav. Luigi Montignani che, essendo in possesso di parecchi quadri a tempra di vedute della città di Modena della seconda metà del settecento, ha voluto farle riprodurre in fotografie e cartoline postali, onde la cittadinanza intera possa avere conoscenza di quegli importanti dipinti. Il lavoro è stato eseguito dal bravo fotografo Bandieri che ha assolto il suo compito nel migliore modo possibile e con vera genialità.
La data precisa di quelle pitture non si conosce, ma è facile arguirla, richiamando alla memoria le date dei restauri edilizi del XVIII secolo, Nel quadro in cui è raffigurato il piazzale di S. Agostino non esiste ancora la statua equestre del duca Francesco III, inaugurata nel 1774, di più nel quadro che rappresenta il quadrivio formato dalla Via Emilia tagliata dalla Via S. Carlo e dalla Rua Grande si vede ancora la Croce detta della Pietra, che fu levata come ingombro alla libera circolazione nel 1764, invece è terminata la nuova facciata del Collegio San Carlo, che ebbe il suo compimento nel 1763, quindi abbiamo l'anno esatto delle singolari dipinture.
Le vedute sono 7 e, nonostante i gravi errori prospettici, la trascuratezza del disegno, la poca fedeltà nei particolari e la goffezza delle macchiette che, che animano la scena, offrono nell'insieme una cosa assai simpatica e suggestiva, e formano un vivace richiamo di quei tempi.
L'esame di questi graziosi quadretti di una vita veramente vissuta fa nascere un desiderio e cioè che gli egregi cittadini che sono in possesso di pitture analoghe a queste imitino con l'esempio del Cav. Montagnani e con riproduzioni fotografiche facciano conoscere al pubblico questi parlanti documenti di vita cittadina, onde col tempo non vadano dispersi e distrutti con grave danno della conoscenza della nostra vita intima cittadina."
(Tommaso Sandonnini, Gazzetta dell'Emilia 1922, n. 93)
Mappario Estense, Topografie di città, n. 246/1-7
Riproduzioni n. 7 cartoline litografate color seppia di vedute di Modena da quadri antichi di proprietà del cav. Luigi Montagnini.
Dono del Cav. Uff. Carlo Montagnini (1922)
© 2021 MiC - Pubblicato il 2022-03-14 16:21:49 / Ultimo aggiornamento 2022-03-14 21:45:58
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