Le figure di Vincenzo e Furio Fasolo e l'intervento post-bellico a Palestrina
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InfoDescrizione
Convegno dedicato alle figure di Vincenzo e Furio Fasolo, fondamentali per la storia dell'archeologia a Palestrina. Furio lavorò alla sistemazione delle zone archeologiche del Museo di Palestrina.
Gli edifici del Foro di Praeneste comprendono la basilica e, ai suoi lati, da una parte un raffinato ninfeo decorato da un mosaico con il fondo marino, cosiddetto “Antro delle Sorti”, dall’altro un grandioso edificio, di incerta funzione, detto “Aula Absidata”.
La basilica era un grande edificio a pianta rettangolare divisa all’interno in quattro navate da due file di colonne, al centro a due ordini sovrapposti, coperta da tetto a capriate: concepita come una sorta di estensione della piazza forense, era destinata alle attività civiche come l’amministrazione della giustizia, la trattazione di affari e politica.
Sul lato occidentale della basilica si trova uno stupendo ninfeo: una grotta naturale che alla fine del II sec. a.C. fu allargata, arricchita da tre nicchie e decorata da finte stalattiti fissate alla roccia. L’ingresso alla grotta è reso imponente da un grande arco in blocchi di tufo, mentre lo spazio antistante è pavimentato con un finissimo mosaico bianco.
Il pavimento della grotta è un raffinato mosaico policromo, purtroppo molto lacunoso nella parte centrale, poiché nel secolo scorso fu usato come piano di cottura per la calce. Vi è raffigurato il fondo marino con una grande varietà di pesci, crostacei e molluschi. E’ visibile anche una parte della riva del mare, lungo la quale si infrangono le onde; sulla destra un altare e una colonna simboleggiano probabilmente un santuario di Poseidone..
Ad est, inglobate nel palazzo dell’ex Seminario Vescovile si conservano le imponenti strutture in opera incerta della cosiddetta “Aula Absidata”, costruita intorno al 120-110 a.C. Era una ampia sala rettangolare con un pavimento di finissimo mosaico bianco. In fondo si apre una grandiosa abside, alta circa otto metri, scavata nella roccia viva, ornata da nicchie e in origine pavimentata dal famoso mosaico policromo del Nilo, distaccato nel XVII secolo e oggi esposto nel Museo Nazionale Archeologico di Palestrina.