L’ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA RICORDA GIACOMO MATTEOTTI
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L’ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA RICORDA GIACOMO MATTEOTTI
Giacomo Matteotti fu eletto deputato nel 1919 nel collegio Ferrara-Rovigo.
Lasciò il congresso del partito socialista che si stava tenendo a Livorno e dal quale sarebbe nato il partito comunista per venire a Ferrara, dove gli squadristi di Italo Balbo, sostenuti dagli ‘agrari’ (i grandi proprietari latifondisti che sfruttavano i braccianti per coltivare le terre di loro proprietà) avevano dato vita allo ‘squadrismo’, ovvero all’uso della violenza per fronteggiare l’avanzata del partito socialista che, grazie alle elezioni del 1919 e 1920 aveva conquistato tutte le giunte comunali della provincia di Ferrara. I fascisti devastarono sedi sindacali e di partito, bastonarono oppositori sino ad ucciderli anche usando armi da fuoco. Si doveva però colpire il movimento socialista ferrarese alle sue radici e quindi, con la connivenza delle autorità di pubblica sicurezza, vennero arrestati il sindaco socialista di Temistocle Bogiankino ed il segretario della Camera del Lavoro Gaetano Zirardini. Dopo gli scontri del Castello estense del 20 dicembre 1920, dove rimasero uccisi sei tra fascisti e sociailisti, Matteotti fu inviato dal partito in città, dove giunse probabilmente intorno al 15 gennaio 1921.
Quanto vide a Ferrara, quando per due settimane ricoprì la carica di segretario della Camera del Lavoro rimasta vacante a causa dell’arresto di Zirardini, lo raccontò nel suo intervento alla Camera del 31 dicembre. Per 13 volte nominò la nostra città: «Noi abbiamo lasciato pochi giorni fa quei paesi dopo aver riunite le nostre organizzazioni, dopo essere andati anche di notte, per sottrarci alla vigilanza delle vostre spie, onorevole Corradini (sottosegretario agli Interni), in mezzo alle organizzazioni. Noi abbiamo detto loro: state calmi; non rispondete alle violenze. Lo abbiamo ripetuto in tutti i toni. Ci siamo fatti offendere a sangue dai nostri laboratori. Abbiamo avuto accuse di viltà. Accuse che ci hanno offeso più che non quella della vostra stupida stampa. Ci hanno detto vigliacchi il giorno stesso in cui noi più di tutti avevamo sentito ribollire il nostro animo contro la violenza avversaria. Ma nonostante tutto, abbiamo detto: non bisogna reagire. E ci siamo imposti, anche con la violenza, ai nostri compagni. Abbiamo preso per le spalle qualcuno dei più violenti e dei più pronti alla rappresaglia e abbiamo detto: se qualcuno di voi si abbandona alla rappresaglia, sarà allontanato dalle organizzazioni».
Con grande piacere invito la cittadinanza alla inaugurazione della mostra documentaria Giacomo Matteotti: i giorni ferraresi e il suo ricordo il giorno 23 novembre alle ore 14.15 presso l’Archivio di Stato di Ferrara. Saranno esposti documenti originali ed in copia appartenenti ai fondi della Prefettura e della Questura di Ferrara che riguardano sia la presenza del deputato di Fratta Polesine in città nel gennaio 1921 sia il suo ricordo testimoniato dal materiale sequestrato dopo il suo assassinio durante le perquisizioni effettuate nelle case degli antifascisti di tutta la provincia.
Perdurando la grave situazione dell’Istituto che non ha a disposizione spazi adeguati per effettuare iniziative aperte al pubblico, vi chiedo cortesemente di comunicare il vostro interesse scrivendo a as-fe.prenotazioni@cultura.gov.it ad essere presenti al turno di visita delle ore 14.15 o a quello delle 16.00. Raccomandando la puntualità, per consentire una migliore gestione della giornata, si chiede cortesemente di non anticipare eccessivamente il vostro arrivo. Saranno accettate prenotazioni sino all’esaurimento dei posti disponibili. La vostra prenotazione sarà confermata via email. Nel caso i due turni organizzati non siano sufficienti per esaudire le richieste pervenute, sarete ricontattate/i per verificare la vostra disponibilità per una nuova visita in data 30 novembre agli stessi orari