Mostra Constellations di Susan Harbage Page
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InfoDescrizione
Dal 29 settembre al 26 ottobre 2022 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, la mostra personale Susan Harbage Page. Constellations a cura di Manuela De Leonardis, che si inserisce all’interno della rassegna Opera 00|20 a cura di Paola Paesano.
Nella mostra Constellations l’artista statunitense Susan Harbage Page definisce la sua personale «costellazione» in cui i princìpi etici si riflettono nei diversi elementi che costituiscono le opere, ma anche nella relazione tra le opere stesse ed il particolare contesto storico-architettonico in cui si vanno a collocare, l’antica Biblioteca dei Padri oratoriani progettata a Roma da Francesco Borromini e inaugurata nel 1644.
Susan Harbage Page recupera libri antichi di diritto con pagine strappate, in alcuni casi orfani delle copertine, insieme a registri contabili, trattati vari e testi letterari a cui si aggiunge un nucleo di spartiti musicali di epoche diverse, intervenendo sulle singole pagine con l’acquarello per esaltare, isolare o cancellare parzialmente il contenuto originario.
La prima fase dell’intervento è di «salvataggio» di questi volumi danneggiati dal tempo o dalle mani dell’uomo, che l’artista acquista in Italia nei mercatini delle pulci, affidando la «nuova vita» all’intervento autoriale. Il soggetto si espande sulla pagina singola o doppia: può essere solo un segno che si propaga con un accenno all’automatismo - un punto, una virgola capovolta - oppure una forma geometrica colorata, dichiarato omaggio a Anni e Josef Albers, ma anche a Yves Klein e alla sua lezione sull’integrazione del colore.
In alcuni casi Susan Harbage Page attinge al proprio repertorio iconografico, soprattutto quando è presente il merletto, il filo della cucitura oppure la linea nera più o meno spessa, elementi che sono anche il fil rouge della continuità da un progetto all’altro.
Se pizzi e merletti reinterpretati erano centrali nella mostra personale Susan Harbage Page. Lo strappo della storia, conversazione con merletti (2013) alla Casa della Memoria e della Storia di Roma (2013), la linea nera è legata alla memoria nella sua valenza di denuncia della violazione dei diritti civili, affrontata nel progetto a lungo termine Objects from the Borderlands: Anti-Archive from the U.S. Mexico Border Project, nella sua evoluzione dal 2007 ad oggi che include l’opera Passport (2020).
A chiudere idealmente il cerchio è il riferimento alla musica, attraverso l’utilizzo degli spartiti musicali della serie Pandemic Music (2020-2021) che rappresenta anche un ulteriore collegamento con la formazione artistica di Harbage Page che include il master in Sassofono, conseguito nel 1983 alla Michigan State University. In viaggio con la musica, su pagine strappate alla clandestinità, nell’opera di Susan Harbage Page ritroviamo il senso profondo dell’appartenenza, dell’identità, di un sentire comune: la musica, sostantivo femminile.
Susan Harbage Page (Greenville, Ohio 1959, vive tra Chapel Hill, North Carolina e Spello, Italia) è attualmente professore associato presso il Dipartimento di studi sulle donne e sul genere della University of North Carolina at Chapel Hill, dove insegna il processo artistico, la teoria femminista e l’attivismo per la giustizia sociale.
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