Memorie sempre verdi: gli alberi di Cagliari
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Descrizione
Percorso itinerante lungo due viali alberati storici della città di Cagliari, in linea con la mostra in corso al centro Comunale d’Arte Il Ghetto "Architetture vegetali, le strade alberate di Cagliari”.
Sabato 25, nel pomeriggio, si terranno due appuntamenti in partenza dal Ghetto verso viale Buoncammino, il viale ottocentesco della città; domenica 26 si terranno altri due appuntamenti in partenza da piazza Giovanni XXIII lungo la via Dante.
La passeggiata itinerante sarà condotta per l’occasione da una guida d’eccezione, l’agronoma Tiziana Sassu, curatrice della mostra allestita al Ghetto insieme all’architetto Marco Cadinu, nonché vice presidente di Imago Mundi.
Dalla fine del Settecento in poi a Cagliari, come in tantissime città europee, nuovi viali alberati trasformano l’immagine dello spazio urbano. Nelle antiche piazzeforti vengono pianificate importanti funzioni urbane oltre le mura e individuate nuove direttrici di espansione.
Gli itinerari proposti si configurano come un viaggio alla riscoperta dei viali alberati, patrimonio storico europeo e indicatore della qualità urbanistica e ambientale delle città almeno dal primo Ottocento in poi e il riconoscimento della notevole qualità e quantità di viali progettati nel tempo a Cagliari, cui corrispondono continui e documentati investimenti e pensieri tecnici aggiornati. Ma anche un modo per riattivare meccanismi di riconoscimento identitario e di orgoglio civico riguardanti tale bene monumentale e paesaggistico e per affermare i valori di patrimonio culturale delle strade alberate, monumenti vegetali e urbanistici.
I viali alberati sono i documenti viventi della storia urbanistica della città, segnano i passaggi da un’epoca alla successiva orlando le strade dello sviluppo urbano; vivono in aree che, con il tempo, da rurali diventano cittadine, da periferiche diventano centrali, che segnano delle forti trasformazioni paesaggistiche. Questi segni sono Bene culturale, sono testimonianza materiale di uno stile, un gusto, un modus vivendi. Prendersene cura, raccontare la loro vita, riconoscerli, significa coltivare la Storia attraverso le storie che ancora si leggono chiaramente nella documentazione materiale. Interrogandoli si pone una nuova attenzione alle geografie del quotidiano: si possono così percepire gli elementi naturali nelle loro connessioni e relazioni con l’ambiente circostante, si possono immaginare le comunità̀ che hanno caratterizzato la città nel corso degli ultimi 2 secoli, plasmandola, trasformandola rendendola quella che viviamo oggi.
Camminando a passo lento, dolce ed inclusivo, senza performance sportive o intellettuali, ci si rilassa e si apprezzano a pieno i servizi ecosistemici offerti dalle alberature: ombra, fragranze resinose, contatti naturali con cortecce e foglie e frutti e... così la percezione del paesaggio non è più̀ dominata soltanto dalla vista ma si stimola una lettura con tutti i sensi.